Geopolitica, settore privato e intelligence: a Roma l’incontro dell’AIAIG

ROMA\ aise\ - L’Associazione Italiana Analisti di Intelligence e Geopolitica (AIAIG), in occasione della ricorrenza del suo quinto compleanno dalla fondazione, ha organizzato a Roma, per il prossimo 19 settembre, un evento che unisce geopolitica, settore privato e intelligence. Un evento aperto al pubblico interessato per condividere con esperti relatori spunti, riflessioni e nuove correnti di idee.
L’event si svilupperà attraverso una Conferenza e una Tavola Rotonda dalle ore 18.00 con diversi ospiti. Approfondirà il ruolo centrale dell’analista nelle dinamiche di protezione economica delle aziende italiane intitolata “L'analisi di intelligence e la guerra economica: il ruolo dell'analista per lo sviluppo dell'impresa privata italiana” cui seguirà il Networking Cocktail Party dalle ore 19.40 fino alle 23.00.
In Italia, solo le aziende più grandi e strutturate (ad esempio le partecipate dello Stato o quelle che svolgono attività di tipo strategico o relative ad infrastrutture critiche) hanno all’interno del proprio organico una funzione dedicata all’intelligence. Tale gap rispetto ai paesi europei fa sì che la maggior parte delle imprese italiane e in particolare pochissime PMI, esternalizzino l’analisi di intelligence rivolgendosi ad operatori terzi, spesso internazionali e riconducibili al ramo della consulenza in ambito business strategy o della più generica travel security, con tutte le insidie ivi connesse come rischi legati alla sicurezza e alla dispersione strategica delle informazioni. L'analista di intelligence è un professionista in grado di individuare pattern, valutare impatti futuri, guidare il management aziendale in scelte consapevoli, proteggere asset strategici e monitorare rischi reputazionali, di filiera e mercato. Le sue competenze si collocano trasversalmente tra geopolitica, economia, sicurezza, tecnologia e analisi dei dati. L’inserimento di questa figura – possibilmente in team interdisciplinari – è ciò che consente all’azienda di passare da una logica reattiva a una cultura decisionale fondata sull’anticipazione per aiutare il decisore finale a scelte consapevoli. (aise)