Italiani nel mondo e dove trovarli

ROMA – focus/ aise – Anche quest’anno il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale offre borse di studio in favore di studenti stranieri residenti all’estero e Italiani Residenti all’Estero (IRE).
Valide per il prossimo anno accademico (2025-2026) le borse hanno l’obiettivo di favorire la cooperazione in campo culturale, scientifico e tecnologico, la proiezione del sistema economico dell’Italia nel mondo e la diffusione della conoscenza della lingua e cultura italiana.
Le borse di studio destinate agli italiani residenti all’estero sono offerte unicamente per i seguenti Paesi: Argentina, Australia, Brasile, Cile, Colombia, Egitto, Etiopia, Kenya, Libano, Marocco, Perù, Senegal, Sud Africa, Tunisia, Uruguay e Venezuela.
La borsa di studio copre soltanto la frequenza di corsi sul territorio italiano.
Diverse le borse previste dal bando, che prevede anche quest’anno – all’articolo 6 – una riserva di tre borse di 9 mesi ciascuna bandite in memoria dell’Ambasciatore Luca Attanasio e dei suoi collaboratori, il Carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo. Queste tre borse sono destinate a candidati provenienti da Marocco, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo che intendano intraprendere o proseguire i loro studi nell’ambito delle relazioni internazionali, della cooperazione allo sviluppo, del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, con preferenza per le classi LM-38 (Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione), LM-52 (Relazioni internazionali), LM-62 (Scienze della politica), LM-81 (Scienze per la cooperazione allo sviluppo), LM-87 (Servizio sociale e politiche sociali). Il successivo articolo 7 prevede invece le borse “Costruiamo il futuro”: nata per connettere gli studenti delle scuole italiane in Africa al sistema italiano di formazione universitaria, per il prossimo anno accademico è prevista una riserva di 12 borse di studio di 9 mesi ciascuna per gli studenti che nell’anno scolastico 2024-2025 frequentino l’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado presso le seguenti scuole italiane: Istituto Italiano Omnicomprensivo “G. Galilei” di Addis Abeba (3 borse di studio); Scuole Italiane Paritarie “E. Mattei” di Casablanca (3 borse di studio); Istituto Salesiano “Don Bosco” del Cairo (3 borse di studio); e Istituto Scolastico Italiano “G.B. Hodierna” di Tunisi (3 borse di studio).
Il bando e la lista dei Paesi/altri territori beneficiari sono disponibili in questa pagina.
I candidati possono presentare domanda unicamente attraverso il Portale “Study in Italy”.
Le candidature online devono pervenire tassativamente entro le ore 14.00 (ora italiana) del 16 maggio 2025.
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 36/2025, l’Italia compie un nuovo passo nell’ambito delle politiche migratorie, ampliando in modo significativo le quote di ingresso per cittadini extracomunitari e semplificando i percorsi burocratici per il loro impiego nei settori strategici dell’economia nazionale. Tuttavia, al di là dei numeri e degli obiettivi programmatici, il provvedimento ha riacceso il malcontento delle comunità di italo-discendenti all’estero, che da anni lamentano un trattamento diseguale rispetto agli immigrati privi di legami storici con il nostro Paese.
Le comunità dimenticate
Secondo le stime della Farnesina, sono oltre 80 milioni le persone nel mondo che possono vantare origini italiane. In America Latina, in particolare, la presenza italo-discendente è capillare, con comunità culturalmente coese che mantengono viva la lingua, le tradizioni e l’identità italiana. Tuttavia, l’accesso alla cittadinanza per iure sanguinis, pur essendo formalmente garantito, è spesso ostacolato da procedure lente, restrizioni consolari e una generale mancanza di volontà politica.
La questione dell’equità
Molti osservatori parlano di un paradosso normativo: da un lato si incoraggia l’arrivo di manodopera estera con politiche di integrazione attiva, dall’altro si pongono ostacoli rilevanti a chi potrebbe inserirsi nel tessuto socioeconomico italiano con maggiore facilità, grazie a una radicata affinità culturale. “Non si tratta solo di giustizia identitaria, ma anche di efficienza economica” afferma un funzionario dell’AIRE in Argentina. “Molti giovani italo-discendenti parlano italiano, hanno formazione universitaria e sarebbero pronti a contribuire da subito alla crescita del Paese.”
Un’occasione geopolitica mancata
L’Italia, a differenza di altri Paesi europei con importanti diaspore, ha storicamente trascurato il potenziale strategico della sua emigrazione. Non solo come risorsa umana, ma anche come leva geopolitica e diplomatica. In un contesto globale in cui la competizione per il capitale umano è sempre più serrata, valorizzare la diaspora italiana potrebbe rappresentare una risposta intelligente alla crisi demografica e alla carenza di competenze in alcuni settori chiave.
Conclusione
Il Decreto 36/2025 pone interrogativi cruciali: quale visione guida oggi la politica migratoria italiana? E soprattutto, può un Paese costruire il proprio futuro ignorando una parte fondamentale del proprio passato?
Il riverbero sulle regioni meridionali e la Basilicata in particolare è di grande rilievo negativo. Anche i Consigli regionali ed i Comuni devono far sentire la loro voce.
L’Ente Friuli nel Mondo è in missione nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul. Quattro i motivi principali che l’hanno portata ad attraversare l’Atlantico e rientrano tutti nel progetto “Conoscendo il Friuli in Brasile”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia: i 150 anni dall'arrivo dei pionieri friulani, la partecipazione all'importante fiera vitivinicola Wine South America giunta alla 5ª edizione, l'apertura del Corso di Mosaico e il 30° anniversario del Circolo Friulano de Santa Maria.
Come prima tappa la delegazione è arrivata a Bento Gonçalves dove ha incontrato il Circolo Friulano da Serra Gaúcha e il Circolo Friulano di Santa Maria prima di visitare l'opera di Mosaico Artistico dedicato alla città del vino, al pannello tematico in omaggio ai 150 anni dell’immigrazione italiana nel Rio Grande do Sul e alla storica stazione ferroviaria di Bento Gonçalves.
La giornata seguente, poi, è iniziata con l'inaugurazione della 9^ edizione del Corso di introduzione all’arte del Mosaico tenuto dalle maestre mosaiciste di origine friulana Michelle e Marielle Bonetti, entrambe diplomate alla Scuola Mosaicisti del Friuli e componenti del Circolo Friulano di Santa Catarina.
Il presidente dell’Ente, Franco Iacop, ha quindi potuto dare il benvenuto ai partecipanti ricordando l'importanza storica e culturale dell'arte musiva friulana diffusa dagli eccellenti mosaicisti friulani in tutto il mondo. Sono seguiti i saluti di Roberta Rossi e Lisete Furlan Canabarro, rispettivamente presidenti dei Circoli Friulani di Santa Maria e di Serra Gaúcha.
Sono 12 i corsisti arrivati da varie città del Rio Grande do Sul, ma anche da altri stati come San Paolo e Santa Catarina, che studieranno i principali stili dell'arte del mosaico sia in teoria che in pratica.
Il progetto è ideato dal Circolo Friulano de Santa Maria in collaborazione con il Circolo Friulano di Santa Catarina, ed è promosso proprio dall'Ente Friuli nel Mondo oltre che dalla Scuola Mosaicisti del Friuli e finanziato da Regione Fvg.
In questa terza edizione a Bento Gonçalves, l'iniziativa gode anche del sostegno dell'Assessorato alla Cultura di Bento Gonçalves, della Fondazione Casa das Artes, della Casa degli Artigiani e degli Artisti Plastici e dell'Associazione degli Artisti Plastici di Bento Gonçalves.
Visita alla “Emprapa uva e vino”, importante istituto di ricerca sulla viticoltura, a cui hanno partecipato anche Stefano Zannier, assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, e Mauro Giovanni Viti, il direttore dell’Ersa (Agenzia regionale per lo sviluppo rurale) attualmente in trasferta istituzionale nella città di Bento Gonçalves, capitale brasiliana del vino, per partecipare alla 5^ edizione del Vinitaly Wine South America, importante fiera vitivinicola internazionale, con lo stand espositivo della Regione Friuli Venezia Giulia.
Accolti dal direttore generale, Adriano Cargnin, e dalla vicedirettrice, Andrea De Rossi, l'istituto rappresenta un'unità decentrata della Corporazione brasiliana per la ricerca agricola e il trasferimento della conoscenza, collegata al ministero dell'Agricoltura del Brasile e svolge attività di ricerca contribuendo allo sviluppo della frutticoltura nei climi temperati e della viticoltura brasiliana.
L'incontro è stato occasione per condividere una serie di problematiche legate in particolare alla viticoltura e dall'altro, si sono individuate alcune modalità di sviluppo nell'ambito della ricerca applicata che potranno portare a future e importanti collaborazioni con la Regione. La delegazione friulana è stata accompagnata da Roberta Rossi e José Zanella del Circolo Friulano de Santa Maria e da Lisete Furlan Canabarro e Paula Filippon del Circolo Friulano da Serra Gaúcha.
La delegazione friulana è stata poi ricevuta dal sindaco Diogo Siqueira nel Municipio di Bento Gonçalves, con il quale si è dialogato sulla collaborazione tra i due territori a forte vocazione vitivinicola.
Sempre nel Palazzo Municipale di Bento Gonçalves, la delegazione friulana è stata invitata al benvenuto dal sindaco Diogo Siqueira all'incontro di benvenuto all’Ambasciatore generale d’Italia Alessandro Cortese alla presenza del Console generale d’Italia Valerio Caruso. La serata si è conclusa con l’evento “Incontro con Bacco”, promosso dal Consolato d’Italia di Porto Alegre, evento che ha anticipato l'apertura del 6 maggio della fiera Wine South America dove la Regione FVG ha presenziato fino all’8 maggio con lo stand informativo. (focus\aise)