La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – “Il Governo Meloni ha tradito tutte le promesse fatte agli italiani all’estero”. A dirlo sono stati i deputati del Pd eletti all’estero Nicola Carè, Toni Ricciardi, Fabio Porta e Cristian Di Sanzo, assieme a Luciano Vecchi, responsabile per gli italiani nel mondo del Partito Democratico, e Chiara Braga, Presidente del Gruppo Pd alla Camera, in un incontro svolto nei giorni scorsi in cui il Pd all’estero ha presentato alcune richieste per gli italiani all’estero da inserire nella Legge di Bilancio.
Per gli esponenti del Partito democratico all’estero “è una battaglia fondamentale che faremo nella legge di Bilancio sostenendo gli emendamenti che abbiamo presentato e segnalato a partire da quello sulla rivalutazione dell’indicizzazione delle pensioni”. “Siamo l’unico gruppo parlamentare a pensare agli italiani all’estero, oltre 6 milioni di concittadini, la cosiddetta 21esima regione italiana – ha spiegato l’On. Toni Ricciardi -. Gli emendamenti riguardano principalmente la richiesta di soppressione del blocco rivalutazione dell’indicizzazione per i pensionati che vivono all’estero. Stiamo parlando di 8 milioni di euro, uno scippo vero e proprio, che si spalmerà fino al 2034. Un italiano all’estero che prende mille euro al mese, dal 2026 perderà ogni mese 50 euro, oltre all’eccedenza dell’anno. È un atto gravissimo”.
Gli altri emendamenti segnalati dagli esponenti del Pd riguardano il rinnovo dei passaporti sul modello spagnolo che prevede il rinnovo una tantum per gli over 70enni. “Un modo per snellire il sistema dell’emissione dei passaporti del 30/35% dei siti consolari con risparmi economici e vantaggi evidenti per i nostri concittadini”. Inoltre, hanno proposto per i frontalieri un ampliamento dello smart working dal 25% al 40% come prassi consolidata in Europa negli altri Paesi ed è un emendamento a costo zero per lo Stato. Ed ancora, il supporto attraverso uno stanziamento di 500.000 euro sia nel 2025 che nel 2026 per il contributo alle spese di funzionamento del CGIE e dei COMITES, due organismi rappresentativi della collettività italiana all’estero.
“Non era mai capitato di vedere una legge di bilancio punitiva per gli italiani all’estero. Tutto questo accade solo perché i partiti che sostengono questo Governo non godono di ottima salute all’estero”, hanno infine concluso.
“Le parole con cui il presidente del MAIE Ricardo Merlo è intervenuto alla convention nazionale di Noi Moderati riflettono al meglio l'impegno e la passione con cui il Movimento Associativo Italiani all’Estero porta avanti da anni le proprie battaglie a favore degli italiani nel mondo”. Lo dichiara in una nota Vincenzo Odoguardi, vicepresidente MAIE.
“È vero”, riconosce Odoguardi. “Non siamo un partito politico tradizionale, ma un movimento orizzontale, che nasce dal basso, che trova le proprie basi nell'associazionismo. Abbiamo sempre lavorato nell'interesse dei connazionali, prendendo decisioni, anche politiche, in maniera pragmatica, non ideologica”.
In tale contesto, prosegue il vice presidente Maie, “l'alleanza politica con Noi Moderati è qualcosa di totalmente nuovo, un fatto inedito”.
Odoguardi si dice “convinto che il Movimento sia pronto a un passo avanti del genere. In questo, ci confortano le conferme arrivate pubblicamente dal presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi e dal vicepresidente Saverio Romano, anche durante l'Assemblea nazionale di domenica: in occasione delle Politiche 2027 MAIE e Noi Moderati si ritroveranno insieme nella lista di centrodestra. È una vera e propria rivoluzione copernicana per il Movimento”.
“Nel Nord e Centro America non ci faremo sfuggire questa enorme opportunità”, assicura Odoguardi. “Siamo già sul treno del 2025, al lavoro nell'organizzazione di eventi e iniziative in tutti gli States e in Canada, senza dimenticare l'America Centrale e i Caraibi. Entro il primo trimestre del nuovo anno si svolgerà un congresso che ci darà l'occasione di confrontarci e disegnare il futuro insieme. Nel frattempo”, conclude, “continuiamo a lavorare con ancora più entusiasmo per difendere i diritti dei nostri fratelli italiani oltre confine e per fare sentire con sempre maggiore forza la voce degli italiani all’estero a Roma”.
“È stato particolarmente significativo affrontare alla Camera dei Deputati il tema del crimine di aggressione nell’ambito della guerra scatenata dalla Federazione russa ai danni dell’Ucraina”. Così Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa e segretaria della Commissione Esteri alla Camera, a margine della conferenza stampa di ieri a Montecitorio intitolata “Ucraina: perseguire il crimine di aggressione per una pace sostenibile”.
L’evento, spiega, è stato organizzato da Azione “in collaborazione con la Federazione Italiana Diritti Umani (FIDU) e l’Ambasciata dell'Ucraina in Italia: un evento molto partecipato che ha permesso un confronto con importanti personalità esperte del settore come Oleksandra Matvijchuk, direttrice del Centre for Civil Liberties, 2022 Nobel Peace Laureate; David Donat Cattin, professore associato di Diritto Internazionale, Center for Global Affairs, New York University; il Senatore Filippo Sensi; Antonio Stango, Presidente della Fidu; Eleonora Mongelli - Vicepresidente della Fidu. A loro e a tutti gli ospiti che sono stati presenti va il mio ringraziamento”.
“È emerso – riporta Onori – come sia fondamentale rafforzare e rendere sempre più efficace la vocazione della Corte Penale Internazionale così come non dimenticare, in termini di opinione pubblica occidentale, che Putin non è un normale Capo di Stato ma un autocrate e un dittatore che da decenni tenta di riscrivere l'ordine internazionale modificando con la forza bruta i confini di altri stati sovrani. La pace sostenibile e duratura – conclude la deputata – non può esserci senza una giustizia sostanziale ed è importante lavorare in maniera unita per raggiungere questi obiettivi”. (focus\ aise)