La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – "Sono lieto di sottolineare la soddisfazione dei connazionali a San Gallo per l'efficienza con cui sta operando il locale Consolato onorario di nuovo operativo dal 2020, dopo essere stato chiuso dal governo di sinistra, e per la cui riapertura mi sono tanto battuto in Parlamento”. Così Simone Billi, deputato della Lega eletto in Europa e presidente del Comitato sugli Italiani nel Mondo, che riporta il messaggio di un connazionale soddisfatto per accoglienza e tempismo dei servizi consolari.
“Un ringraziamento per l'eccellente lavoro che svolgono per i 70.000 italiani dei cantoni della Svizzera Orientale al Console onorario William Elio Andrich, al Corrispondente consolare Georg Paul Burger e al Console generale a Zurigo Mario Giorgio Stefano Baldi", conclude Billi.
“Salvare” il dipartimento di italiano all’università di Leiden e, più in generale, tutelare e promuovere la lingua e la cultura italiana nei Paesi Bassi. A chiederlo è Toni Ricciardi, deputato Pd eletto in Europa, che, insieme al collega Manzi, ha presentato una interrogazione ai Ministri della cultura e degli Affari Esteri, Giuli e Tajani.
“Si apprende con molta preoccupazione che l'università di Leiden, la più antica dei Paesi Bassi ha deciso di chiudere il dipartimento di italiano”, scrivono i due deputati nella premessa. “L'insegnamento dell'italiano presso le università olandesi ha una lunghissima tradizione, tant'è che la prima cattedra fu istituita a Utrecht poco più di cento anni fa, a cui seguirono appunto Leiden, Nimega, Groninga, Amsterdam; tutte le più importanti università hanno offerto nel corso del tempo corsi di laurea in italianistica, con lezioni tenute in italiano”.
“Progressivamente – aggiungono Ricciardi e Manzi – l'italiano è scomparso e Amsterdam ha trasformato il corso di laurea in lingua e cultura italiana in un corso di cultura italiana in olandese e inglese; la laurea in italianistica almeno fino a quest'anno era conseguibile solo presso gli atenei di Utrecht e Leiden”. Per i due deputati “è paradossale che venga cancellato il corso di italiano dall'università che conserva nella propria biblioteca gli scritti di Galileo Galilei sfuggiti alla censura e pubblicati proprio nei Paesi Bassi”;
ricordato che “sono partite una serie di petizioni per chiedere il mantenimento dei corsi in lingua italiana” e che “autorevoli intellettuali, a partire da Salvatore Settis con un editoriale pubblicato da La Stampa in data 11 marzo 2025 stanno protestando per questa decisione del mondo accademico olandese”, Ricciardi e Manzi sostengono che “questa decisione va inquadrata nell'ambito di una più ampia e pericolosa dinamica che vede progressivamente marginalizzata la lingua italiana dai percorsi di studio, e non solo accademici, in Europa”.
Per questo, i due deputati Pd chiedono ai Ministri “quali tempestive e opportune iniziative il Governo italiano, per quanto di competenza, intenda assumere in merito alla vicenda riportata in premessa e per tutelare e promuovere la lingua e la cultura italiana in Olanda e in maniera più ampia in tutto il contesto europeo e non solo”.
Aumentare le risorse a disposizione degli Istituti Italiani di Cultura e regolamentare la frequenza in via telematica delle Università nazionali da parte degli studenti stranieri. A chiederlo sono i deputati di Fratelli d’Italia, Tremonti e Mollicone, in una risoluzione alle Commissioni che presiedono: rispettivamente Affari Esteri e Cultura – della Camera.
Citate, nella lunga premessa, tutte le leggi di riferimento, le funzioni degli IIC e le competenze dei loro direttori, Tremonti e Mollicone ricordano che “le risorse attualmente disponibili per l'attività di promozione della lingua e della cultura italiana all'estero ammontano ad un totale nominale di circa 160 milioni di euro”, specificando che “130 milioni di essi sono destinati a retribuzioni del comparto delle scuole all'estero, mentre gli altri 30 milioni sono per le iniziative vere e proprie di promozione linguistica culturale”.
I due deputati, poi, sottolineano che “la proiezione culturale dell'Italia all'estero può avere come punto di forza quello delle sue Università, che sono internazionalmente riconosciute come eccellenti: le nuove modalità di insegnamento telematico, che oramai riguardano le Università italiane e straniere più importanti, permettono di avere studenti in ogni parte del mondo; favorire questo processo è una azione importantissima di politica culturale nazionale, particolarmente rilevante nei confronti di aree come l'Africa; l'utilizzazione degli istituti di cultura all'estero e dei sistemi dei servizi consolari per permettere la frequenza in via telematica delle Università nazionali da parte di residenti in altri Stati viene da molti anni sistematicamente perseguita, con grande successo, da Paesi come la Spagna, il Messico, e molti altri”.
Con la risoluzione, dunque, Mollicone e Tremonti impegnano il Governo “ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, per migliorare la dotazione finanziaria e di personale degli Istituti italiani di cultura” e “ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, per garantire che l'accertamento dell'identità degli studenti stranieri iscritti alle università italiane, ai fini di profitto e di laurea da svolgersi per via telematica, possa essere effettuato, nei rispettivi paesi di residenza, dai consolati italiani e dalle società concessionarie per l'esternalizzazione del servizio visto”. (focus\aise)