IL COMITES DI MONTEVIDEO CHIEDE SPIEGAZIONI UFFICIALI SUI SERVIZI CONSOLARI: IL 4 NOVEMBRE INCONTRO CON LA COLLETTIVITÀ – di Matteo Forciniti

MONTEVIDEO\ aise\ - “Irrompe con forza il tema dei servizi consolari all'interno del Comites, il Comitato degli Italiani all'Estero di Montevideo. Dopo ben due anni e mezzo di operatività, l'organismo che rappresenta la popolazione italiana in Uruguay si è deciso ad affrontare la principale problematica che affligge la cittadinanza come è stato ripetutamente denunciato. Dopo le esigue manifestazioni organizzate da Aldo Lamorte (vicepresidente del precedente esecutivo) la novità è che adesso qualcosa sembra muoversi per davvero”. Così scrive Matteo Forciniti su “Gente d’Italia”, quotidiano diretto a Montevideo da Mimmo Porpiglia.
“Un assaggio di questa nuova offensiva lo si era già intuito nei giorni scorsi durante la conferenza del patronato Inas, dove Filomena Narducci aveva ufficialmente aperto la questione dopo anni di silenzio. In quell'occasione, inoltre, l'ambasciatore Gianni Piccato aveva per la prima volta fornito pubblicamente dei numeri sull'entità della situazione. Alcuni di questi dati sono estremamente significativi a cominciare proprio dai passaporti: nel 2013 (con il Consolato) sono state realizzate all'incirca 4800 casi mentre per questo 2017 si prevede una cifra intorno ai 7mila con lo stesso organico.
Il problema, come viene evidenziato da tempo, sono le eccessive domande rispetto alle reali possibilità dell'ufficio consolare che riceve, ad esempio, una domanda nelle prenotazioni degli appuntamenti dieci volte superiore rispetto alle sue disponibilità. Nelle richieste al Ministero, c'è praticamente una totale sintonia tra autorità e rappresentanti. Mercoledì sera Antonella Vallati, capo della Cancelleria consolare, è intervenuta durante la seduta del Comites per illustrare nuovamente la situazione e rispondere alle domande dei consiglieri.
"Io mi vergogno di essere italiano per il trattamento che stiamo ricevendo". È andato giù duro Giuseppe Anfuso della lista Diritti e solidarietà che ha dato voce a un sentimento generale di malessere e rabbia per lo stato di cose a cui da troppo tempo non è stata data risposta. Pur cosciente dei limiti oggettivi e dei problemi esistenti, la Vallati ha fatto delle importanti precisazioni -così come aveva già fatto in precedenza l'ambasciatore- per via della "totale disinformazione che si nota sull'argomento".
Diversi i punti segnalati che riguardano i comportamenti sbagliati degli utenti: "Purtroppo la maggior parte delle domande che riceviamo riguardano informazioni che sono facilmente reperibili all'interno della pagina web come ad esempio l'indirizzo della sede, il tipo di foto per il passaporto, la registrazione al sito per prenotare l'appuntamento e la sua conferma. Magari prima di incolpare si potrebbero leggere attentamente tutte le indicazioni che si trovano sia in italiano che in spagnolo".
La situazione però sembra essere addirittura peggiore nell'interno del Paese dove agiscono vice consolati onorari, agenzie consolati e corrispondenti consolari: "Purtroppo neanche loro guardano la pagina web e il clima di confusione resta. Proprio per questo però faremo a breve una riunione con loro per fornire maggiori indicazioni. Il loro lavoro è fondamentale per istruire la popolazione dell'interno".
Oltre al numero di passaporti concessi superiori al passato, la Vallati ha citato come punto positivo anche l'attenzione telefonica per gli utenti replicando a una delle critiche principali: "Circa due mesi fa abbiamo rifatto il centralino telefonico che adesso risponde sempre. Abbiamo aggiunto anche una linea preferenziale con un numero di cellulare dove si può chiamare 2 volte a settimana per le cittadinanze o i passaporti. È un servizio in più che abbiamo dato e che non esiste in altre Cancellerie consolari".
Un’altra questione chiarita è il trattamento che ricevono coloro (una minoranza) che sono "solo" italiani e che dunque non possono prendere il passaporto uruguaiano: "Loro possono chiedere un trattamento preferenziale e se ci sono tutti i requisiti vengono autorizzati ma bisogna sempre dare appuntamenti che siano ragionevolmente programmati. Non solo, ci sono anche tanti casi di italiani non iscritti all'Aire e di cui non sappiamo nulla. È nostro dovere verificare le informazioni prima di poterli ricevere".
Per la responsabile della Cancelleria consolare "sono stati fatti importanti miglioramenti anche se non vengono considerati". In definitiva, per ottenere maggiori risorse dal Ministero come si chiede da tempo, "c'è bisogno della massima collaborazione da parte di tutti, sia delle associazioni che dai rappresentanti".
Anche il Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) ha affrontato recentemente l'argomento nella recente riunione continentale. Il consigliere per l'Uruguay Renato Palermo ha auspicato "l'unione di tutti gli sforzi" per poter "fare dei reclami con più autorità al Ministero".
Alla luce di queste considerazioni, il Comites ha deciso di convocare una riunione con la collettività per sabato 4 novembre alle ore 15 presso la Casa degli Italiani di Montevideo. All'incontro saranno invitate le autorità diplomatico-consolari e verrà elaborato un documento finale con tutte le rivendicazioni che praticamente coincidono tra le parti. Sono tre le questioni principali: "Maggiore personale, adeguamento della sede e modifica del sistema on line per le prenotazioni"”. (aise)