Un universo di opportunità (2)

ROMA – focus/ aise – La scorsa settimana si è celebrata in Ambasciata a Berlino la “Giornata nazionale dello Spazio” che ricorre il 16 dicembre, data del lancio nel 1964 del satellite “S. Marco 1”, grazie al quale l’Italia è diventata il terzo Paese, dopo Stati Uniti ed Unione Sovietica, a mettere in orbita un satellite artificiale interamente realizzato a livello nazionale.
L’evento di quest’anno, intitolato “Frontiers of human nutrition in orbit: a journey to space and back”, svoltosi sotto forma di panel, seguito da uno show cooking, ha voluto unire scienza e gastronomia in modo da illustrare i processi di preparazione e conservazione dei cibi spaziali, ispirati alla tradizione enogastronomica italiana, realizzati con tecniche come la liofilizzazione e la termostabilizzazione per garantirne la durata e il valore nutrizionale in condizioni estreme.
Al panel hanno partecipato l’ingegnere Cesare Capararo, capo dei Programmi ALTEC spa, e lo chef creatore di ricette per il cibo spaziale Stefano Polato, responsabile dello Sviluppo Alimentare di Freedom GmbH, moderati da Sara Rocci Denis, fondatrice e ad di EAT Freedom GmbH. Il colonello Luca Parmitano, astronauta capo JSC/EAC Liaison Officer dell’Agenzia Spaziale Europea, è intervenuto in collegamento da Houston. Con i loro contributi gli ospiti hanno esaminato le sfide alimentari legate alla permanenza prolungata dell’uomo nello spazio concentrandosi sullo sviluppo di tecnologie per il cibo spaziale sostenibili per l’ambiente, mirate a ridurre al minimo gli sprechi e a preservare la qualità, il gusto e la sicurezza degli alimenti durante missioni prolungate.
L’iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri per la Giornata Nazionale dello Spazio 2024 è nella sua IV edizione e ha l’obiettivo di far conoscere le ricette italiane create per le missioni spaziali, in collaborazione con la fondatrice di EAT Freedom, Sara Rocci, e lo chef Stefano Polato.
L’ambasciatore d’Italia in Germania, Armando Varricchio, nel salutare gli invitati, ha voluto sottolineare come “la crescita economica, il benessere pubblico, lo sviluppo sostenibile, la protezione dell’ambiente, la sicurezza nazionale e il prestigio internazionale possono trarre vantaggio dal settore spaziale, che si basa completamente su tecnologie e servizi all’avanguardia”.
“Sono tempi entusiasmanti per il settore spaziale”, ha proseguito Varricchio. “Le agenzie spaziali nazionali e gli attori privati stanno abbracciando una nuova visione strategica che si discosta dal concetto tradizionale di accesso allo spazio. L’Italia è estremamente attiva in questo senso, essendo il terzo contributore dell’Agenzia Spaziale Europea. Italia e Germania hanno concordato, nell’ambito del loro Piano d’azione comune, di dedicare una notevole attenzione a diversi aspetti dell’economia spaziale, tra cui la ricerca e lo sviluppo, le attività a monte, i servizi a valle e le applicazioni, la legislazione e la regolamentazione spaziale”.
L’11 dicembre scorso l’Ambasciata d’Italia a Londra ha celebrato la quarta edizione della Giornata Nazionale dello Spazio, aprendo le porte al pubblico per presentare Design Spaziale Italiano, un progetto multimediale realizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con il Politecnico di Milano.
I curatori del progetto Annalisa Dominoni e Benedetto Quaquaro, fra i maggiori esperti di architettura e design, sono alla guida del primo corso internazionale di Design Spaziale Space4InspirACTion supportato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano.
La giornata è stata articolata di tre momenti: presso l’Istituto Marangoni di Londra Dominoni e Quaquaro hanno tenuto una lecture speciale per gli studenti, dedicata al fondamentale contributo italiano al Design Spaziale e agli innovativi oggetti già realizzati e in via di realizzazione.
L’Ambasciata ha poi aperto le sue porte a tutti coloro che volessero visitare una speciale mostra tematica: il pubblico è stato condotto in un percorso di dodici tavole e contenuti multimediali dialoganti tra loro che hanno raccontato l’utilizzo degli oggetti di uso comune in un ambiente estremo come lo spazio.
Alla visita dell’installazione è seguita una interessante presentazione a cura di Dominoni e Quaquaro, durante la quale i due docenti del Politecnico hanno proiettato il pubblico presente in sala in una vera e propria esplorazione spaziale. Ricollegandosi alle tavole esposte nella mostra, hanno dimostrato come grazie all’eccellenza del design italiano sia concretamente possibile migliorare la qualità della vita e le performance degli astronauti. Hanno poi concluso evidenziando come il futuro del turismo spaziale non sia più solo un’idea futuristica ma un progetto realizzabile grazie al contributo della tecnologia, della scienza e della tecnica.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’ambasciatore d’Italia a Malta, Fabrizio Romano, e dall’amministratore delegato di Xjenza Malta, Silvio Scerri, per l’evento “Showcasing Maltese and Italian Space Journeys”, organizzato congiuntamenteil 10 dicembre scorso e incentrato sui percorsi spaziali dei due Paesi.
Organizzato nel quadro delle celebrazioni per la Giornata Italiana dello Spazio, l’evento è stato un’opportunità per riflettere sul significativo contributo che Italia e Malta hanno dato e continuano a dare all’esplorazione e alla ricerca spaziale.
L’Italia è un attore chiave nella ricerca e nelle missioni spaziali internazionali, a partire dagli sviluppi connessi alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e dai progetti innovativi attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e i suoi partner industriali e scientifici.
Come attore emergente, Malta ha compiuto passi significativi nella politica spaziale, nella ricerca e nell’innovazione. Attraverso la nuova Agenzia Governativa, Xjenza Malta, il Paese continua a sviluppare le sue conoscenze e capacità legate allo spazio, promuovendo la collaborazione con partner internazionali e supportando il crescente interesse per la tecnologia spaziale, le comunicazioni satellitari e il monitoraggio ambientale. In tal senso, il 2024 è stato un anno fondamentale per Malta, grazie all’avvio del programma PECS dell’Agenzia Spaziale Europea, il rafforzamento delle relazioni con l’Agenzia Spaziale UE e l’accesso del Paese alla Federazione Astronomica Internazionale.
“Con questo evento celebriamo con i nostri amici maltesi i primi 60 anni di Italia nello Spazio”, ha affermato l’ambasciatore Romano. “Infatti, dal lancio del primo satellite italiano, San Marco 1, avvenuto nel 1964, l’Italia continua a dimostrare uno straordinario impegno nell’esplorazione spaziale e nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia. Oggi, non solo celebriamo i successi del passato, ma guardiamo anche al futuro della cooperazione con un importante partner dell’UE come Malta, sapendo che la nostra collaborazione bilaterale può avere un impatto significativo sulle sfide regionali e globali dei prossimi decenni”.
“Malta è orgogliosa dello sviluppo del proprio ruolo nella comunità spaziale internazionale”, ha affermato Scerri. “Mentre continuiamo a rafforzare la nostra partnership con l’Agenzia Spaziale Europea, le istituzioni dell’UE e gli innovatori del settore privato, vi è un notevole impegno a sostenere l’emergere di un ecosistema spaziale locale in grado di competere a livello internazionale”.
Quest’anno l’evento ha presentato un formato unico, unendo scienza, storia e musica, coinvolgendo rappresentanti dalle istituzioni, dal mondo accademico e dal settore privato e concretizzando l’opportunità di rafforzare ulteriormente le relazioni diplomatiche e scientifiche e di aumentare la visibilità delle attività e opportunità disponibili nel settore spaziale in entrambi i Paesi.
Durante l’evento, un focus specifico è stato dedicato al progetto ASTROBEAT, un esempio di cooperazione italo-maltese al lavoro. Il progetto, guidato dall’ingegnere aerospaziale e pianista italiano Leonardo Barilaro e in parte finanziato da Xjenza Malta, è attualmente a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Barilaro, noto come The Space Pianist, collabora con la violoncellista nominata ai Grammy Tina Guo, il compositore Steve Mazzaro e la NYU Abu Dhabi, fondendo musica e scienza in un’iniziativa di sensibilizzazione globale.
Combinando scienza e arte, ASTROBEAT esplora le applicazioni di saldatura a freddo per la riparazione di emergenza dello scafo di veicoli spaziali, mentre porta avanti la sua missione culturale attraverso la Space Art. Dopo aver superato con successo le prove di saldatura a freddo, ASTROBEAT ha presentato in anteprima due brani musicali in live streaming dalla ISS, ottenendo il riconoscimento come uno dei cinque esperimenti promossi dal programma di outreach pubblico dell’ISS National Lab.
“ASTROBEAT rappresenta un cambiamento di paradigma nel modo in cui affrontiamo la riparazione dei veicoli spaziali in orbita, ampliando al contempo le opportunità di coinvolgimento attraverso la Space Music”, ha affermato Barilaro. “Credo che lo spazio debba essere accessibile a tutti, sia letteralmente che figurativamente, utilizzando l’arte per colmare il divario e rendere il cosmo più inclusivo e riconoscibile”. (focus /aise)