La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – Lo scorso 11 settembre, la Federazione PD Belgio ha dato un caloroso benvenuto alla nuova delegazione dei parlamentari europei del Partito Democratico. Ne dà notizia il Segretario di Federazione Lanfranco Fanti.
“Ci siamo ritrovati tutti insieme: dai militanti, dirigenti e iscritti democratici da tutto il Belgio, ai parlamentari, rappresentanti del sindacato, dei COMITES, delle associazioni, funzionari delle istituzioni UE, ricercatori ed esperti di politiche UE”, scrive Fanti nella newsletter settimanale della Federazione. “Tutti uniti dalla volontà di affrontare al meglio delle nostre possibilità le sfide del nuovo mandato europeo. In queste occasioni emerge il volto più bello del nostro partito, la sua capacità di riunire generazioni, storie, testimonianze e percorsi diversi intorno a valori forti e condivisi”.
“Abbiamo potuto presentate ai nostri eletti la formidabile rete di esperienze e competenze su cui possono contare, che si esprime attraverso i volti e le voci di tanti compagni impegnati nei circoli del Belgio, nei Comites e nel PS, e che si stanno impegnando nella campagna delle elezioni amministrative del 13 ottobre”, aggiunge il segretario di Federazione. “Ma anche nell’ANPI Bruxelles, ARCI Bruxelles, INCA Belgio, Filef Nuova Emigrazione - Belgio e in tante altre realtà che rendono speciale questo piccolo grande Paese nel cuore dell'Europa. Grazie a Nicola Zingaretti, grazie a tutti gli eurodeputati PD e grazie al Socialists and Democrats Group – conclude – per averci sostenuto in questa iniziativa e per l'impegno a camminare insieme”.
“Tutelare in termini sistemici, e per quanto possibile, l'esercizio della libertà di stampa degli operatori italiani che operano nelle zone di conflitto a maggiore intensità”. A chiederlo è Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa, che, sulla scia di quanto accaduto a Stefania Battistini – giornalista del Tg1 inserita nella lista dei ricercati dal Ministero dell’Interno russo – ha presentato una interrogazione in merito al Ministro degli Esteri Tajani.
Nel testo - a risposta in Commissione – Onori ricorda che “il 14 agosto 2024 il Tg1 ha mandato in onda un servizio della giornalista Stefania Battistini e dell'operatore Simone Traini con riprese effettuate nella regione russa di Kursk, scenario di guerra dall'alto valore strategico e simbolico, da ultimo in ragione di significative attività militari delle forze ucraine. Tale area è stata, dunque, al centro di recenti scontri che hanno attirato l'attenzione internazionale; in merito, il Ministero degli esteri russo ha dichiarato che “i materiali diffusi dai giornalisti hanno distorto i fatti, capovolgendo la realtà”; il 16 agosto 2024 l'Ambasciatrice d'Italia in Russia, Cecilia Piccioni è stata convocata dal menzionato Dicastero”.
“In un video del 16 agosto 2024, - continua la deputata – lo scrittore filorusso Nicolai Lilin ha sferrato un feroce attacco mediatico contro Battistini e Traini, arrivando a utilizzare toni minacciosi da intimidazione “mafiosa” come “Deficienti, propagandisti. Se un giorno qualcuno si troverà con un po' di polonio nel tè, purtroppo cari amici sappiate che vi siete scavati la fossa da soli” sono solo alcune delle frasi utilizzate; il 17 agosto 2024 le autorità russe hanno poi avviato un procedimento penale contro Battistini e Traini con l'accusa di “aver attraversato illegalmente il confine”: il giorno stesso entrambi sono stati richiamati in Italia per decisione dei vertici della Rai”. È seguita la decisione del Ministero dell'interno russo di inserire nella lista dei ricercati gli italiani i Battistini e Traini, insieme ad altri reporter stranieri: Nick Walsh della CNN, Nicholas Simon Connolly della Deutsche Welle, Natalya Nagornaya, corrispondente dell'emittente tv ucraina 1+1 così come le giornaliste ucraine Diana Butsko e Olesya Borovik”.
“In ragione dei descritti sviluppi, il 12 settembre 2024, il Ministro interrogato ha pubblicamente annunciato la convocazione dell'Ambasciatore russo in Italia Alexey Paramonov” annota Onori secondo cui “i descritti eventi evidenziano i rischi che i reporter affrontano operando in aree ad alta tensione. Quanto accaduto potrebbe avere un ulteriore effetto penalizzante in termini di libertà di stampa e copertura giornalistica in simili scenari”.
La deputata, dunque, chiede al Ministro “quali iniziative si intendano intraprendere qualora l'annunciata convocazione dell'Ambasciatore russo non porti ai risultati auspicati” e “se esista una ben definita linea di azione strategica del Ministero interrogato volta a tutelare in termini sistemici, e per quanto possibile, l'esercizio della libertà di stampa degli operatori italiani che, nel contesto, operano nelle zone di conflitto a maggiore intensità”. (focus\aise)