Nuove Direzioni Generali alla Farnesina

ROMA\ aise\ - “Adeguare la struttura organizzativa del Ministero alle sfide derivanti dall'attuale contesto internazionale sul piano politico e di sicurezza e per consentire un migliore svolgimento dei compiti di promozione economica all'estero attribuiti al MAECI dal decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104”. Questo l’obiettivo del Regolamento che modifica l’organizzazione degli uffici della Farnesina che ieri ha iniziato il suo iter parlamentare dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, alla presenza della Sottosegretaria Maria Tripodi.
Ad illustrare il testo ai colleghi è stato il relatore Nazario Pagano (Fi) richiamando la relazione illustrativa che accompagna il testo legislativo (“Decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale di cui al decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 2010, n. 95”.)
Le principali novità, ha sintetizzato il relatore, si articolano su sei assi fondamentali, tra cui il “miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese”: la Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie diventerà Direzione generale per i servizi ai cittadini all'estero e le politiche migratorie, con competenze anche in materia di formazione italiana nel mondo e di enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana.
Gli altri assi riguardano “il coordinamento della proiezione politica e di sicurezza (concentrando su una direzione generale le attività di carattere trasversale volte all'elaborazione delle linee fondamentali di politica estera); la gestione sinergica degli strumenti di promozione economica (favorendo una maggiore integrazione tra promozione economica, culturale, scientifica e tecnologica attraverso l'accentramento delle relative competenze in un'unica struttura); la valorizzazione del ruolo dell'Italia nelle tematiche energetiche e ambientali a livello globale (modificando la struttura dell'attuale Direzione Generale per la mondializzazione e le questioni globali per concentrare maggiori risorse umane e materiali sulla trattazione dei dossier relativi ad energia, ambiente e transizione ecologica, che hanno acquisito in ambito internazionale un rilievo sempre più centrale); la sicurezza cibernetica e l'innovazione tecnologica (assegnando ad una nuova Direzione generale competenze volte a garantire la piena sicurezza dell'intera rete diffusa in tutti i continenti, nel rispetto delle competenze assegnate dalla legge alla Presidenza del Consiglio dei ministri e all'Agenzia nazionale per la cybersicurezza); e la valorizzazione e la formazione delle risorse umane (rafforzando il tema della formazione del personale in linea con i più recenti orientamenti delineati in materia dal Ministro per la pubblica amministrazione)”.
Entrando più nello specifico, Pagano ha spiegato che sei Direzioni generali cambieranno nome, una - la Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale – verrà soppressa, mentre verrà istituita la Direzione generale per le questioni cibernetiche, l'informatica e l'innovazione tecnologica.
Nello specifico la Direzione generale per gli affari politici e di sicurezza diventa Direzione generale per gli affari politici e la sicurezza internazionale; la Direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali diventa Direzione generale per l’Africa subsahariana, l’America latina, l’Asia e l’Oceania; la Direzione generale per la promozione del sistema Paese diventa Direzione generale per la crescita e la promozione delle esportazioni; la Direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie diventa Direzione generale per i servizi ai cittadini all’estero e le politiche migratorie, la Direzione generale per le risorse e l’innovazione diventa Direzione generale per le risorse e la formazione e, infine, la Direzione generale per l’amministrazione, l’informatica e le comunicazioni diventa Direzione generale per il patrimonio e l’amministrazione.
Il Regolamento, inoltre, regola le competenze della Segreteria generale – che si occuperà, tra l’altro, anche dell'attività di comunicazione istituzionale prima affidata alla soppressa Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale; le attività del Cerimoniale diplomatico della Repubblica e dell'Ispettorato generale del Ministero.
Vengono poi definite le competenze delle Direzioni generali.
La rinominata Direzione generale per la crescita e la promozione delle esportazioni le competenze, ad esempio, si occuperà anche di promozione dell'italofonia e della cultura italiana all'estero, compresa la gestione degli IIC; borse di studio e programmi di scambio scolastici ed accademici cultura; questioni afferenti alla cultura nelle relazioni con enti e organizzazioni internazionali cultura, tutte materie attualmente in capo alla DG per la diplomazia pubblica e culturale che verrà soppressa.
Alla Dgit, che diventerà Direzione generale per i servizi ai cittadini all'estero e le politiche migratorie, come detto saranno affidate anche competenze in materia di formazione italiana nel mondo e di enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana. Si tratta, recita la relazione illustrativa, di “attività che sono intimamente collegate sia con le politiche e i servizi a favore degli italiani nel mondo sia con le nuove politiche migratorie che assegnano una rilevanza centrale alla formazione all’estero di lavoratori stranieri destinati ad essere impiegati nel mercato del lavoro italiano”.
Il regolamento prevede anche che i dirigenti dell'area della promozione culturale possano essere assegnati, quando sono in servizio a Roma, alla Direzione generale per la crescita e la promozione delle esportazioni (che assume competenze primarie in materia di promozione culturale) o alla Direzione generale per i servizi agli italiani all'estero e le politiche migratorie (in conseguenza dell'attribuzione a detta struttura delle competenze in materia di sistema della formazione italiana nel mondo).
Concludendo, Nazario ha infine informato i colleghi che è stata concordata con la Commissione Affari esteri e difesa del Senato l'audizione congiunta del segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia.
Molto critici con il provvedimento i deputati di opposizione. Nel breve dibattito seguito alla presentazione del testo, Amendola (Pd) ha contestato la riorganizzazione del Ministero con un atto del Governo e richiamato i “pareri sospensivi e interlocutori” del Consiglio di Stato, datati 13 maggio e 24 giugno, da cui “emergono alcune criticità”. Meglio sarebbe stato “provvedere provvedere alla riorganizzazione del Ministero con legge dello Stato”.
“Perplesso” sull’uso del Regolamento anche Zaratti (AVS), secondo cui “occorre prestare particolare attenzione al fine di scongiurare l'invasione della sfera di competenza di altri ministeri o della Presidenza del Consiglio”.
Necessario un “serio approfondimento” anche per Fabio Porta (Pd), secondo cui, tra l’altro, è “difficile da motivare per un Paese come l'Italia la soppressione della Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale”. Per il deputato eletto all’estero “le modifiche di alcune denominazioni non possono essere considerate come interventi puramente nominali”. Per esempio, ha aggiunto, “la mutata denominazione della Direzione generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie in Direzione generale per i servizi ai cittadini all'estero e le politiche migratorie dimostra come la visione governativa della comunità italiana all'estero sia limitata al solo servizio consolare. Non a caso – ha concluso – a capo dell'unità competente si pone un funzionario amministrativo, in luogo dell'attuale diplomatico, a dimostrazione del fatto che il Governo la considera di serie B”. (aise)