Vento d’Europa

ROMA – focus/aise - Gli eurodeputati hanno votato il 3 aprile, a favore del posticipo delle date di applicazione delle nuove normative UE sul dovere di diligenza e la rendicontazione di sostenibilità.
Con 531 voti a favore, 69 contrari e 17 astensioni, i deputati Ue hanno sostenuto la proposta della Commissione, conosciuta come “Stop the clock”, parte di un più ampio pacchetto di misure di semplificazione volto a rafforzare la competitività dell’UE.
Le norme sul dovere di diligenza impongono alle aziende di mitigare l’impatto negativo delle proprie attività sulle persone e sull’ambiente. Secondo la proposta adottata, i Paesi UE avranno un anno in più del previsto – fino al 26 luglio 2027 – per trasporre le norme nella legislazione nazionale. Il rinvio di un anno si applicherà anche alle prime aziende interessate dalla direttiva beneficeranno quindi del rinvio di un anno. Si tratta delle imprese dell’UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro, e delle aziende non UE con un fatturato superiore nell’UE a tale soglia, che dovranno applicare le norme solo dal 2028 (e non dal 2027).
La stessa data di applicazione varrà per la seconda ondata di aziende coinvolte, ovvero quelle dell’UE con oltre 3.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 900 milioni di euro, e le aziende non UE con un fatturato nell’UE superiore a tale soglia.
Anche l’applicazione della direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità sarà posticipata di due anni per la seconda e la terza ondata di aziende interessate dalla legislazione. Le grandi imprese con più di 250 dipendenti dovranno infatti riferire per la prima volta sulle loro misure sociali e ambientali nel 2028 (invece del 2026), relativamente all’anno finanziario precedente, mentre le piccole e medie imprese quotate dovranno fornire tali informazioni un anno dopo.
Sino alla fine del mese di aprile l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia organizza proiezioni gratuite in otto città italiane dei film finalisti al Premio LUX del Pubblico 2025.
Istituito nel 2007 dal Parlamento europeo, il Premio LUX del pubblico europeo nasce per contribuire alla distribuzione di film europei di alta qualità artistica che riflettono la diversità culturale in Europa e al di fuori di essa e che toccano temi di interesse comune, come la dignità umana, l'uguaglianza, la non discriminazione, l'inclusione, la tolleranza, la giustizia e la solidarietà.
Dal 2020, il Premio LUX del pubblico europeo è assegnato dal Parlamento europeo e dalla European Film Academy, in collaborazione con la Commissione europea e la rete Europa Cinemas. In questo nuovo formato gli spettatori vengono trasformati in giuria e sono loro, assieme agli eurodeputati, a scegliere il vincitore. I finalisti dell’edizione 2025 sono: Animal, Dahomey, Flow, Intercepted e Julie keeps quite - Julie ha un segreto.
I cittadini possono valutare ogni singolo film, con un punteggio da una a cinque stelle, sulla piattaforma dedicata del Premio LUX. Il vincitore sarà selezionato congiuntamente dai membri del Parlamento europeo e dai voti del pubblico. Ciascuna valutazione pesa per il 50% sul risultato finale.
La cerimonia di premiazione dell’edizione 2025 è fissata per il 29 aprile a Bruxelles. Il termine ultimo per votare i finalisti è il 24 aprile e, per chi vota, c’è la possibilità di vincere un viaggio per assistere alla premiazione nell’aula plenaria del Parlamento europeo.
Le sale che proietteranno gratuitamente i film da qui a metà aprile sono: il Cinema Dante di Venezia, il Cinema Rialto e il Cinema Lumière di Bologna, lo Spazio Alfieri di Firenze, lo Splendor di Bari, il Rouge et Noir di Palermo e il Cinema Odissea di Cagliari. A Milano sarà l’Università Statale ad ospitare le proiezioni e a Roma lo spazio Esperienza Europa - David Sassoli. Le serate di Firenze, Bari, Palermo e Cagliari sono organizzate in collaborazione con Kama Productions.
I film proiettati sono 4: Animal, Dahomey, Flow e Intercepted. Julie keeps quite - Julie ha un segreto uscirà nelle sale in Italia il 24 aprile, quindi con una tempistica non compatibile con le proiezioni organizzate dal Parlamento europeo per promuovere il voto del pubblico.
I finalisti dell’edizione 2025
“Animal”, della regista e sceneggiatrice greca Sofia Exarchou. Sotto il sole scottante di un'isola greca, gli animatori di un resort all-inclusive si preparano per la frenetica stagione turistica. La leader del gruppo è Kalia. A occupare la scena decorazioni di carta, costumi scintillanti e spettacoli di ballo. Più la stagione entra nel vivo e la pressione lavorativa aumenta, più le notti del gruppo diventano violente e la sofferenza di Kalia emerge nell'oscurità. Ma quando i riflettori si riaccendono, lo spettacolo deve continuare.
“Dahomey”, diretto dalla francese Mati Diop. Ventisei tesori reali del Regno del Dahomey sono in procinto di lasciare Parigi per fare ritorno nel loro paese d'origine, l'attuale Repubblica del Benin. Queste opere fanno parte delle migliaia di manufatti trafugati dalle truppe coloniali francesi nel 1892. Ma come conciliare l'arrivo di questi lontani predecessori con le esigenze di un Paese che ha dovuto andare avanti senza di loro? La questione accende un dibattito animato tra gli studenti dell'Università di Abomey-Calavi.
“Flow”, del lettone Gints Zilbalodis, è un film di animazione che si è aggiudicato il premio come miglior film d'animazione agli Oscar 2025. Un mondo fortemente intriso di tracce della presenza umana sembra volgere al termine. Gatto è un animale solitario, ma quando un'alluvione devasta la sua casa è costretto a trovare rifugio su un'imbarcazione popolata da altre specie. E nonostante le differenze che li separano, dovrà trovare il modo di collaborare con loro. Su quest'imbarcazione solitaria, che naviga attraverso paesaggi mistici e inondati, gli animali affrontano le sfide e i pericoli dell'adattamento al nuovo mondo.
“Intercepted”, della regista ucraina Oksana Karpovych. Le immagini di distruzione riprese dalla telecamera si susseguono lentamente, mostrandoci le condizioni di villaggi, città, abitazioni e autostrade in Ucraina dopo la liberazione dall'occupazione russa. L'obiettivo non si sofferma sull'abisso di morte e distruzione, ma sui paesaggi che tornano a vivere. Una scelta che vuole infondere speranza e contrastare la normalizzazione dell'orrore operata dai media. Ad accompagnare le immagini sono le registrazioni di alcune conversazioni telefoniche, intercettate nel 2022 dai servizi segreti ucraini, tra i soldati russi in trincea in Ucraina e le loro famiglie. Audio e immagini si guardano negli occhi con orrore, riuniti in uno spazio cinematografico.
“Julie keeps quiet - Julie ha un segreto” diretto dal belga Leonardo van Dijl. Come giocatrice di punta in una scuola di tennis d'eccellenza, la vita di Julie ruota intorno alla sua passione per questo sport. Quando il suo allenatore finisce sotto inchiesta e viene improvvisamente sospeso, tutti i giocatori e le giocatrici del club sono incoraggiati a parlare. Julie, però, decide di mantenere il silenzio. (focus\aise)