Vita da ambasciatore/ambasciatrice

ROMA – focus/ aise - Nelle scorse due settimane, l’ambasciatore d’Italia a Jerevan Alfonso Di Riso ha effettuato le rituali visite di commiato, in occasione della conclusione della propria missione in Armenia.
Di Riso ha avuto il piacere di incontrare: il presidente della Repubblica Vahagn Khachaturyan; il primo ministro Nikol Pashinyan; il presidente dell’Assemblea Nazionale Alen Simonyan; il vice primo ministro Mher Grigoryan; il ministro per l’Educazione, la Scienza, la Cultura e lo Sport Zhanna Andreasyan; e il vice ministro degli Affari Esteri Paruyr Hovhannisyan.
Durante i colloqui si è discusso della situazione geopolitica regionale e dello stato delle relazioni bilaterali, con particolare attenzione ai diversi settori di mutua e proficua collaborazione.
L’ambasciatore è stato inoltre ricevuto da Karekin II, catholicos di tutti gli armeni.
Le varie personalità hanno espresso il profondo riconoscimento per l’attività dell’Ambasciata d’Italia e dell’ambasciatore Di Riso, manifestando gratitudine per il personale impegno profuso nella promozione e nel rafforzamento dei rapporti tra i due Paesi, come anche dimostrato dalle reciproche visite di alto livello che hanno avuto luogo negli ultimi anni e dai numerosi progetti comuni avviati.
L’ambasciatore Di Riso, dal suo canto, ha espresso un sentito ringraziamento per la proficua collaborazione e per il clima di mutua fiducia e stima in cui ha potuto svolgere il proprio mandato. Dando voce a un pensiero condiviso anche dalle alte cariche politiche armene, l’ambasciatore Di Riso ha evidenziato che Roma e Jerevan hanno un ulteriore notevole potenziale di cooperazione e che è interesse comune metterlo il più possibile a frutto.
L’ambasciatore d’Italia a Kiev, Carlo Formosa, ha consegnato nei giorni scorsi le onorificenze dell’Ordine della Stella d’Italia ai Maestri Mykola Diadura e Bogdan Plish.
Mykola Diadura, insignito come Ufficiale dal presidente della Repubblica Mattarella, nel suo incarico di direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Nazionale d’Ucraina e dell’Opera Nazionale d’Ucraina ha costantemente fornito uno straordinario contributo personale alla diffusione della tradizione musicale italiana, che ricopre ora un ruolo di primo piano nel repertorio delle due succitate principali Istituzioni musicali del Paese.
Bogdan Plish, insignito come Cavaliere, è considerato uno dei migliori maestri del coro ucraini ed è un profondo conoscitore del patrimonio musicale italiano. Come Direttore del Сoro dell’Opera Nazionale, ha allestito diverse rappresentazioni del nostro melodramma, tra cui “L’elisir d’amore” di Donizetti, “La Cenerentola” e “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini, “Don Carlo” e “Nabucco” di Verdi, “Tosca” e “Bohème” di Puccini.
“I Maestri Diadiura e Plish hanno offerto un contributo straordinario al consolidamento dei rapporti di amicizia e collaborazione tra l’Italia e l’Ucraina”, ha commentato l’ambasciatore Formosa.
Ha preso parte alla cerimonia anche Carlo Colonnella, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura in Ucraina.
L’ambasciatore d’Italia a Varsavia, Luca Franchetti Pardo, ha firmato lunedì, 9 dicembre, insieme ai rappresentanti della NAWA (Agenzia Nazionale Polacca per gli Scambi Accademici) il Programma Esecutivo per la Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e Polonia per il periodo 2025-2026.
La firma del programma, cosiddetto “Programma Canaletto”, fa seguito all’avviso congiunto MAECI-NAWA attraverso il quale sono state raccolte numerose proposte per la realizzazione di progetti di ricerca italo-polacchi attinenti a diversi settori (agricoltura, astrofisica, salute e medicina, nanoscienze, ambiente sostenibile), con il coinvolgimento di prestigiose istituzioni accademiche e di ricerca dei due Paesi.
Il programma consentirà il finanziamento della mobilità tra Italia e Polonia dei ricercatori coinvolti nella realizzazione dei progetti risultati vincitori.
“Il Programma Canaletto”, ha commentato l’ambasciatore Franchetti Pardo, “costituisce uno strumento importante per la promozione dei contatti e degli scambi tra ricercatori, promuovendo così il rafforzamento della cooperazione scientifica tra Italia e Polonia”. (focus/ aise)