Vita da ambasciatore/ambasciatrice (2)

ROMA – focus/ aise - L’ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, è stato ricevuto il 5 dicembre dal primo vice primo ministro e ministro delle Finanze, Sinisa Mali.
L’incontro è stato incentrato sul rafforzamento delle relazioni economiche tra Roma e Belgrado, in particolare attraverso gli strumenti finanziari di Cassa Depositi e Prestiti, SACE e Simest, e sui progetti e le ulteriori collaborazioni commerciali che verranno avviati nei prossimi mesi, anche in vista del Vertice bilaterale di gennaio.
“La Serbia vanta oggi un’economia in espansione che ha ottenuto per la prima volta lo scorso ottobre l’innalzamento del rating governativo al livello di investimento da parte dell’agenzia Standard & Poor’s. Per questo siamo convinti che questo Paese rappresenti un’opportunità per i nostri investitori, anche in vista dell’EXPO che verrà ospitata a Belgrado nel 2027”, ha dichiarato l’ambasciatore Gori. “Crediamo nelle capacità economiche della Serbia”, ha aggiunto: “lo dimostrano i 3 Business Forum bilaterali organizzati nell’ultimo biennio e gli importanti strumenti finanziari messi in campo da Cassa Depositi e Prestiti, SACE e SIMEST. Lavoriamo per promuovere ulteriori iniziative anche in vista del prossimo Vertice bilaterale”.
L’ambasciatore d’Italia in Mali, Stefano A. Dejak, ha partecipato, assieme al segretario generale del Ministero dell’Imprenditoria, del Lavoro e della Formazione Professionale del Mali, Drissa Guindo, il rappresentante OIM in Mali, Boubacar Seybou, e i governatori delle regioni di Segou e Kayes, alla cerimonia che ha riassunto gli esiti del progetto “Seydama – Rafforzamento dell’autonomia economica dei giovani in due regioni di elevata migrazione irregolare (Segou e Kayes)”.
Finanziato tramite l’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo con due milioni di euro, il progetto ha fornito negli ultimi due anni a circa cinquemila giovani nelle due regioni maliane e circa ventimila indirettamente (tramite social media) la formazione professionale necessaria a procurare alternative concrete all’emigrazione irregolare.
Il progetto Seydama, indirizzato ai più giovani, si è concentrato soprattutto sui settori dell’agricoltura sostenibile, agro-alimentare ed energie rinnovabili per assicurare la formazione professionale necessaria all’attivazione di nuove attività occupazionali ed imprenditoriali. Per assicurare la sostenibilità di tale formazione, il progetto ha incluso dei periodi d’inserimento in imprese già esistenti, nonché specifiche sessioni tecnico-professionali imperniate sui Centri di orientamento professionale locali. Particolare attenzione è stata rivolta alla componente femminile che ha usufruito delle attività del progetto, costituendo il 50% del personale formato ed avviato ad attività lavorative ed imprenditoriali.
Contemporaneamente, il progetto ha promosso la diffusione sui media di campagne d’informazione sui considerevoli rischi dell’emigrazione irregolare verso l’Europa. A Kayes, il progetto Seydama ha consentito ad un Centro di Informazione già finanziato dall’Unione Europea nel 2021, di esser reso operativo ai fini d’una informazione dettagliata e continuativa sui rischi migratori e le alternative d’impiego sul mercato locale.
L’ambasciatore d’Italia a Berlino, Armando Varricchio, ha consegnato il 4 dicembre al rinomato storico dell’arte Horst Bredekamp, professore di Storia dell’arte medievale e rinascimentale presso la Humboldt Universität, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferitagli dal presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
Secondo le motivazioni ufficiali, “da decenni il prof. Horst Bredekamp dedica studi di grande risonanza internazionale a personalità e aspetti della cultura italiana di fondamentale importanza per la cultura mondiale. Ne valorizza il portato universale con riflessioni teoriche e metodi di ricerca innovativi, capaci di inaugurare nuovi filoni di ricerca nell’ambito dei rapporti tra arte, scienza, tecnologia e politica”.
Durante la cerimonia l’ambasciatore Varricchio ha evidenziato come gli studi di Bredekamp “evidenzino la profonda influenza che la cultura italiana e, più in generale, mediterranea esercita sulla cultura tedesca ed europea”. L’ambasciatore ha infine citato l’importanza di una delle pubblicazioni fondamentali di Bredekamp, “la sua imponente opera su Michelangelo, già divenuta una pietra miliare negli studi di questo gigante, alla cui stesura ha dedicato una lunga parte della sua vita”, che è stata presentata proprio presso l’Ambasciata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura. (focus/ aise)