Italiani nel mondo e dove trovarli (3)

ROMA – focus/ aise – Al termine dei lavori del Direttivo Nazionale della Federazione Colonie Libere Italiane in Svizzera, lo scorso 15 marzo, una delegazione della Fclis ha visitato la preziosa mostra dell’Université de Lausanne “Docteur Mussolini - Un passé sensible”.
“Nata anche grazie alla spinta di una petizione lanciata dalla Colonia Libera Italiana Losanna, dall’ANPI e dal Comitato 25 Aprile Zurigo per la revoca della laurea honoris causa conferita dall'Université de Lausanne nel 1937 a Benito Mussolini, la mostra – spiega la Federazione – racconta la presenza e i rapporti di Mussolini e del fascismo con la Svizzera, mostrando un focus importante sulla presenza dell’antifascismo in terra elvetica grazie all’apporto degli esuli italiani, organizzati anche e soprattutto nelle nostre Colonie. Un percorso arricchito da materiali d’archivio della stessa Université de Lausanne che affronta il conferimento della laurea honoris causa a Mussolini quale un esempio di conflitto di memoria che oggi anche grazie al dibattito sollevato dalla petizione e dalla mostra stessa si sta iniziando ad affrontare”.
“Come Federazione Colonie Libere Italiane in Svizzera – annota la Fclis – attraversare la mostra nel giorno in cui in Italia le forze e le soggettività progressiste si ritrovavano a Roma per “Una piazza per l’Europa”, ha significato ricordare che pace e antifascismo si sorreggono su pilastri per noi fondanti: diritti, autodeterminazione e libertà”.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 21 settembre.
“Ho scoperto le mie radici. È stata una settimana favolosa, non mi aspettavo di emozionarmi così tanto, soprattutto nella giornata trascorsa nei comuni di nascita di mio padre e mia madre. Ora ho nuovi amici, oltre che l’albero genealogico completo della mia famiglia. Sono entrato in contatto con una comunità calorosa e accogliente. I calabresi sono super ospitali e la Calabria è unica per le sue bellezze. In più, non sapevo che in tanti mi conoscessero: è stato per me stupore e gioia”. Sono le parole di Joe Avati, un comico italo-australiano che la settimana scorsa ha intrapreso il suo viaggio delle radici grazie a Italea, il programma lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU che invita gli italiani all’estero e italo-discendenti a venire in Italia per scoprire i luoghi e le tradizioni delle proprie origini, fornendo un insieme di servizi per agevolare il viaggio in Italia.
“Mi sono sentito a casa - ha aggiunto il comico e attore popolare soprattutto tra gli italiani e discendenti di italiani in Australia, Canada, Regno Unito e Stati Uniti -. Consiglio a tutti gli italiani nel mondo di fare un viaggio delle radici” che nei suoi spettacoli mette insieme dialetto calabrese e inglese.
“La comicità di Joe Avati ha unito spesso gli italiani all’estero. Ridere insieme crea legami, trasforma le differenze e offre un senso di appartenenza. Uno spirito che accompagna anche il progetto Italea”, ha commentato Giovanni Maria De Vita, Consigliere d’Ambasciata e responsabile del Progetto Turismo delle Radici presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Speriamo che la sua visita rappresenti un incentivo per tutti coloro che hanno legami calabresi nel mondo, spingendoli a esplorare i luoghi dei loro antenati e ad immergersi nelle tradizioni locali. I discendenti calabresi nel mondo superano i 10 milioni. Ci auguriamo, inoltre, che l’esperienza di Joe metta in luce l’eccezionale ospitalità riservata a chi torna nei piccoli paesi d’origine. Italea si impegna a promuovere il turismo delle radici, un turismo che incoraggia la scoperta e la valorizzazione dei piccoli borghi dove si conservano la bellezza, la tradizione, l’eccellenza gastronomica: l’autenticità dell’Italia”.
Il viaggio
Joe Avati è arrivato a Reggio Calabria il 18 marzo. Il suo viaggio delle radici è iniziato subito dopo aver ricevuto il benvenuto da parte del presidente Roberto Occhiuto che lo ha accolto in Regione. Dall’esperienza con i “maestri pignatari” a Seminara alle bellezze di Tropea, dalla visita al Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria a quella all’Accademia di Cucina Mediterranea di Spilinga, dalla giornata a Ciminà con i laboratori del pane e del formaggio passando per la gita in barca a Scilla e alla cena in un antico frantoio di Antonimina: tante le tappe del viaggio di Avati - organizzate da Italea Calabria - che oltre a ritrovare le tracce della sua famiglia ha avuto l’opportunità di esplorare borghi storici, scoprire antiche tradizioni, artigianato e musica popolare. Avati ha potuto anche apprezzare tanti prodotti tipici calabresi, dall’olio al caciocavallo passando per il Tartufo di Pizzo Calabro.
Una delle giornate più emozionanti è stata quella di venerdì 21 marzo, quando ha visitato i comuni di origine dei suoi genitori, Melicuccà e Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria. Avati ha potuto riabbracciare parenti, consultare documenti e incontrare genealogisti. A Rizziconi, ha riscoperto le sue radici attraverso i racconti familiari e della comunità locale e ha ricevuto una targa commemorativa dalle istituzioni del paese. Immerso negli uliveti dell’antico borgo di Cannavà, ha ritrovato tradizioni, musica e storie di chi è partito da lì. A Melicuccà, dove ha reso omaggio ai suoi antenati al cimitero comunale, il suo viaggio nella storia familiare è proseguito con la scoperta delle origini di artisti e poeti che come lui hanno reso celebre il paese nel mondo. Accompagnato dalla gente del luogo, ha esplorato il parco archeologico di S. Elia Speleota e le strade del centro storico, riscoprendo usanze e tradizioni che hanno segnato la vita dei suoi antenati. (focus\aise)