Le vie del commercio estero

ROMA – focus/aise - “L’export made in Abruzzo continua a crescere, e in nessun’altra regione vengono segnate performance positive come la nostra”. A dirlo con soddisfazione è stata nelle scorse ore l’assessora alle Attività Produttive di Regione Abruzzo, Tiziana Magnacca, commentando il report del primo trimestre del 2024, elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo, che ha interessato le filiere produttive dei cinque distretti regionali messi sotto l’attenta lente d’ingrandimento dell’istituto bancario.
“Nei primi tre mesi di quest’anno le esportazioni abruzzesi hanno registrato esportazioni a doppia cifra, per la precisione un 13,8 per cento in più mentre gli altri distretti italiani arretrano. L’Abruzzo si distingue a livello nazionale. Una buona notizia per la nostra economia – rimarca l’assessore Magnacca – e deve essere colta come un ulteriore sprone a fare sempre meglio”.
I settori con il vento in poppa che spingono l’economia abruzzese ed evidenziati da questo report sono l’alimentare, l’abbigliamento e il tessile e il mobilio. Resta però la viva preoccupazione per il settore dell’automotive che risente degli umori del mercato e da scelte condizionate dettate dall’Europa e da politiche industriali extracontinentali.
“La crescita dell’export abruzzese deve essere letta come un buon indicatore di produttività per le nostre aziende pur considerando le difficoltà in cui si muovono, ad esempio, nell’accesso al credito, come si legge nell’analisi della Fondazione First Cisl, che denuncia come gli impieghi nel primo semestre del 2024 hanno fatto registrare una contrazione del 3,2% (oltre 37 miliardi il calo in valore assoluto) rispetto allo stesso periodo del 2023. Se si considerano i dati al netto dei pronti contro termine alla clientela, che rappresentano effettivamente i prestiti all’economia reale, alle famiglie e alle imprese, la riduzione è del 4,5% in un anno”, aggiunge l’assessore alle Attività produttive.
“I distretti industriali dell’Abruzzo potranno continuare a mantenere questi livelli nella misura in cui potranno continuare sulla scia di un’innovazione diffusa - evidenzia in conclusione l’assessore Magnacca -. Il sistema manifatturiero è chiamato a essere flessibile, resiliente e digitale. La sostenibilità non è più solo attenzione all’ambiente, conta anche la componente umana, allineandosi ai principi dell’Industria 5.0, spostandosi dall’approccio basato sui volumi di produzione verso una prospettiva orientata al valore. Piano Transizione 5.0, investimenti del Pnrr, innovazione tecnologica, intelligenza artificiale e dall’utilizzo dei dati. Tutti temi sui quali dovremmo continuare a confrontarci”.
La Mortadella Bologna IGP registra una crescita nelle vendite (+2,2%) e nell’export (+8,7%) con forti incrementi in Francia (+14,6%) e Spagna (+7,6%). Continua anche la crescita dell’affettato +7,0%.
Nei primi sei mesi del 2024 sono stati prodotti 19 milioni di kg di Mortadella Bologna IGP e venduti quasi 16 milioni di kg. Rispetto allo stesso periodo del 2023 la produzione è cresciuta dello 0,6% e le vendite del 2,2% (dati forniti dall’organismo di controllo IFCQ certificazioni). L’affettato in vaschetta conferma il suo trend di crescita, con un aumento del 7,0%, a riprova del gradimento della comodità del formato da parte del consumatore finale.
Sul fronte export, che rappresenta il 22% circa delle vendite totali, si segnala una crescita di ben l’8,7% che vede Francia e Germania ai primi due posti come mercati di destinazione, con quote rispettivamente del 29,8% e 23,6%, con la Francia che registra anche il maggior incremento percentuale pari a + 14,6%, seguita da Spagna +7,6% e Germania + 2,1%.
“Considerato il quadro congiunturale che registra una crescita rallentata, stando all’ultimo Bollettino Economico di Bankitalia, possiamo ritenerci soddisfatti dei dati raggiunti nel primo semestre di quest’anno dove registriamo, in ogni caso, valori in aumento, trainati dall’export e, sul mercato interno, dai tranci e dall’affettato”, afferma Guido Veroni, presidente del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna, che prosegue: “Il motivo di tale crescita, a nostro avviso è da riscontrare nella percezione della Mortadella Bologna IGP come salume anticrisi, che crea empatia, convivialità e appagamento, al quale, quindi, non si vuole rinunciare nelle scelte finali d’acquisto”.
In Italia, la GDO si conferma il principale canale di vendita con una quota del 55,4%, seguita dal Normal Trade col 27,3% e dal Discount col 17,3%.
La comunicazione dei dati di produzione e vendita è un’iniziativa che rientra nel programma di “DELI M.E.A.T. Delicious Moments European Authentic Taste”, il progetto promozionale e informativo che unisce tre consorzi agroalimentari per la tutela dei salumi DOP e IGP, cofinanziato dall’Unione Europea e rivolto al mercato italiano e francese. La campagna prevede la promozione delle seguenti eccellenze alimentari: Mortadella Bologna IGP, Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, Zampone Modena IGP e Cotechino Modena IGP con l’obiettivo di contribuire ad aumentarne il livello di conoscenza e riconoscimento e la competitività e il consumo consapevole in Italia e in Francia.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha presentato nei giorni scorsi i dati del primo semestre 2024. Dopo aver chiuso il 2023 con un giro d’affari al consumo che ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro, nel periodo gennaio-giugno 2024 il Consorzio ha registrato – rispetto al primo semestre 2023 – un incremento delle vendite totali pari al +15,1% (70.742 tonnellate vs 61.458). Segno positivo sia per le vendite nel mercato italiano (+12,9%, 35.818 tonnellate vs 31.737), grazie ai canali GDO e industria cresciuti rispettivamente del +14,5% e +23,8%; sia soprattutto per l’export, che segna un +17,5% (34.924 tonnellate vs 29.721), con aumenti tanto nei Paesi UE (+13%, 19.337 tonnellate vs 17.117), quanto in quelli extra UE, che registrano un exploit del +23,7% (15.586 tonnellate vs 12.605). Le vendite sui mercati internazionali sono trainate da tutte le tipologie di formato (forme, grattugiati, formati speciali), con un aumento in particolare del porzionato (+21,9%).
Gli USA si riconfermano il primo mercato estero della Dop, con un +21,7% (7.736 tonnellate vs 6.359). Proprio per sostenere la crescita in questo Paese, oltre a consolidare nel 2024 un forte investimento per attività di digital e influencer marketing, un’intensa attività di pubbliche relazioni e media relations, partecipazione a fiere ed eventi, attivazione e presidio dei punti vendita e supporto agli operatori, il Consorzio ha ufficializzato lo scorso 27 luglio (anniversario dei 90 anni dalla fondazione) l’apertura di un ufficio operativo (corporation) negli Stati Uniti per avere una maggiore efficacia nelle operazioni di tutela e di promozione nel mercato a stelle e strisce.
Il Parmigiano Reggiano ha registrato dati molto positivi anche in Francia (+9,6%, 7.268 tonnellate vs 6.633), secondo mercato al mondo e primo in Unione Europea, Germania (+15,1%, 5.093 tonnellate vs 4.423), che mostra una ripresa molto importante dopo le difficoltà del 2023, e Regno Unito (+18,8%, 3.839 tonnellate vs 3.232), segnale significativo per un mercato che era stato messo in difficoltà dalla Brexit.
Ottimi risultati anche Oltreoceano, con il Canada che segna un +73,7% (1.471 tonnellate vs 847), con un grande recupero dopo i problemi legati alle quote nel 2023, e il Giappone che cresce dell’11,3% (496 tonnellate vs 445), confermandosi il primo mercato asiatico della Dop. Buon andamento anche per i mercati emergenti, in particolare la Cina (+43,8%, 25 tonnellate vs 18) con volumi ancora contenuti ma in costante crescita, e l’Area del Golfo (+84,5%, 123 tonnellate vs 67) che sta diventando un target significativo anche per i volumi esportati. (focus\aise)