La voce degli eletti all’estero

ROMA – focus/ aise – “Il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale prosegue con determinazione nell'azione di rafforzamento del personale presso le sedi diplomatico-consolari, con particolare attenzione a quelle oggetto di una crescente domanda di servizi da parte dei nostri connazionali, come nel caso del Consolato d'Italia a Manchester. Il Consolato ha già beneficiato e continua a beneficiare infatti di misure di potenziamento, sia in termini di personale di ruolo che di personale a contratto”. Così la sottosegretaria agli esteri Maria Tripodi nel rispondere, nella seduta della Commissione Affari Esteri della Camera – alla interrogazione con cui Federica Onori (Azione) chiedeva “misure urgenti” per assegnare più personale alla sede consolare.
La sottosegretaria ha precisato che a Manchester “il numero di funzionari di ruolo è più che raddoppiato, passando dalle quattro unità operative nel 2022 alle nove unità previste entro la fine del 2025, di cui sei provenienti dagli ultimi concorsi. Anche per quanto riguarda il personale a contratto – ha aggiunto – abbiamo favorito un sensibile incremento: dalla dotazione iniziale di sette unità si arriverà presto a dieci. Le relative procedure di assunzione sono in fase di finalizzazione”.
“È proprio in virtù delle nuove assunzioni, realizzate e già in programma, che oggi è in atto una graduale e significativa inversione di tendenza sulla nostra rete consolare”, ha sostenuto Tripodi, prima di sottolineare che “il rafforzamento degli stanziamenti e delle dotazioni organiche, in tutte le professionalità in servizio presso il Ministero e le sedi all'estero, è essenziale per garantire la piena funzionalità degli uffici, la continuità dell'azione istituzionale e la maggiore efficacia della nostra presenza diplomatica e consolare”.
“Tale impegno – ha proseguito – risponde all'obiettivo prioritario di offrire servizi sempre migliori ai connazionali e alle aziende, sostenendo al contempo con maggiore incisività le iniziative di promozione economica e culturale”. Concludendo, Tripodi ha rivolto “un sentito ringraziamento al Parlamento per la costante azione di stimolo e per il prezioso gioco di squadra, che sta accompagnando la progressiva azione di riforma dei servizi consolari a beneficio delle comunità italiane nel mondo, per cui questo Governo si è fin da subito fortemente impegnato”.
Nella replica, Onori – deputata eletta in Europa – ha espresso “perplessità sulla risposta del Governo, che non chiarisce se il potenziamento dell'ufficio consolare in questione è già stato avviato oppure è ancora in fase progettuale”.
“L'attuale sottodimensionamento del personale – ha ricordato – determina gravi carenze nell'erogazione di servizi, in particolare per quanto riguarda il trattamento delle pratiche di passaporto, con conseguenti disagi significativi per i connazionali. Apprezzando la disponibilità dell'Esecutivo a collaborare per rendere più efficiente il complesso della rete diplomatico-consolare, - ha concluso – mi impegno a monitorare gli effettivi progressi di tale processo”.
“Basta interventi tampone. È ora di dare al Paese una politica industriale strutturale, strategica, lungimirante e fondata su giustizia ambientale, sostenibilità e trasparenza”. Così il senatore del Partito Democratico Francesco Giacobbe intervenuto in Aula durante la discussione sul decreto riguardante le “Misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi”.
“Il governo non dovrebbe limitarsi a rincorrere l’ennesima emergenza, ma iniziare finalmente a guidare i cambiamenti e costruire un sistema produttivo solido, resiliente e sostenibile”, ha dichiarato Giacobbe.
Sul caso dell’ex Ilva di Taranto, l’esponente del Pd ha criticato il nuovo stanziamento di 200 milioni di euro come un intervento parziale e privo di visione: “è il momento di scelte coraggiose e strutturali. Nessuna cifra potrà mai compensare quanto subito dai cittadini di Taranto, ma lo Stato ha il dovere morale di intervenire con forza e giustizia. Bisogna raddoppiare le risorse e portarle a 400 milioni di euro, destinandone almeno la metà a interventi ambientali misurabili. Bonifica, riqualificazione e ambientalizzazione devono essere i pilastri centrali del rilancio industriale”, ha aggiunto.
Un altro focus dell’intervento è stato il settore della moda, che Giacobbe ha definito “non solo industria, ma identità nazionale e forma d’espressione del genio italiano”. Per rafforzare il comparto, il PD propone l’istituzione di un Fondo per la moda da 150 milioni in tre anni e un Fondo per la transizione verde e digitale da 1,5 miliardi, autofinanziato attraverso la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi.
“Il Made in Italy ha bisogno di una strategia globale, non basta l’eccellenza produttiva. Serve una regia pubblica che sappia raccontare al mondo il valore umano, artistico e professionale che c’è dietro un capo italiano”, ha sottolineato Giacobbe, ricordando anche il ruolo fondamentale delle comunità italiane all’estero nella promozione della moda e dell’immagine dell’Italia.
“Per Taranto come per la moda, e per tutto il comparto produttivo, servono risorse, ma servono soprattutto misure strutturali capaci di dare fiducia e prospettiva”, ha concluso. “Diamo forza all’Italia che innova conservando le sue radici. Diamo una direzione alla politica industriale di questo Paese”.
La senatrice del Pd eletta in Centro e Nord America, Francesca La Marca, ha presentato una nuova interrogazione rivolta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, per chiedere "chiarimenti urgenti sullo stallo dell’accordo di reciproco riconoscimento delle patenti di guida tra Italia e il Québec". Una richiesta "che i nostri tantissimi connazionali residenti in quella Provincia canadese attendono da troppi anni".
L’interrogazione è stata anche sottoscritta da diversi esponenti di spicco del gruppo del Partito Democratico in Senato.
"Dal 2017 – insiste La Marca – esiste un accordo quadro tra Italia e Canada che stabilisce le linee guida per la conversione delle patenti ma per completare l’iter sono necessari protocolli tecnici con le singole Province. Mentre altre Province stanno avanzando nelle trattative, il Québec – dove vive una comunità italiana ampia e radicata – resta bloccato a causa dell’immobilismo del nostro Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".
La Senatrice ha altresì sottolineato come negli scorsi mesi la Provincia del Québec abbia inviato al MIT una bozza tecnica di accordo, tuttora ferma senza alcuna risposta da parte italiana.
"È una situazione inaccettabile – incalza la senatrice – che crea disagi quotidiani a tantissimi cittadini italiani che per motivi di lavoro, studio o vita familiare si trovano costretti a rifare l’esame di guida pur avendo una patente perfettamente valida".
Per questo, la senatrice dem ha chiesto nuovamente al Ministro Salvini di "dare finalmente un segnale di responsabilità istituzionale - la smetta di perdere tempo e risponda concretamente a questa richiesta attesa da anni. È compito di un Governo serio risolvere con celerità questioni pratiche che riguardano la vita quotidiana delle persone – conclude La Marca –. Non possiamo permettere che l’inerzia ministeriale continui a penalizzare la nostra collettività in Québec , negando un diritto e un servizio utile a tutta la cittadinanza". (focus\aise)