La voce degli eletti all’estero (2)

ROMA – focus/ aise – “Garantire tempi certi e procedure semplificate per il rilascio dei visti a fini di studio” agli studenti italiani che, “ammessi a corsi di master, programmi di studio post laurea e borse di studio presso università statunitensi”, ora si trovano in una “condizione di grave difficoltà a causa della paralisi del sistema di rilascio dei visti per motivi di studio da parte dell'ambasciata e dei consolati degli Stati Uniti in Italia”. A chiederlo è Peppe De Cristofaro, senatore di Avs, in una interrogazione al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani.
Nella premessa, il senatore spiega che “numerosi studenti italiani che sono stati ammessi a corsi di master, programmi di studio post laurea e borse di studio presso università statunitensi si trovano attualmente in una condizione di grave difficoltà a causa della paralisi del sistema di rilascio dei visti per motivi di studio da parte dell'ambasciata e dei consolati degli Stati Uniti in Italia; nonostante la sospensione del blocco temporaneo imposto dall'amministrazione statunitense, al momento non risultano disponibili slot per fissare un appuntamento per l'intervista obbligatoria, che è una condizione necessaria per il rilascio del visto studentesco (tipologie F-1 e J-1)”.
“Questa situazione – riporta De Cristofaro – sta causando forte angoscia tra i giovani coinvolti, molti dei quali hanno già sostenuto ingenti spese per l'iscrizione ai corsi (tasse universitarie, acconti non rimborsabili), acquistato biglietti aerei e sottoscritto polizze assicurative; alcuni studenti, purtroppo, hanno già perso questa opportunità, non avendo ricevuto il visto in tempo per iniziare i loro studi”.
Considerato che “i ritardi nel processo di rilascio dei visti sembrano essere dovuti a un inasprimento dei controlli sui profili personali e digitali degli studenti, in attuazione di direttive promosse da membri dell'attuale amministrazione statunitense, in particolare su disposizione del Segretario di Stato Marco Rubio, che ha proposto una stretta sulle concessioni di visti a studenti internazionali con il pretesto ufficiale di prevenire l'ingresso di individui sospettati di antisemitismo”, il senatore di Avs sostiene che “se non sbloccata in tempi brevissimi, questa situazione, a parere dell'interrogante, rischia di compromettere seriamente il diritto allo studio di decine di giovani italiani, privandoli di un'importante opportunità formativa e di crescita accademica e professionale”.
Al Ministro, dunque, De Cristofaro chiede di sapere “quali azioni intenda intraprendere, anche attraverso l'ambasciata d'Italia a Washington, per sollecitare con urgenza le autorità consolari statunitensi a garantire tempi certi e procedure semplificate per il rilascio dei visti a fini di studio, in particolare per i casi già documentati e urgenti” e “se ritenga opportuno attivare canali diplomatici e istituzionali per tutelare gli studenti italiani coinvolti, chiedendo che venga rispettato il principio della reciprocità e del sostegno alla mobilità accademica internazionale, fondamentale per il consolidamento delle relazioni tra Italia e Stati Uniti”.
"In un momento storico in cui la legge del più forte sembra prevalere sul diritto, è fondamentale ristabilire il principio che le grandi sfide si affrontano insieme, costruendo su regole condivise". Questo è quanto dichiarato da Federica Onori, deputata di Azione eletta in Europa, parlando di diritto internazionale che oggi, a suo parere, "viene messo sempre più in discussione". Ma "il nostro approccio deve essere quello della cooperazione tra Stati, con regole chiare e collaborazione concreta anche sotto il profilo dell’innovazione nella sicurezza".
Per questo, ha spiegato la deputata di Azione, il suo partito ha votato "con convinzione" a favore della ratifica della Convenzione che istituisce l’Organizzazione internazionale per gli ausili alla navigazione marittima, con l’obiettivo di trasformare la IALA (Associazione internazionale non governativa del segnalamento marittimo), fino ad oggi una ONG, in un’organizzazione intergovernativa di diritto internazionale.
"Una scelta coerente con la nostra vocazione multilaterale - ha spiegato in conclusione -, soprattutto in un contesto globale in cui garantire rotte sicure, interoperabilità tecnica e resilienza marittima è diventato essenziale per il commercio, l’ambiente e la stabilità internazionale".
La nuova legge sulla cittadinanza consente “l'ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all'estero, discendente di cittadino italiano e in possesso della cittadinanza di uno Stato di destinazione di rilevanti flussi di emigrazione italiana, individuato con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con i Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali”. Un decreto che, a due mesi dall’entrata in vigore della legge, ancora non è stato emanato. Per questo Mario Borghese, senatore del Maie eletto in Sud America, ha presentato una interrogazione al Ministro degli Esteri Tajani per chiedere di “avviare le procedure necessarie all'approvazione del decreto”.
Nella premessa, il senatore ricorda che “nell'iter di conversione del decreto-legge n. 36 del 2025, recante "Disposizioni urgenti in materia di cittadinanza", è stato presentato un emendamento, al fine di promuovere interventi per favorire il recupero delle radici italiane degli oriundi e il conseguente acquisto della cittadinanza italiana; tale emendamento inserisce un articolo che così recita: "1-octies. E' consentito, al di fuori delle quote di cui all'articolo 3, comma 4, con le procedure di cui all'articolo 22, l'ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all'estero, discendente di cittadino italiano e in possesso della cittadinanza di uno Stato di destinazione di rilevanti flussi di emigrazione italiana, individuato con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con i Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali”".
Il testo approvato, precisa Borghese, “è il risultato di una riformulazione chiesta dal Ministero per gli affari esteri e della cooperazione internazionale”.
“Precisato che l'emendamento, così riformulato, ha avuto parere favorevole da parte del Governo e considerato che sono passati già due mesi dall'entrata in vigore della norma”, Borghese rileva che “numerosi possibili destinatari di questa norma sono in attesa di sapere le condizioni da individuarsi con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con i Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali; l'assenza di questo decreto rende, di fatto, la norma approvata inutilizzabile e quindi impedisce la piena attuazione della legge parlamentare”.
A Tajani, il senatore chiede di sapere “quali siano le ragioni di tale ritardo nell'avviare le procedure necessarie all'approvazione del decreto indicato; in che modo e in quali tempi si intenda dare seguito alla disposizione richiamata” e, infine, “se vi siano, allo stato, già proposte o iniziative per favorire il recupero delle radici italiane degli oriundi e il conseguente acquisto della cittadinanza italiana”. (focus\aise)