Non ghettizzare gli italiani all'estero: la nuova visione del CGIE

ROMA\ aise\ - È stata una settimana ricca e intensa quella che si chiude oggi, venerdì 3 ottobre, per il Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero - CGIE, riunitosi a Roma. Una settimana fatta di incontri istituzionali, politici e interni al Consiglio. E fatta anche di "concretezza". Il tutto, sempre con un tema al centro: gli italiani all'estero.
Un "lavoro sistematico" ha contraddistinto la settimana. Un lavoro volto a far "cambiare lo sguardo" verso gli italiani all'estero e alle possibilità che il mondo dell'emigrazione può offrire all'Italia. Uno sguardo che deve rimodellarsi pensando a quella "miniera d'oro" che rappresentano le comunità tricolori nel mondo, come spiegato dalla Segretaria Generale del CGIE, Maria Chiara Prodi, nel punto stampa del CdP a conclusione dei lavori alla Farnesina.
Prodi ha quindi spiegato come il CdP in questa settimana abbia incontrato le Commissioni Affari Esteri di Camera e Senato e la Commissione Bilancio del Senato, per parlare degli investimenti che si possono prevedere nella prossima legge finanziaria e chiedendo con forza la calendarizzazione della prossima Conferenza Permanente Stato-Regioni- Province Autonome-CGIE, per la quale Prodi ha spiegato che il CdP "si è battuta. Altrimenti perderemo risorse umane ed economiche". Poi c'è stata anche l'interlocuzione con tutti i gruppi parlamentari oltre che con tutte le Commissioni Tematiche del CGIE. In queste discussioni, il CdP ha fatto emergere la volontà di non "ghettizzare" il mondo dell'emigrazione: "tutto il Paese deve avere un rapporto con gli italiani all'estero e capire la miniera d'oro che sono questi". Ma "non tutti gli interlocutori sono risultati sensibili al tema".
Oltre agli incontri parlamentari e politici, il CdP ha incontrato anche i rappresentanti delle Regioni e il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro - CNEL. Anche con loro è emersa la "visione precisa" e "concreta" del CdP, come spiegato sia dalla Segretaria Generale Prodi che dal Vicesegretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord, Giuseppe Stabile. Come temi sono stati dunque trattati il bilancio, le modifiche sulla legge di cittadinanza, la messa in sicurezza del voto all'estero, la riforma del CGIE, la necessità di promuovere all'estero lingua e cultura italiane e la volontà di creare una "cultura della migrazione" attraverso lo studio della storia dell'emigrazione italiana.
Sulla cittadinanza Prodi ha sottolineato con fermezza: "non abbiamo cambiato la nostra valutazione dal parere espresso a giugno e votato in larghissima maggioranza durante la plenaria". Il Vicesegretario Generale per l’America Latina, Mariano Gazzola, è stato più duro sul tema che è "particolarmente sentito in America Latina": "Siamo preoccupati dalla criminalizzazione della doppia cittadinanza. Seguiamo con attenzione i lavori in Senato e la vicenda giudiziaria mentre attendiamo il pronunciamento della Corte Costituzionale". Gazzola ha poi aggiunto: "questa è una legge che ha introdotto lo ius soli in Italia. Chi l'ha proposta se ne deve fare carico, trovando soluzioni ai problemi che ha creato". Dello stesso avviso il Componente di Nomina Governativa, Ricardo Merlo, secondo cui "l'Italia è diventata una plutocrazia. All'estero diventerà italiano solo chi ha i soldi per pagare gli avvocati. Qualcosa si doveva da fare per modificare la legge, ma non con questa assurda legge nata da Tajani".
Prodi ha dunque informato che il CGIE chiederà una proroga riguardo alla cittadinanza dei minori, figli di italiani all'estero, poiché con il termine di un anno non è possibile completare l'iter. Inoltre, ha spiegato di aver consegnato, specie dopo l'apertura del Presidente Mattarella ("che è ancora particolarmente sentita dalla comunità italiana all'estero"), "i nostri lavori a tutti gli interlocutori". "Ad oggi, gli italiani residenti all'estero sono ufficialmente 7 milioni e 300 mila. Un dato impressionante per la velocità con cui aumenta. Davanti a queste cifre serve un lavoro congiunto per far fronte alle problematiche che sorgono".
"Grande attenzione" è stata poi dedicata agli incentivi di rientro mentre per quanto concerne la riforma del CGIE "abbiamo iniziato un ragionamento più approfondito e nel 2026 (ano del 40esimo compleanno del CGIE) ne continueremo a parlare ricordando chi sono le comunità italiane all'estero e la loro storia della migrazione".
CdP molto soddisfatto, come riportato dalla SG Prodi, per l'accordo, che è "un punto di arrivo ma anche di partenza" con il CNEL. Un accordo che "ci darà strumenti nuovi per esseri più inseriti nei gangli delle istituzioni".
Soddisfazione è stata espressa anche per la creazione della comunità dell'italofonia, anche se Prodi ha voluto evidenziare che "non ci può essere questa comunità senza gli italiani all'estero".
Nei prossimi mesi, il CGIE vorrà chiedere la proroga per l'iscrizione dei minori per l'ottenimento della cittadinanza e porteranno "i bisogni degli italiani all'estero in bilancio". Sono in programma anche diversi webinar tematici al riguardo.
Infine, anche su Marcinelle la Segretaria Generale ha espresso le sue sensazioni positive: "Marcinelle è un luogo che ha dato un impulso all'Europa. Sarà un punto di arrivo avere questa giornata riconosciuta dall'Ue. Ma sarà anche un punto per pensare al futuro e alla capacità di fare rete".
Parlando dell'incontro con Silli, invece, si è discusso sulla problematica della tempistica, ma il CGIE ha voluto ribadire la volontà di creare "una nuova narrativa più rispettosa degli italiani all'estero".
Intervenendo a seguire, la Vicesegretaria Generale per i Paesi Anglofoni extraeuropei, Silvana Mangione, ha spiegato di aver chiesto un investimento ai gruppi di Camera e Senato sulla lingua e la cultura e per "il mantenimento dell'italianità". Secondo lei, infatti, "esiste una nuova emigrazione in cui l'italiano si sta perdendo. Stiamo intervenendo in questi luoghi con idee ludiche. Ma l'italofonia è un investimento che l'Italia deve fare". La risposta ottenuta, però, non è stata "entusiastica" poiché "la coperta è troppo corta".
Anche il Vicesegretario Stabile ha rimarcato la necessità di una "nuova narrativa", così come è necessario, secondo lui, "potenziare il rientro" degli italiani all'estero con "misure ad hoc". "Ma fino ad oggi non c'è stato un interlocutore unico", e per questo "abbiamo pensato di raccogliere queste misure e renderle conoscibili anche all'estero: agevolazione alle imprese, regime agevolato agli impatriati, flat tax per neo residenti". "Vogliamo fare un lavoro interistituzionale - ha concluso Stabile che ha puntato molto sulla "concretezza" -, coinvolgendo tutto il Sistema Paese in Italia e all'estero. Sono convinto che se ognuno di noi facesse il proprio, in pochissimo tempo il Paese cambierebbe".
Tommaso Conte, Componente per l’Europa e l’Africa del Nord, ha invece espresso dubbi sulla doppia cittadinanza: "molti ci hanno detto che siamo i veri ambasciatori d'Italia, ma oggi gli enti gestori storici hanno chiuso o stanno chiudendo e questo significa che c'è un problema".
Per Gianluca Lodetti, Vicesegretario Generale di Nomina governativa, è molto importante ora fare uno "sforzo supplementare nell'ambito informativo. Abbiamo bisogno di informazione ma anche di una crescita culturale del paese, perché sennò non riusciremo a mettere insieme l'Italia e l'Italia fuori dall'Italia". Per questo, a suo modo di vedere, è "importante insegnare ai nostri figli quello che è stato il nostro percorso migratorio e sentire vicina la diaspora che finora è sempre stata lontana".
"Siamo in attesa di riscontri sulle modifiche alla legge che abbiamo proposto - ha ricordato in conclusione della Conferenza Stampa la SG Prodi -. Ma nel frattempo c'è una legge vigente ed è necessario che gli italiani all'estero lo sappiano". (l.m.\aise)