Vita da ambasciatore/ambasciatrice

ROMA – focus/ aise - Nuovo Ambasciatore italiano in Macedonia del Nord, Paolo Palminteri martedì scorso ha consegnato le lettere credenziali alla Presidente della Repubblica Gordana Siljanovska-Davkova in una cerimonia che si è svolta nella Sede Presidenziale di Villa Vodno a Skopije.
Nel corso del colloquio – riporta l’Ambasciata – entrambe le parti hanno convenuto sull’importante tradizione di cooperazione tra i due Paesi a livello bilaterale e multilaterale, nonché gli eccellenti rapporti bilaterali a livello politico, economico e culturale, caratterizzati da numerosi incontri e visite istituzionali ai massimi livelli.
“La mia missione a Skopje è intesa a sostenere le aspirazioni europee della Macedonia del Nord, mettendo a disposizione il contributo che l’Italia può offrire per favorire le riforme interne e lo sviluppo economico. Il mandato che mi è stato affidato è volto a proseguire sempre di più la nostra cooperazione in tutti i settori: relazioni economiche e commerciali, sicurezza, difesa, giustizia, sanità, protezione civile, cultura, lingua, turismo, agricoltura, ambiente, rafforzamento delle Amministrazioni. Siamo uno dei vostri principali partner commerciali, un investitore di primo livello e un partner tecnologico” ha affermato l’Ambasciatore.
Da parte sua, la Presidente della Repubblica ha espresso soddisfazione per lo sviluppo positivo delle relazioni bilaterali tra i due Paesi e per la collaborazione in vari campi di reciproco interesse, basate sulla reciproca comprensione e il sincero rispetto, sottolineando il grande potenziale per il loro ulteriore approfondimento.
“Desidero rendere omaggio e ringraziare per il continuo e cospicuo sostegno della Repubblica Italiana nel realizzare gli obiettivi strategici di politica estera del nostro Paese”, le parole della Presidente. “Apprezziamo molto il fatto che l’Italia, come uno dei Paesi fondatori dell’UE, sia uno dei più grandi e più ferventi sostenitori della piena adesione del nostro Stato all’UE, proprio come è stato anche per il nostro ingresso nella NATO, nell’ambito della quale continueremo a coltivare e sviluppare l’alleanza attraverso la condivisione di posizioni comuni sulle questioni di sicurezza, regionali e globali”.
In vista dell’80º anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau che si celebrerà il prossimo 27 gennaio, l’ambasciatore d’Italia in Polonia Luca Franchetti Pardo il 16 gennaio scorso ha inaugurato all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia l’importante mostra “Echi di Speranza: Arte e Memoria dell’Olocausto”, alla presenza di un folto pubblico.
La mostra, curata dallo storico d’arte ed educatore Salvatore Trapani, intende onorare le vittime del campo esplorando i loro ricordi, la resilienza e l’eredità artistica. L’esposizione mira anche a ricollegare l’arte clandestina prodotta nei campi e quella realizzata da artisti sopravvissuti ai lager alla successiva corrente degli artisti contemporanei cosiddetti “empatici” nella loro rielaborazione attualizzante della memoria dell’Olocausto. Echi di Speranza è dunque un’iniziativa di carattere transnazionale volta a mantenere viva la memoria, promuovendo l’impegno civico contro l’odio e l’intolleranza nel presente e nel futuro grazie a una rosa di artisti di diversa nazionalità (italiana, tedesca, britannica, australiana, israeliana e statunitense), sia vivi che passati, dalla forte tempra e personalità.
“Siamo forse l’ultima generazione ad avere avuto un contatto diretto con i sopravvissuti”, ha osservato l’ambasciatore. “Abbiamo quindi il compito fondamentale di ricordare e tramandare ciò che i testimoni diretti ci hanno raccontato”.
“Le due dimensioni di cui si compone questa mostra, legate al Passato e al Presente, inducono a riflettere su come il legame tra il passato e il presente siamo noi. Soltanto noi – ha concluso – possiamo assicurare questo collegamento attraverso la nostra sensibilità, la nostra cultura e il nostro impegno civile a mantenere viva la memoria della Shoah”.
La mostra, patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Varsavia, si è avvalsa della collaborazione del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau e del Museo di Sachsenhausen (Brandeburgo, Germania) e di numerosi altri partner, come il Centro Studi per la Stagione dei Movimenti di Parma e il Goethe-Institut di Cracovia. Hanno preso parte all’inaugurazione, insieme agli artisti, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Matteo Ogliari, il formatore del Museo di Auschwitz-Birkenau Michele Andreola, il Direttore del Goethe-Institut di Cracovia Claus Heimes e il curatore Salvatore Trapani.
L’ambasciatore d’Italia in Bahrein, Andrea Catalano, ha inaugurato il 20 gennaio scorso la conferenza “Media e Cultura nel campo dell’archeologia”. Organizzata dall’Ambasciata con il Centro per la Cultura e la Ricerca “Shaikh Ebrahim Bin Mohammed Al Khalifa”, la conferenza è stata tenuta da Stella Falzone, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Inserita nell’ambito dell’attività di promozione culturale dell’Ambasciata d’Italia in Bahrein all’interno della rassegna culturale semestrale del Centro, la conferenza ha inteso valorizzare il patrimonio archeologico dell’Italia, le competenze italiane nei settori del restauro e valorizzazione dei siti storici, nonché la promozione turistica delle Regioni italiane.
Universalmente riconosciuta come “superpotenza della bellezza e della cultura”, l’Italia riveste un ruolo di assoluta centralità nell’archeologia a livello internazionale. Solo nel 2024, la Farnesina ha sostenuto 287 missioni italiane all’estero attraverso la concessione di contributi o riconoscimenti istituzionali.
“Il ruolo di primo piano dell’Italia”, come ha sottolineato l’ambasciatore Catalano, “non deriva solo dalla rilevanza irraggiungibile del suo patrimonio artistico, culturale e naturale, ma anche da un “capitale umano” di altissimo livello. Penso, ad esempio, ai circa 70 funzionari italiani che lavorano presso l’UNESCO, ai quali viene unanimemente riconosciuta la qualità e la dedizione. Ad essi si aggiunge una vasta rete di esperti – tecnici, artigiani, ingegneri, studiosi, scienziati, archeologi, restauratori – i quali offrono la loro competenza per interventi sul campo, per la predisposizione di dossier tecnici e per la formazione di esperti in altri Paesi. Nel campo del restauro, ad esempio, nel quale riveste un ruolo di eccellenza a livello mondiale, l’Italia”, ha ricordato Catalano, “ha realizzato attraverso l’UNESCO numerosi progetti di recupero e restauro di siti archeologici e storico-artistici in degrado nel bacino del Mediterraneo, in Iraq, in Afghanistan, in Africa e nel Sud-Est asiatico. Ed è proprio questo raffinato ed inestimabile capitale di competenze riconosciuto in tutto il mondo”, ha concluso l’ambasciatore, “che stasera celebriamo e che auspichiamo possa costituire un ulteriore strumento di cooperazione bilaterale”.
“Il tema della valorizzazione è al centro della strategia del MArTA, uno dei Musei dotati di autonomia speciale del Ministero della Cultura italiano”, ha evidenziato la direttrice Falzone nel suo intervento. “Le nostre competenze nel settore possono rappresentare un utile momento di confronto nel quale l’Italia, con la sua lunga tradizione culturale, di conservazione e valorizzazione può mettere tutta la sua expertise a disposizione”, ha aggiunto.
Alla conferenza ha partecipato un nutrito pubblico tra cui la fondatrice e presidente del Centro per la Cultura e la Ricerca “Shaikh Ebrahim Bin Mohammed Al Khalifa”, la sceicca Mai bint Mohammed Al Khalifa, insieme a Mounir Bouchnaki, consigliere del Centro Regionale Arabo per il Patrimonio Mondiale, oltre a un nutrito pubblico composto da accademici, studenti ed esperti del settore. (focus/ aise)