La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – lunedì 9 dicembre, la Senatrice del Pd eletta in Centro e Nord America, Francesca La Marca, ha incontrato Emilia Zankina, Direttrice della Temple University, campus di Roma, per un confronto sulle opportunità formative offerte dalla sede italiana dell'università statunitense e per discutere nuove strategie per attrarre un numero sempre maggiore di studenti italo-americani in Italia.
"Ho voluto questo incontro – ha dichiarato la Senatrice – per approfondire il ruolo della Temple University nella promozione del sistema educativo italiano e per capire come possiamo lavorare insieme per potenziare le possibilità di scambio culturale e formativo per i giovani, soprattutto italo-americani”.
La Temple University è la più grande università pubblica di Filadelfia e dispone, oltre alla sede romana, anche di un campus a Tokyo. A Roma, l’università accoglie ogni semestre oltre 350 studenti provenienti da diverse parti del mondo. La sede di Roma, inoltre, pone estrema attenzione al tema dell’inclusività, sostenendo gli studenti in situazioni di difficoltà economica attraverso programmi mirati e borse di studio.
L’offerta formativa della Temple University di Roma è ricca e diversificata, spaziando dall’Arte e l’Architettura alle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Nel corso dell’anno, spesso con summer school dedicate, l’università organizza anche workshop rivolti sia ai giovani che agli anziani, creando momenti di interazione tra generazioni e rafforzando il legame tra formazione e comunità locale.
“Mi auguro di collaborare attivamente con questa eccellente realtà educativa – ha concluso la Senatrice – per creare nuove opportunità per i nostri giovani. La Temple University di Roma rappresenta un modello di dialogo culturale e accademico, protagonista di una diplomazia culturale di altissimo livello, capace di rafforzare il legame tra Italia e Stati Uniti e di offrire percorsi di crescita e arricchimento ai giovani di entrambe le nazioni”.
“Dopo un quarto di secolo di un complesso negoziato, l’annuncio avvenuto a Montevideo in Uruguay dell’accordo tra la Commissione Europea e i Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) costituisce un risultato storico che va molto al di là della costituzione di un grande mercato di oltre 700 milioni di persone”. A dichiararlo è stato Fabio Porta, che da anni segue da vicino i negoziati come rappresentante nel Parlamento italiano delle collettività italiane in Sudamerica.
“Un accordo win-win, che permette all’UE di entrare in maniera incisiva e strategica in un mercato ancora molto protetto ma allo stesso tempo apre le porte del mercato europeo ai prodotti dei quattro Paesi sudamericani dove vivono almeno 50 milioni di italo-discendenti”, ha aggiunto il parlamentare dem. “Se l’Italia dovesse chiudersi in sé stessa per ragioni egoistiche o settoriali, così come annunciato per esempio dalla Francia, non soltanto rinuncerebbe alla naturale espansione delle sue PMI in una regione interessantissima per dinamiche economiche e complementarietà culturali, ma tradirebbe anche un rapporto storico profondo con l’area dell’America Latina più legata al nostro Paese.”
“Ancora una volta i tentativi di ingerenze della Russia rischiano di destabilizzare i processi democratici dei paesi occidentali. Quanto sta accadendo in Romania è estremamente grave: la campagna del candidato anti Nato Calin Georgescu sarebbe stata condotta attraverso un massiccio intervento russo avvenuto tramite il social network Tik Tok. Una situazione segnalata dall’intelligence che ha portato la Corte costituzionale della Romania ad annullare le elezioni presidenziali: un fatto senza precedenti”. A dichiararlo è la deputata di Azione eletta in Europa, Federica Onori.
Secondo Onori “di fronte a questo tentativo di manipolazione democratica, che segue le precedenti ingerenze avvenute in Georgia e in Moldova, serve uno sforzo globale per garantire una corretta informazione a tutela della democrazia. La questione riguarda tutti noi: i parlamenti europei non possono abbassare la guardia e devono rispondere con misure adeguate. La protezione dei valori democratici, della sovranità e della sicurezza dei nostri Paesi richiede un impegno comune”. (focus\ aise)