La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – "Memoria, verità e giustizia: sono questi i pilastri su cui si è mossa, negli ultimi 47 anni, l'instancabile opera delle "Abuelas de Plaza de Mayo", le nonne a cui la dittatura militare argentina ha sottratto figli, figlie spesso incinte e i nipoti piccoli o appena nati. La storia dei ritrovamenti dei desaparecidos argentini che, grazie anche all'interessamento dell'on. Fabio Porta, Julio, Miguel e Florencia Santucho, dell'associazione delle "Abuelas", ci hanno raccontato oggi durante un'audizione al Comitato diritti umani della Camera, è una storia che riguarda anche l'Italia”. Così la deputata Pd Laura Boldrini che, a margine dell’audizione, ricorda che “tanti sono gli italiani non solo tra i carnefici di quella orrenda dittatura, ma anche tra le vittime”.
“Ci sono ancora circa 300 bambine e bambini desaparecidos che l'associazione delle Abuelas sta ancora cercando e, tra loro, diversi sono di origini italiane”, continua Boldrini. “Bambine e bambini a cui è stato negato il diritto all'identità, a conoscere le proprie origini, la propria storia familiare, i cui genitori sono stati trucidati”.
“Le indagini per trovarli – stigmatizza l’ex presidente della Camera – oggi sono messe a rischio dal governo Milei che punta perfino a negare gli orrori della dittatura militare. I fondi che permettono alla Banca dati genetica nazionale di eseguire le verifiche per l'identificazione certa dei desaparecidos sono stati ridotti, l'unità investigativa che lavora a questi casi depotenziata, tante persone che lavoravano nei siti dove sorgevano i campi di detenzione clandestini sono stati licenziati”.
“Uno stato e un popolo senza "memoria, verità e giustizia" non hanno futuro. Per questo – annuncia Boldrini – presenteremo al Governo italiano una interrogazione per sapere come intende assicurarsi che il governo argentino non ostacoli le ricerche dei desaparecidos né che si trasmetta la memoria degli orrori della dittatura militare e come intende sostenere questo sforzo di verità anche in relazione ai desaparecidos italiani tra cui i figli di Gigio Battistoi e Maria Rosaria Grillo di cui non si hanno ancora notizie e che potrebbero trovarsi in Italia”.
Massimiliano Atrigna, Coordinatore dei Caraibi per il MAIE, e Vincenzo Odoguardi, Vicepresidente del MAIE, hanno recentemente annunciato la nomina di Tullio Marino come coordinatore di Santo Domingo e responsabile del sistema Italia per il MAIE. Presidente della Fondazione Mondo Italia, Marino si è detto “onorato di poter collaborare gomito a gomito con Massimiliano Atrigna, che conosco e apprezzo da vari anni. Condividiamo valori e principi, e l’idea della “politica del fare”, nella quale credo fermamente. In passato, ho avuto il privilegio di poter collaborare con il Dott. Odoguardi e apprezzare il suo impegno ed entusiasmo a favore della comunità italiana. La sua presenza mi ha spinto ad unirmi alla causa”.
Il Maie, ha aggiunto, “è l’unico movimento, a mio giudizio, rappresentativo di tutti gli italiani all’estero e non solo di un piccolo gruppo o elite. Mi piacerebbe poter essere utile alla comunità italiana che lavora, che fa azienda, che investe e porta avanti il Made in Italy nel mondo. Vorrei poter creare insieme al Movimento dei progetti per mettere in luce e far brillare quelle che sono le eccellenze del nostro Paese”.
“Spero di poter organizzare dei meeting affinché la comunità italiana sia sempre più compatta e faccia sentire la sua voce”, ha detto ancora Msrino. “Credo sia molto importante sottolineare la presenza e l’importanza degli italodiscendenti, italiani che sono parte integrante della società e che hanno contribuito in maniera fondamentale allo sviluppo della stessa, rappresentano un orgoglio del Paese”.
“Nel percorso che la Sial vorrà intraprendere” per ottenere “la parità per i nuovi ordini di studio”, la Scuola italiana a Londra “potrà contare sul sostegno della Farnesina”. Così la sottosegretaria agli esteri Maria Tripodi nella risposta alla interrogazione con cui Federica Onori (Azione) chiedeva al Governo di riflettere sulla opportunità di aprire una scuola secondaria italo-inglese a Londra.
Prima di entrare nel merito della questione evidenziata dalla deputata eletta in Europa, Tripodi, nella risposta, fa il quadro della situazione attuale nel Regno Unito dove, ricorda, “esiste una comunità italiana di terza e quarta generazione pienamente inserita nel contesto sociale ed economico del Paese, con figli in età scolare che studiano l'italiano come seconda lingua straniera. Si registra inoltre un recente flusso di connazionali in ingresso che richiedono l'iscrizione ai corsi extrascolastici per i propri figli, sia per mantenere legami culturali con il nostro Paese, sia per affrontare un eventuale rientro in Italia”.
Nel Regno Unito, “sono in organico 26 unità di personale scolastico, così suddivise: a Londra 1 dirigente scolastico, 1 dirigente amministrativo e 18 docenti per i corsi di lingua e cultura italiana gestiti dagli enti promotori (16 assegnati al consolato generale di Londra e 2 assegnati al consolato generale di Edimburgo); 6 lettori ministeriali nelle università britanniche, rispettivamente presso gli atenei di Barth, Cardiff, Edimburgo, Londra (University College e Royal Holloway), Oxford e Reading”.
Quanto agli enti promotori dei corsi di lingua e cultura italiana nel Regno Unito, evidenzia la sottosegretaria, “hanno ricevuto nell'esercizio 2023 complessivamente euro 804.153, distribuiti tra Scuola Italiana a Londra (SIAL, euro 648.595), centro diffusione lingua e cultura italiana a Manchester (euro 11.846) e Girotondo Italian school a Edimburgo (euro 43.712). Il contributo viene erogato a tutte le istituzioni richiedenti che rispettino i requisiti stabiliti dalla normativa vigente ed è costituito da una quota di funzionamento, individuata sulla base del numero di ordini, classi e alunni della scuola, e da una quota legata al riconoscimento di nuovi ordini, all'assunzione di docenti certificati, all'inclusione di alunni con bisogni educativi speciali ed altri parametri connessi al valore strategico dell'istituzione scolastica per il sistema della formazione italiana nel mondo. Il numero complessivo degli alunni dei corsi di lingua e cultura italiana gestiti dagli enti promotori in Gran Bretagna è di 11.258 studenti, suddivisi in 485 corsi impartiti da 63 docenti”.
Entrando nel merito della questione, Tripodi ricorda che “a Londra è presente la scuola italiana SIAL, scuola dell'infanzia e primaria. Gli alunni iscritti e frequentanti nell'anno scolastico 2023/24 sono 71, di cui 20 nella scuola dell'infanzia e 51 nella scuola primaria. In passato la SIAL aveva inoltrato domanda di riconoscimento della parità anche per la scuola secondaria di primo grado, prospettiva che offrirebbe la soluzione più celere alla problematica sollevata. Nel novembre 2018 tuttavia la scuola ha deciso di rinunciare all'istanza a causa di una drastica riduzione nel numero di iscritti legata agli effetti della Brexit”.
“Qualora l'iniziativa dovesse riprendere slancio su impulso dell'ente gestore della scuola, una volta ottenuta la parità per i nuovi ordini di studio, la Sial potrebbe beneficiare della quota del contributo a sostegno delle istituzioni scolastiche di nuovo riconoscimento o che amplino la propria offerta formativa per i due anni successivi all'ottenimento della parità. Nel percorso che la Sial vorrà intraprendere, - assicura la sottosegretaria – potrà contare sul sostegno della Farnesina, dell'ambasciata d'Italia e del consolato generale a Londra, come già manifestato ai rappresentanti della scuola e al comitato dei genitori degli alunni in occasione di ripetute interlocuzioni”. (focus\aise)