Vento d’Europa

ROMA – focus/aise - L’Unione Europea “sollecita pause umanitarie immediate per consentire la vaccinazione di tutti i bambini di Gaza contro il poliovirus”. Così Josep Borrell, Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, ricordando che “la Striscia di Gaza è stata libera dalla poliomielite negli ultimi 25 anni”.
È dunque “allarmante che il poliovirus sia stato rilevato e che il primo caso sia stato confermato di nuovo a luglio, colpendo i bambini. È necessario evitare un’epidemia in una popolazione già indebolita da oltre 10 mesi di combattimenti e sfollamenti, malnutrizione, mancanza di servizi sanitari di base e condizioni sanitarie deplorevoli, nonché un’ulteriore diffusione internazionale”.
L’UE, prosegue Borrell, “si unisce all’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per una pausa umanitaria immediata a Gaza, affinché si possa svolgere la campagna di vaccinazione contro la poliomielite. Nelle prossime settimane, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’UNICEF, - ricorda l’Alto Rappresentante – sono previsti due cicli di vaccinazione nella Striscia, con la somministrazione di due gocce del nuovo vaccino orale contro la poliomielite di tipo 2 a più di 640.000 bambini di età inferiore ai dieci anni. L’UE accoglie con favore la consegna di oltre 1,2 milioni di vaccini orali contro la poliomielite, nonché la cooperazione di Israele nel fornire i vaccini a Gaza, e sottolinea l’importanza di un’ulteriore cooperazione da parte di tutte le parti con l’OMS, l’UNRWA e l’UNICEF per l’attuazione della campagna di vaccinazione. L’impegno a rispettare le pause umanitarie da parte di tutte le parti sarà cruciale per consentire la realizzazione tempestiva e efficace di queste urgenti campagne. Proteggere le strutture sanitarie e i loro operatori e garantire un accesso sicuro ai siti di vaccinazione per i bambini e le famiglie sarà essenziale a tal fine”.
L’Unione Europea “ha costantemente ribadito la sua preoccupazione per la situazione catastrofica a Gaza e ha sostenuto i negoziati in corso per un accordo su un cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi”.
Dopo aver ricordato che “l’UE e i suoi Stati membri sono congiuntamente il principale donatore umanitario a Gaza”, Borrell assicura che l’Unione “rimane pienamente impegnata a fornire aiuti umanitari e sostegno ai palestinesi colpiti dalla guerra a Gaza, anche attraverso la continuazione delle operazioni del Ponte aereo umanitario dell’UE, un aumento dei finanziamenti per sostenere le strutture sanitarie e l’assistenza attraverso il Meccanismo di Protezione Civile dell’UE, nonché agli attori umanitari – sia agenzie delle Nazioni Unite che ONG – sul campo”.
L’Unione europea “condanna con la massima fermezza l’attacco terroristico compiuto dal JNIM il 24 agosto a Barsalogho, nella regione centro-settentrionale del Burkina Faso. Questo nuovo attacco su larga scala ha causato centinaia di vittime, soprattutto tra i civili”. Così Josep Borrell, Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue che oggi si è fatto portavoce della “solidarietà” dell’Unione al Burkina Faso insieme alle “condoglianze alle famiglie delle vittime e gli auguri di pronta guarigione ai feriti”.
L’Ue, ha proseguito Borrell, “esprime profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione della sicurezza nel Paese e nella sub-regione. Incoraggia tutti gli sforzi per contrastare questi cicli di violenza e prevenire qualsiasi escalation. La lotta al terrorismo nel Sahel non deve vacillare e l’aumento dell’impiego e della presenza di attori responsabili di violazioni del diritto internazionale non è in grado di rafforzare una lotta efficace contro il terrorismo”.
L’Unione “ribadisce la sua volontà di essere al fianco del popolo del Burkina Faso”, rimanendo “convinta che la stabilità del Paese dipenda anche dal mantenimento della cooperazione del Burkina Faso con i suoi partner regionali e internazionali”.
La Commissione europea ha proposto un sostegno finanziario di oltre 1 miliardo di euro a titolo del Fondo di solidarietà dell'UE (FSUE) per aiutare l'Italia, la Slovenia, l'Austria, la Grecia e la Francia ad affrontare le conseguenze delle gravi inondazioni che hanno colpito questi paesi nel 2023.
Nel dettaglio, 378,8 milioni andranno all'Italia a seguito dei danni causati dalle inondazioni nella regione Emilia-Romagna nel maggio 2023 e altri 67,8 milioni saranno destinati alla regione Toscana a seguito delle inondazioni di ottobre e novembre 2023; 428,4 milioni alla Slovenia e 5,2 milioni all'Austria per far fronte alle conseguenze delle inondazioni dell'agosto 2023; 101,5 milioni alla Grecia a sostegno degli sforzi di ripresa a seguito delle inondazioni del settembre 2023; e 46,7 milioni alla Francia per i danni provocati dalle inondazioni nella regione Hauts-de-France nel novembre 2023.
L'assistenza del FSUE coprirà parte dei costi delle operazioni di emergenza e di recupero, compresi la riparazione delle infrastrutture danneggiate, la salvaguardia del patrimonio culturale e lo svolgimento di operazioni di bonifica.
"Il Fondo di solidarietà dell'UE è uno strumento specifico per aiutare gli Stati membri a riprendersi dopo catastrofi naturali devastanti di grandi proporzioni, per essere solidali con le persone colpite”, ricorda Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme. “Questo aiuto non solo fornisce soccorso e assistenza per i costi di emergenza, ma aiuta anche i paesi dell'UE a ricostruire meglio nel contesto delle sfide poste dai cambiamenti climatici".
La proposta di finanziamento fa seguito alle richieste di assistenza a titolo del FSUE da parte dei paesi interessati. Una volta approvata la proposta della Commissione da parte del Parlamento e del Consiglio, l'aiuto finanziario può essere erogato senza indugio e in un'unica rata a ciascuno dei paesi richiedenti.
Dalla sua istituzione nel 2002, il FSUE ha mobilitato oltre 8,6 miliardi di euro per 130 catastrofi (110 catastrofi naturali e 20 emergenze sanitarie) in 24 Stati membri (più il Regno Unito) e in quattro paesi candidati all'adesione (Albania, Montenegro, Serbia e Turchia). (focus\aise)