Papa Francesco: il cuore di Dio sempre misericordioso verso tutti

ROMA\ aise\ - “Viviamo questa Quaresima, tanto più nel Giubileo, come tempo di guarigione”. Anche Papa Francesco la sta sperimentando “nell’animo e nel corpo”, come ha affermato egli stesso nel messaggio inviato a fedeli e pellegrini raccolti ieri in piazza San Pietro per assistere alla recita dell’Angelus.
Nella IV Domenica di Quaresima, "Laetare", il passo del Vangelo (Lc 15,1-3.11-32) ha narrato di Gesù nel momento in cui “si accorge che i farisei, invece di essere contenti perché i peccatori si avvicinano a Lui, si scandalizzano e mormorano alle sue spalle. Allora Gesù racconta loro di un padre che ha due figli: uno se ne va di casa ma poi, finito in miseria, ritorna e viene accolto con gioia; l’altro, il figlio “obbediente”, sdegnato col padre non vuole entrare alla festa. Così Gesù rivela il cuore di Dio: sempre misericordioso verso tutti; guarisce le nostre ferite perché possiamo amarci come fratelli”.
Ringraziando “di cuore tutti coloro che, a immagine del Salvatore, sono per il prossimo strumenti di guarigione con la loro parola e con la loro scienza, con l’affetto e con la preghiera”, Bergoglio ha aggiunto: “la fragilità e la malattia sono esperienze che ci accomunano tutti; a maggior ragione, però, siamo fratelli nella salvezza che Cristo ci ha donato”.
Papa Francesco non ha mancato di invitare i fedeli a pregare per la pace: “nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Repubblica Democratica del Congo e Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto”.
Il Santo Padre, che segue “con preoccupazione” anche la situazione in Sud Sudan, ha rinnovato il suo appello “accorato” a tutti i leader “perché pongano il massimo impegno per abbassare la tensione nel Paese. Occorre mettere da parte le divergenze e, con coraggio e responsabilità, sedersi attorno a un tavolo e avviare un dialogo costruttivo. Solo così”, ha detto Bergoglio, “sarà possibile alleviare le sofferenze dell’amata popolazione sud-sudanese e costruire un futuro di pace e stabilità”.
“In Sudan la guerra continua a mietere vittime innocenti”, ha ricordato ancora il Papa, esortando “le parti in conflitto a mettere al primo posto la salvaguardia della vita dei loro fratelli civili” e auspicando “che siano avviati al più presto nuovi negoziati, capaci di assicurare una soluzione duratura alla crisi. La comunità internazionale aumenti gli sforzi per far fronte alla spaventosa catastrofe umanitaria”.
“Grazie a Dio ci sono anche fatti positivi”, ha osservato Francesco, citando “la ratifica dell’Accordo sulla delimitazione del confine tra il Tajikistan e il Kyrgyzstan, che rappresenta un ottimo risultato diplomatico” e incoraggiando entrambi i Paesi a “proseguire su questa strada”.
Infine il suo consueto appello a “Maria, Madre di misericordia”, affinché “aiuti la famiglia umana a riconciliarsi nella pace”. (p. di dionisio\aise)