VACANZA IN KENYA: 10 COSE DA NON FARE

MALINDI\ aise\ - “Tempo di arrivi di turisti italiani (e non solo) sulla costa del Kenya. La spensieratezza e il senso di libertà che accompagnano le vacanze, unite all’entusiasmo di essere in Africa, possono portare a abbassare la propria soglia di attenzione e rispetto per alcune regole che altrove definiremmo normali, in più in Kenya si entra in contatto con novità di cui non sempre si è a conoscenza. Ecco 10 consigli di malindikenya.net su azioni da evitare”. Ad elencarli è “MalindiKenya.net”, portale fondato e diretto da Freddie del Curatolo.
“1. NON FATE CIÒ CHE NON FARESTE IN VACANZA IN ITALIA: Con internet e la globalizzazione, il gap tra mondo Occidentale e certi Paesi africani si è molto ridotto. In questo caso l’apparenza inganna, perché la povertà è molto evidente e non nascosta come in altri luoghi del mondo e la semplicità della gente, scambiata per remissività, può essere facilmente fraintesa. Insomma, in parole povere può sembrare che sulla costa keniana tutto sia permesso. Non è così. Se a Malindi, Watamu e Diani rispettate le stesse regole che seguireste a Santa Margherita Ligure, Fregene o Riccione. Vale per il codice della strada, ad esempio: vedere quattro persone su una motocicletta non significa automaticamente che possiate farlo anche voi.
2. NON ANDATE IN GIRO SENZA DOCUMENTI! Quando siete fuori dall’hotel o dalla sistemazione della vacanza, portate sempre con voi un documento di riconoscimento, ovvero per gli stranieri il passaporto o una fotocopia dello stesso dove ci sia anche il visto di ingresso nel Paese e la durata del medesimo. Non poter dimostrare che siete regolarmente in Kenya è giudicata infrazione e potete essere portati in stazione di polizia per accertamenti e perdere ore preziose della vostra vacanza, oltre a rischiare di cadere nella “trappola” della richiesta di una mazzetta da parte di agenti di polizia corrotti. Non dimenticate che il Kenya è uno dei Paesi dell’Africa in cui la piccola corruzione è molto diffusa.
3. NIENTE SELFIE CON LE STELLE MARINE! Come abbiamo già scritto più volte, le bellissime stelle marine sono una specie in via d’estinzione e toglierle anche per pochi minuti dall’acqua può provocare la loro morte. Non solo dovreste evitare la stupida moda del “selfie” con la stella, ma spiegare anche alla popolazione locale (tour leader, beach operators) che tutto ciò è da evitare.
4. NO CARAMELLE AI BAMBINI! Quando vi capiterà di venire a contatto con bambini e ragazzini locali, saranno loro a chiedervi “caramelle”, a volte in italiano, oppure nella loro lingua, il kiswahili, “Peremende”. È normale che un bimbo voglia le caramelle, ma se pensate a quanti turisti ogni settimana non resistono a questo richiamo, più o meno nelle stesse zone, e a quante caramelle mangiano questi bimbi, potrete capire come mai negli ultimi vent’anni a Malindi e Watamu siano apparsi problemi di carie che la popolazione costiera non aveva mai avuto e soprattutto che non ha i soldi per curare. Sempre meglio un frutto, ma il massimo è regalare loro i minibrik di latte da 125 cl. Proteine e calcio, per rinforzare i denti, non per distruggerglieli.
5. NON OSTENTARE: Ancora pochi giorni fa ho ascoltato il dialogo di un turista italiano in spiaggia che si vantava con un “amico” keniano di aver pagato il suo i-phone nuovo “solo” 800 euro, perché aveva approfittato di un’offerta. Sono tanti gli episodi del genere, assolutamente diseducativi e anche poco rispettosi delle persone che incontrerete. Il fatto che molti keniani nei luoghi turistici si presentino a voi con una t-shirt firmata e scarpe sportive di marca e che parlino un fluente italiano, non fa di loro persone del vostro stesso status sociale ed economico. Molti di loro (e ve ne accorgerete quando magari vi inviteranno a casa loro, nel loro villaggio) vivono ancora in capanne di fango o lamiera e guadagnano in un anno (o anche più) quello che voi potete spendere in una vacanza in Kenya.
6. NON INQUINARE: Il Kenya dal punto di vista del “global challenge” è sicuramente uno dei paesi più avanti non solo del Continente Nero. Da due anni sono stati aboliti i sacchetti di plastica e dall’anno prossimo nei parchi e nelle spiagge saranno vietate anche le bottiglie di plastica. Cercate di rispettare anche voi la Natura, utilizzando meno plastica possibile e non disperdendola nell’ambiente, nonostante la carenza di cestini e la mancanza (ancora per poco) di raccolta differenziata.
7. NON FOTOGRAFARE POLIZIA O MILITARI! In Kenya è assolutamente vietato scattare fotografie a cittadini in divisa o a soldati armati. Pena, l’arresto immediato e il sequestro dell’apparecchio fotografico. Vietato anche fotografare stazioni di polizia e uffici governativi.
8. NIENTE TOPLESS O EFFUSIONI SULLE SPIAGGE: Nonostante il clima tropicale ed il senso di abbandono e libertà sulle spiagge della costa keniana, nel Paese vige l’assoluto divieto di esporre il seno nudo da parte delle donne. Così come la legge nazionale punisce chi nei luoghi pubblici si lascia andare con il proprio partner ad effusioni troppo spinte. A volte può bastare un semplice “petting” prolungato e rischiate la denuncia.
9. GAY E LESBICHE, NON MOSTRARLO IN PUBBLICO: Nonostante grandi passi fatti negli ultimi anni dai nascenti movimenti di attivisti LGTB, in Kenya l’omosessualità è ancora discriminata. Dichiararsi o mostrarsi pubblicamente è considerata una provocazione, quindi reato punibile con pene fino a dieci anni di reclusione.
10. NON COMUNICARE LA DATA DI PARTENZA: Se possibile, evitate di comunicare a chicchessia la data esatta della vostra partenza. È buona regola (come raccomandato dalla Prefettura della Contea di Kilifi) non dare troppi particolari alle persone conosciute da poco sulla vostra locazione e sulla data e le modalità di ritorno in Italia. La maggior parte delle rapine e dei furti che avvengono durante l'alta stagione (fortunatamente non molte, ma ci sono) avvengono proprio a ridosso della partenza e spesso gli autori sono persone a cui si è dato questo genere di confidenza”. (aise)