BREXIT: JOHNSON CHIEDE DI SOSPENDERE IL PARLAMENTO UK/ UNGARO (PD): RICHIESTA INCOMPRENSIBILE

ROMA\ aise\ - "Anche guardando alle vicende nostrane si comprende quanto importante sia un'interlocuzione franca e viva tra Istituzioni democratiche, specie con un Parlamento democraticamente eletto". È quanto dichiara l'on. Massimo Ungaro, deputato del PD eletto nella Circoscrizione Estero - Europa e segretario del PD Londra-UK, commentando l’annuncio del governo britannico che chiederà alla Regina di sospendere le attività del Parlamento pochi giorni dopo il rientro dei parlamentari dalla pausa estiva, a poche settimane dalla scadenza della Brexit il 31 ottobre.
La notizia, anticipata dai media, è stata confermata dal premier Boris Johnson, il quale ha negato che si tratti di una mossa per impedire un dibattito sulla Brexit e favorire il "no deal". Piuttosto, ha detto Johnson in tv, "serve ad andare avanti con i piani per far progredire il Paese". Per il capo del governo "ci sarà tutto il tempo per dibattere la Brexit dopo il vertice Ue del 17 ottobre".
Per Ungaro però "la richiesta di sospensione delle attività di Westminster da parte del governo britannico e guidato da Boris Johnson è senza senso e una minaccia per la democrazia. Non bisogna infatti mai aver paura del Parlamento che rappresenta legittimamente i cittadini. E di un parlamento peraltro eletto dopo il referendum del 2016, quindi ampiamente legittimato a gestire la questione Brexit".
"La richiesta di Johnson ricorda antiche abitudini di sovrani che", commenta ancora Ungaro, "secoli fa chiedevano la sospensione delle regole democratiche in determinati contesti storici. Una situazione che definirei paradossale visto che il Regno Unito - e proprio Westminster - sono i fari della democrazia parlamentare nel mondo: non vorrei", conclude il parlamentare PD, "fosse l'inizio della "johnsoncrazia"". (aise)