La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – Secondo Francesco Giacobbe, senatore del Pd eletto in Australia, serve una “riforma profonda e strutturale che garantisca il diritto alla cittadinanza italiana anche ai discendenti degli italiani all’estero, eliminando ostacoli burocratici e ingiustizie che ancora oggi penalizzano chi ha già presentato richieste legittime”.
Lo ha spiegato il senatore dem intervenendo nelle scorse ore in Commissione Affari Costituzionali nel corso della discussione sugli emendamenti relativi al decreto sulla cittadinanza.
“Questo decreto è anche una ghiotta occasione per sanare finalmente una ferita aperta da troppo tempo: quella di chi ha perso la cittadinanza italiana prima del 1997 e non ha avuto la possibilità di riottenerla”, ha aggiunto Giacobbe. “È un dovere morale e politico intervenire ora, senza ulteriori rinvii”.
Rivolgendosi ai parlamentari di maggioranza, Giacobbe ha sottolineato l’importanza di un approccio bipartisan: “Esistono disegni di legge depositati sia dal centrosinistra che dal centrodestra, incluso uno a mia firma. Sarebbe un segnale di maturità e responsabilità approvare l’emendamento che prevede la riapertura dei termini per il recupero della cittadinanza”.
Il Senatore ha poi ribadito il suo impegno personale per proseguire in questa “battaglia di civiltà” e per continuare “a lottare affinché i diritti degli italiani all’estero vengano pienamente riconosciuti”. “La cittadinanza non può essere legata solo al luogo di nascita, ma deve riflettere l’appartenenza culturale, linguistica, familiare e affettiva – ha assicurato -. Le nuove generazioni di italiani nati all’estero crescono con l’amore per l’Italia: è nostro compito riconoscerlo e valorizzarlo”.
Infine, il Senatore del Pd ha concluso ribadendo che modificare questa riforma non è solo un “atto legislativo dovuto”, ma “un atto di giustizia verso milioni di persone che si sentono italiane e che, come tali, devono essere considerate”. “Non rappresentano un pericolo, come sostiene la relazione introduttiva a questo decreto ma una risorsa che nel corso di decenni ha portato alla crescita economica del Paese e della reputazione del Made in Italy nel mondo”, ha concluso.
Massimo Romagnoli, Presidente della V Commissione del CGIE e attuale Responsabile degli Italiani nel Mondo per Alternativa Popolare, ha partecipato al Congresso del Partito Popolare Europeo (PPE) tenutosi nei giorni scorsi a Valencia, annunciando così il suo rientro nel centrodestra europeo.
Un ritorno iniziato già nel novembre 2023 con l’adesione alla Lega, esperienza poi conclusa nel marzo 2024 con l’ingresso in Alternativa Popolare, partito in cui ha “trovato piena sintonia con i valori popolari ed europeisti”. Alle elezioni europee dell’anno scorso, Romagnoli ha accettato una candidatura di servizio nella circoscrizione insulare, ottenendo il miglior risultato personale del partito e risultando il primo eletto nella V Circoscrizione.
Nel mese di ottobre 2024 è stato nominato da Paolo Alli, Presidente del partito, e da Stefano Bandecchi, Segretario Nazionale, come Responsabile degli Italiani nel Mondo, ruolo che oggi lo vede impegnato attivamente nella costruzione di una rete internazionale del partito.
A Valencia, Romagnoli ha rappresentato dunque Alternativa Popolare accanto al Presidente Paolo Alli, e ai delegati Davide Tedesco, Riccardo Corridore e Giovanni Grasso, partecipando attivamente come uno dei 563 grandi elettori provenienti da tutta Europa. Ha espresso con determinazione il proprio voto a favore di Manfred Weber come Presidente del PPE, sostenendo la vicepresidenza di Antonio Tajani e Kostis Hatzidakis.
“È stato un momento di grande significato politico ed emotivo - ha commentato Romagnoli -. Ho votato con convinzione, nella direzione di un’Europa più forte, più giusta e vicina ai cittadini. Questo è il centrodestra che vogliamo rafforzare anche all’estero”.
Durante il Congresso, Romagnoli ha inoltre incontrato numerose personalità politiche di rilievo del centrodestra italiano ed europeo, tra cui: il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, Maurizio Lupi, Maria Stella Gelmini, Saverio Romano, Marco Falcone, Salvatore De Meo, Simone Baldelli, Licia Ronzulli, l’Eurodeputato Massimiliano Salini, il Senatore Maurizio Gasparri, Letizia Moratti, già sindaca di Milano, Alice Mina della Repubblica di San Marino, Giuseppe Galati, il Premier greco Kyriakos Mitsotakis, l’ex Primo Ministro bulgaro Boïko Borissov, il Vicepresidente PPE Kostis Hatzidakis, l’ex Premier albanese Sali Berisha, e la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.
A Valencia, era presente anche il consigliere del CGIE Antonio Cenini, con cui Romagnoli si è intrattenuto per condividere idee e progetti per rafforzare la rappresentanza degli italiani nel mondo.
“Il PPE deve essere la forza che rilancia il ruolo dell’Europa anche fuori dai confini dell’Unione – ha commentato infine Romagnoli -. Non è più accettabile che in Africa e in America Latina la scena sia occupata da Cina, Stati Uniti e Iran, mentre l’Europa resta a guardare. Serve una strategia politica e commerciale ambiziosa, che riporti l’Europa protagonista nei luoghi dove si decidono gli equilibri globali. E Alternativa Popolare lavorerà in questa direzione”.
Tra i principali obiettivi futuri espressi da Romagnoli, il primo Congresso Internazionale di Alternativa Popolare, che si terrà a Francoforte a fine novembre 2025, in preparazione alle elezioni Comites; la presentazione delle liste di AP in tutti i Paesi dove vivono comunità italiane, con un simbolo riconoscibile e una struttura organizzata; un forte rafforzamento della rete di Alternativa Popolare all’estero, con eventi, incontri istituzionali e iniziative politiche.
“Presenteremo liste in tutto il mondo con il simbolo di AP. Lavoreremo per dare agli italiani all’estero una rappresentanza seria, forte e realmente vicina ai problemi delle nostre comunità”, ha concluso il consigliere.
In occasione della Festa del Lavoro, il Senatore del Partito Democratico eletto in Australia, Francesco Giacobbe, ha voluto rivolgere un pensiero particolare ai lavoratori italiani nel mondo, sottolineando l’importanza della giornata del Primo Maggio come momento di riflessione e impegno civile.
Secondo l’eletto all’estero, il Primo Maggio è sì la Festa del Lavoro, ma anche e soprattutto “il giorno in cui ricordiamo il valore della dignità di ogni lavoratore e lavoratrice”. Per questo, Giacobbe ha voluto rivolgere un pensiero particolare “a tutti i lavoratori italiani nel mondo, protagonisti silenziosi e straordinari della crescita di tanti Paesi. Hanno contribuito allo sviluppo economico e sociale delle nazioni che li hanno accolti, portando con sé l’italianità come valore, competenza e passione”.
Il Senatore ha inoltre evidenziato la necessità di tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, richiamando le istituzioni a un rinnovato senso di responsabilità: “Oggi, più che mai, dobbiamo ricordare che di lavoro si vive, non si muore. Il lavoro deve essere un diritto, una fonte di realizzazione personale e collettiva, mai una condanna o un rischio per la vita.”
Infine, il deputato dem ha ribadito l’impegno politico del Partito Democratico a sostenere il lavoro dignitoso e tutelato come pilastro di una società più equa e solidale e “costruire un futuro in cui il lavoro significhi sempre crescita, inclusione e diritti per tutti”. (focus\aise)