Italiani nel mondo e dove trovarli (4)

ROMA – focus\ aise - Valorizzare l’Italia all’estero è una missione che può essere portata avanti in diversi modi. Tra questi, un ruolo fondamentale è svolto dalla partecipazione ad eventi di rilevanza internazionale, come la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che si tiene ogni anno nel mese di ottobre, e la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, programmata per fine novembre. La Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG), fin dalla seconda edizione, è attivamente coinvolta nell’organizzazione della Settimana della Lingua Italiana, un’iniziativa nata sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Questo evento si propone di promuovere la lingua e la cultura italiana come pilastri dell’identità nazionale e di sottolinearne l’impatto globale, grazie anche al legame con le tradizioni enogastronomiche del nostro Paese.
A fare gli onori di casa durante la serata sono stati i dirigenti della SAIG, guidati da chi scrive. Insieme a lui, hanno partecipato i Presidenti delle associazioni affiliate, tra cui la Presidente dell’Associazione Calabresi, Tommasina Isabella Valenzi, e il Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo, Menotti Bacci, entrambi da anni impegnati nella promozione della cultura italiana all’estero.
Ad arricchire ulteriormente la rappresentanza della SAIG, erano presenti anche membri del Comitato direttivo, che hanno offerto il loro supporto nell’organizzazione dell’evento e nell’accoglienza degli ospiti. Tra questi: Francesco Decicco; Antonio Bello; Liliana Bartolini; Gino Piroddi.
Dopo aver accolto calorosamente gli invitati, la segretaria Liliana Bartolini ha preso la parola per illustrare il programma della serata. Durante il suo intervento, ha evidenziato le finalità dell’evento, sottolineando l’importanza di rafforzare i legami tra la comunità italiana e le istituzioni locali attraverso iniziative che celebrano la lingua, la cultura e le tradizioni italiane.
Successivamente, chi scrive ha dato ufficialmente inizio alla serata con un discorso introduttivo, durante il quale ha espresso gratitudine verso le autorità presenti e tutti i partecipanti. Nel mio intervento, chi scrive ha ribadito il ruolo cruciale della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo nel promuovere la ricchezza del patrimonio culturale italiano a livello internazionale e ha elogiato la comunità italiana di Ginevra per il suo spirito di coesione e partecipazione attiva.
L’evento del 23 novembre è stato impreziosito dalla presenza di numerose personalità di spicco, che hanno ulteriormente confermato l’importanza e il prestigio dell’iniziativa. Tra gli ospiti illustri: Raffaella Benussi, rappresentante del Consolato Generale d’Italia a Ginevra; Livia Zbinden, Presidente del Consiglio Municipale della Città di Ginevra; Marie Barbey-Chappuis, Consigliera amministrativa della Città di Ginevra; Sonja Molinari, Consigliera amministrativa della Città di Carouge; Mariam Yunus Ebener, Sindaca della Città d’Onex; Anne Kleiner, Consigliera amministrativa della Città di Onex; Daniel Sormanni, Consigliere Nazionale.
Ogni intervento da parte delle autorità presenti ha aggiunto valore all’iniziativa, sottolineando il forte legame tra la città di Ginevra e la comunità italiana, una realtà vivace e profondamente radicata nel tessuto locale.
L’attenzione dedicata agli ospiti e la partecipazione attiva delle autorità hanno contribuito a creare un’atmosfera accogliente e cordiale.
Successivamente, la Presidente dell’ACG, Tommasina Isabella Valenzi, e Liliana Bartolini hanno dato lettura di un messaggio ufficiale inviato dalla Sindaca della Città di Ginevra, Christina Kitsos. Il messaggio, letto sia in francese che in italiano, conteneva parole di elogio per la SAIG e i suoi dirigenti, riconoscendo l’importante contributo offerto alla comunità italiana e alla città di Ginevra attraverso le numerose attività promosse durante l’anno. Il messaggio della Sindaca Kitsos è stato accolto con un lungo applauso, a testimonianza dell’apprezzamento condiviso dai presenti per il lavoro svolto dalla SAIG.
Dopo la lettura del messaggio, chi scrive ha invitato alcune autorità presenti a rivolgere un breve saluto al pubblico. Gli interventi delle autorità hanno ulteriormente valorizzato l’evento, confermando il forte sostegno istituzionale alla missione della SAIG e al ruolo centrale della comunità italiana nel tessuto sociale di Ginevra.
Coerentemente con i principi fondamentali dell’evento, quest’anno la SAIG ha voluto celebrare la ricchezza della cucina italiana, simbolo di tradizione e cultura, scegliendo la suggestiva location dei saloni Louise & Parquet dell’Hotel d’Angleterre di Ginevra.
Per rappresentare al meglio l’eccellenza gastronomica italiana, è stato invitato uno dei ristoranti più rinomati della città, Il Mirtillo, gestito con passione dalla famiglia Venezian. Alla serata erano presenti Stefania, Patricia e il giovane Riccardo, presentato con orgoglio dal nonno e fondatore del ristorante, Paolo Venezian.
Durante l’evento, il giovane Riccardo Venezian ha tenuto una micro-conferenza sull’evoluzione della cucina italiana negli ultimi 30 anni. Con competenza e passione, ha esplorato i cambiamenti nelle tecniche culinarie e nelle abitudini alimentari, sottolineando come la tradizione si sia sapientemente combinata con l’innovazione. Al termine del suo intervento, Riccardo ha risposto con entusiasmo a tre domande formulate da Liliana Bartolini, incentrate sul percorso del ristorante di famiglia e sull’esperienza personale come giovane imprenditore nel settore della ristorazione.
L’intervento di Riccardo ha aggiunto un tocco speciale alla serata, offrendo una prospettiva autentica sul valore della cucina italiana non solo come arte, ma anche come identità culturale e simbolo di convivialità.
In questo evento nazionale, ricco di emozioni e significati, la SAIG ha voluto rendere omaggio al lavoro istituzionale svolto dai Com.It.Es. in Svizzera. Per l’occasione, è stata consegnata una targa commemorativa, accompagnata da un messaggio di ringraziamento della SAIG, che riconosceva il loro prezioso ruolo come rappresentanti della comunità italiana presso le rispettive Circoscrizioni Consolari.
I destinatari del riconoscimento sono stati: Michele Scala, Presidente del Com.It.Es. di Losanna, VD e SV e dell’InterComites, che ha ricevuto la targa dalle mani di Sonja Molinari; Ilaria Di Resta, Presidente del Com.It.Es. di Ginevra, omaggiata da Marie Barbey-Chappuis; Gerardo Petta, Presidente del Com.It.Es. di Zurigo, a cui è stata consegnata la targa da Livia Zbinden; Alessandro Luciani, Presidente del Com.It.Es. di Basilea, che ha ricevuto l’omaggio da Mariam Yunus Ebener. Era atteso anche il rappresentante del Com.It.Es. di San Gallo, che tuttavia non ha potuto essere presente a causa di un imprevisto dell’ultimo momento.
A ciascun presidente è stato inoltre consegnato un pallone, un omaggio simbolico a nome del connazionale Marcello Alleca, dirigente della UEFA, impossibilitato a partecipare per impegni pregressi. Questo gesto ha voluto sottolineare l’importanza del gioco di squadra e della collaborazione, valori che accomunano il lavoro dei Com.It.Es. e la missione della SAIG.
A conclusione della serata, il microfono è passato a Riccardo Galardi, amico storico della SAIG, che ha condiviso con i presenti una toccante riflessione sull’amicizia che lo lega all’organizzazione. Galardi ha ripercorso le tappe principali di questa relazione, ricordando il primo dei cinque monumenti dedicati all’emigrazione italiana, collocato a Ginevra, e il suo significato per la comunità italiana e per le città partner del Cantone di Ginevra.
La serata è stata accompagnata da un menù raffinato e ispirato ai sapori della tradizione italiana, sapientemente elaborato dallo chef dell’Hotel d’Angleterre. Gli ospiti hanno potuto gustare: Caponata, accompagnata da stracciatella di burrata e grissini; Ravioli di cervo con rucola e un delicato succo di vitello; Un dolce finale di Delizia al limone, che ha concluso il pasto con una nota fresca e armoniosa.
Con questa iniziativa, la SAIG ribadisce il proprio impegno nel mantenere viva la fiamma dell’italianità nel Cantone di Ginevra e in tutti quei territori dove è chiamata a portare il proprio contributo. Attraverso eventi come questo, la SAIG continua a valorizzare i colori, i sapori e le tradizioni italiane, rafforzando i legami tra la comunità e le istituzioni locali.
Si sono concluse nei giorni scorsi le prime due giornate dedicate al progetto "Turismo delle Radici 2024" a Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania. Un comune composto da 2926 abitanti e ben 1963 iscritti all’AIRE, soprattutto in Australia e Argentina, ma anche Venezuela, Stati Uniti, Germania e Svizzera, che ora si propone, oltre che come uno tra i “Borghi più belli d’Italia”, anche come riscoperta e come turismo emozionale per tutti quegli emigrati, o discendenti di emigrati, che vogliono indagare e scoprire le proprie radici siciliane.
Nel 1861 nel comune si registravano 5020 abitanti. Nel 1911 ben 14308. Poi la discesa, che è stata costante negli anni fino a contare 8.544 abitanti nel 1951, 5.743 nel 1971 e infine ora, sotto ai 3 mila.
Il progetto è articolato in più fasi dalla Commissione Straordinaria che attualmente sostituisce l'Amministrazione Comunale e che attraverso l'Ufficio Promozione Turistica ha preso il via giovedì scorso con un evento che ha visto protagonisti i bambini dei locali plessi scolastici della zona. Fotografie, video-interviste e rappresentazioni teatrali hanno proposto al pubblico storie di emigrati castiglionesi all'estero, alcuni dei quali oggi si sono ritirati al loro paese natio. Iniziative, queste, che oltre a coinvolgere numerosi docenti, tra cui la dirigente scolastica Rita Pagano, ha visto la partecipazione anche di tante famiglie, del parroco Don Orazio Greco, di diverse associazioni e istituzioni come SiciliAntica, Pro Loco, Fondazione Regina Margherita, il Museo Diffuso dei SS. Pietro e Paolo.
Venerdì pomeriggio, poi, al Castello di Lauria è stato proiettato "La storia vergognosa", docufilm di Nella Condorelli che racconta la storia di uomini, donne e bambini che tra il 1880 ed il 1925 emigrarono dall’Italia per raggiungere l’America. Alcune scene del film sono state girate proprio a Castiglione di Sicilia. Con il film si è potuta anche svolgere un’analisi attenta sul fenomeno emigratorio grazie alla ricostruzione di Marcello Saija, docente universitario e storico.
Il progetto continuerà ancora, con l’obiettivo di stimolare gli emigrati e i loro discendenti a tornare a scoprire le loro origini, i quartieri di provenienza loro e dei loro avi, ormai quasi tutti disabitati. E anche per scoprire l’oggi di Castiglione, che nel frattempo è diventato uno dei Borghi più Belli d’Italia, con circa 80 cantine che esportano vino in tutto il mondo, un campo da golf, tante strutture turistiche, e prospettive socio-economiche diverse rispetto al passato. (focus/ aise)