PROMOZIONE NEL SEGNO DELLE CCIE

ROMA – focus/ aise – Fondata a Ginevra nei primi mesi del 2019, la fondazione dell’Association of International Chambers of Commerce (AICC), presieduta dalla Camera di Commercio italiana per la Svizzera (CCIS), coinvolge dodici Camere di Commercio internazionali con sede in Svizzera romanda, e rappresenta il primo esempio di associazione dedicata alle Camere di Commercio internazionali in Svizzera.
Nel corso di una delle prime sedute dell’AICC, i membri del Board hanno votato per stabilire a quale Camera affidare la presidenza dell’Associazione durante il suo primo anno di attività. Visto il forte accento italiano all’origine del progetto, i Board Members hanno all’unanimità concordato di assegnare la Presidenza alla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS).
In un contesto come quello ginevrino, dove l’internazionalità gioca un ruolo chiave, le attività organizzate dalla CCIS aspirano, soprattutto negli ultimi anni, a coinvolgere un pubblico cosmopolita al quale promuovere e far conoscere il Made in Italy. Proprio questa è una delle motivazioni principali per le quali è stata fondata l’AICC: la business community di Ginevra non è un pubblico facile da coinvolgere ma è una comunità con un’elevata influenza sulla città e con un importante potere di acquisto. Su proposta della CCIS, le dodici Camere di Commercio costituenti l’AICC si sono quindi impegnate a collaborare col fine ultimo di cercare di coinvolgere i propri soci e favorire l’incontro e il networking fra gli stessi; di conseguenza, i partecipanti agli eventi AICC provengono da almeno dodici nazioni diverse. Ecco allora che l’obiettivo principale è rispettato: la realizzazione di eventi ad hoc ideati per il pubblico internazionale della città.
Secondo punto fondamentale alla base della fondazione dell’AICC, l’intervento di speakers di una certa rinomanza. La partecipazione di un pubblico numeroso e internazionale permette infatti di coinvolgere agli eventi targati AICC degli speaker di alto livello che possano intrattenere e stimolare la platea presente. È questo il caso dell’evento di inaugurazione dell’AICC che si è svolto il 29 ottobre scorso.
In quell’occasione, i rappresentanti delle dodici Camere di Commercio internazionali, dopo essersi confrontati per mesi al fine di ideare e pianificare l’evento nei minimi dettagli, hanno presentato l’AICC e il suo primo International Networking Event alla città di Ginevra. Oltre 400 partecipanti di almeno dodici nazionalità diverse si sono dati appuntamento in una location d’eccezione: la World Trade Organization. Ambiente internazionale e stimolante, il WTO è stato il set ideale per discutere e approfondire il tema centrale dell’evento: il futuro del commercio internazionale.
In nome dell’internazionalità di cui l’AICC si fa portavoce, l’arco di tempo che ha preceduto la conferenza è stato allietato dalle note della pluripremiata pianista giapponese, Yuuko Suzuki.
Il concerto è stato poi seguito dalla tanto attesa conferenza inaugurale dell’evento, durante la quale Claudio Bozzo ha per primo preso la parola per ringraziare i presenti e presentare l’AICC. Bozzo ha poi introdotto e ceduto la parola al Consigliere di Stato Pierre Maudet. In quanto responsabile del Dipartimento dello Sviluppo Economico, l’interessante e arguto intervento di Pierre Maudet si è perfettamente inserito all’interno del contesto generale del confronto che, come già anticipato, ha visto approfondire la tematica del futuro del commercio.
In un secondo momento, è stato proprio il Direttore Generale del WTO, Mr. Roberto Azevêdo, ad analizzare l’argomento tenendo un entusiasmante discorso sul future of trade. Di fronte a un pubblico numeroso ed entusiasta, Mr. Roberto Azevêdo ha incuriosito i presenti con le sue parole dirette e sincere e non si è risparmiato neanche di fronte alle domande provenienti dal pubblico partecipe e attento che ha preso d’assalto la sala S1 del WTO.
Terminata la conferenza, i partecipanti sono stati accompagnati nell’Atrium del WTO dove lo spazio dedicato agli sponsor si integrava perfettamente con la zona riservata invece al networking tra i partecipanti.
Nell’Atrium, la discussione è infatti proseguita e si è ampliata godendo del banchetto allestito dal catering ufficiale della serata. Ulteriore dettaglio: la prima parte dell’aperitivo di networking ha visto la partecipazione di un gruppo di giovani musicisti brasiliani che hanno intrattenuto i presenti con della musica da cocktail. Personalità che sono solite frequentare gli ambienti delle organizzazioni internazionali, come consoli e ambasciatori, ma anche avvocati, banchieri, uomini d’affari, professori e esperti di comunicazione hanno avuto occasione di dialogare di fronte ad un bicchiere di buon Prosecco italiano.
Debutto da record quindi per l’AICC il cui primo International Networking Event ha ricevuto solo commenti positivi e fa ben sperare per i prossimi eventi in programma. A buon ragione la CCIS si è esposta ed ha ottenuto la presidenza dell’AICC il cui obiettivo principale, ovvero il potenziamento delle relazioni tra le Camere di Commercio internazionali, è stato pienamente rispettato.
E poi: La nuova EatSchool della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna (CCIS) ha accolto, lo scorso 12 novembre, la cena inaugurale del ciclo “20 Buone Regioni per Chiamarla Italia”, l’iniziativa organizzata dalla CCIS, in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina e Mo’ Better Food, con l’obiettivo di promuovere a Madrid le ricette autentiche e tradizionali della cucina regionale italiana e far scoprire ai consumatori locali nuovi sapori e prodotti che fanno parte del ricco patrimonio gastronomico del Belpaese.
In questo primo appuntamento, gli invitati hanno avuto l’opportunità di realizzare un vero e proprio viaggio sensoriale nella gastronomia e nella cultura di tre regioni del Nord Ovest: il Piemonte, la Lombardia e la Valle d’Aosta.
In particolare, lo chef Alessandro Cresta ha preparato un menú di degustazione elaborando ricette tipiche di ciascuna delle regioni protagoniste, dalla Fonduta Valdostana ai Pizzoccheri alla valtellinese, per poi proseguire con il bollito misto piemontese con salsa verde, e terminare con la Barbajada. Il tutto accompagnato da alcuni tra i vini più emblematici dei tre territori, tra cui il Roero Aneis, ed il Barolo Docg.
La musica dal vivo di Jonathan Colombo ha accompagnato i commensali durante questo percorso degustativo, mentre venivano proiettate le immagini dei territori protagonisti e dei prodotti più emblematici, per convertire la cena in un’esperienza sensoriale immersiva.
L’iniziativa è una delle attività previste nell’ambito del progetto “True Italian Taste – 100% Auténtico”, per la valorizzazione e promozione dei prodotti italiani autentici e a denominazione di origine, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Assocamerestero (l’Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero).
Il ciclo “20 Buone Regioni per Chiamarla Italia” proseguirà a partire dal prossimo Gennaio per altri 6 appuntamenti, secondo il calendario pubblicato nella pagina dedicata all’iniziativa.
Giovedì 7 novembre presso l'Accademia d'Ungheria in Palazzo Falconieri a Roma si è svolto l’evento dal titolo "Focus Ungheria", organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria (CCIU) in collaborazione con l’Ambasciata Ungherese in Italia, la Camera di Commercio ed Industria della Contea di Pest e Federmanager Roma.
L’incontro ha visto la presenza di importanti relatori, interessanti testimonianze aziendali e ha registrato il massimo grado di partecipazione possibile con oltre 160 presenti nelle sale dell'Accademia d'Ungheria.
Il prezioso contributo dell'ambasciatore d'Ungheria in Italia, Ádám Zoltán Kovács, e degli altri importanti relatori, quali il presidente Camera di Commercio e dell’Industria di Pest, Zoltán Vereczkey, l'addetto commerciale dell’Ambasciata d’Ungheria in Italia, Mátyás Jávor, l'amministratore delegato di KOMÉTA, Giacomo Pedranzini, il partner dello Studio Legale Lajos Law Firm, Levente Lajos, da parte di Karma Consulting Kft il commercialista Giuseppe Caracciolo, il consigliere Federmanager Roma & Lazio e coordinatore GdL Italia, Mitteleuropa & Balcani, Claudio Andronico. A moderare e coordinare gli interventi dal presidente della Camera di Commercio Italiana per l'Ungheria, Francesco Maria Mari, insieme ai numerosi politici intervenuti e il foltissimo pubblico hanno contribuito al grandissimo successo di quest’evento unico e partecipatissimo.
Durante il Focus si è parlato dei vantaggi delle opportunità di business in Ungheria: un Paese ancora poco conosciuto dagli operatori economici italiani, che vanta la tassazione più favorevole d’Europa, una rilevante crescita economica e importanti contributi statali per attrarre investimenti.
L’Ungheria rappresenta un esempio molto interessante di crescita economica: da fanalino di coda dell’economia europea solo pochi anni orsono, oggi si attesta tra i primi paesi europei in termini di dati macroeconomici fondamentali.
Anche i precedenti "Focus Ungheria", svoltisi nel corso del 2018 e 2019 a Milano, Macerata e Bari, hanno suscitato grandissimo interesse da parte degli imprenditori italiani. (focus\ aise)