ASSOCIAZIONI NO STOP

ROMA – focus/ aise - "Alla luce di alcune interpretazioni fuorvianti che sono state fornite in merito ad una risposta retorica fornita del presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Renzo Codarin, durante un’intervista", la stessa associazione ha diramato una nota alla stampa nella quale ribadisce che, "coerentemente alle svariate comunicazioni diramate e pubblicate alla vigilia della giornata triestina del 13 luglio, distingue due parti della visita congiunta dei presidenti Sergio Mattarella e Borut Pahor".
"L’importanza dell’aspetto storico che riveste la visita del capo dello Stato sloveno al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza va ben al di là di quelle che possono essere contrapposizioni di sorta", ha specificato Codarin. "Essa corrisponde a quello che era l’auspicio della nostra associazione al tempo del Concerto dei tre Presidenti (italiano, sloveno e croato), svoltosi in Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste nel 2010. La visita di un presidente sloveno alla Foiba di Basovizza, assurta a simbolo del calvario delle genti giuliane, fiumane e dalmate, è un evento storico e deve rimanere tale. Auspichiamo a questo punto che, quanto prima, tale passo venga compiuto anche dal presidente della Repubblica di Croazia".
Parimenti importante per l’ANVGD è stato l’incontro nel palazzo della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, durante il quale il presidente Mattarella davanti a tre ministri ha assicurato il riavvio dell’iter istituzionale più volte richiesto anche per iscritto, compresa quest’ultima occasione, che porti alla soluzione delle questioni ancora pendenti legate alla diaspora giuliano-dalmata: beni abbandonati, risarcimento da parte di Slovenia e Croazia, indennizzo da parte dello Stato italiano e tutela della (oggi) minoranza italiana nell’Adriatico orientale, della sua cultura e del bilinguismo.
"Dopo essere stati alla Foiba, i due presidenti hanno svolto altre cerimonie alle quali non abbiamo inteso partecipare e cui conseguentemente non siamo stati invitati", ha spiegato il presidente nazionale dell’ANVGD, ribadendo che "non concordiamo con la storiografia che dipinge i fucilati dell’Organizzazione Rivoluzionaria T.I.G.R. come quattro caduti dell’antifascismo, bensì li riteniamo terroristi che negli anni Venti auspicavano l’annessione con ogni mezzo al Regno di Jugoslavia di Trieste, Gorizia, Fiume, Zara ed Istria, ricongiunte in maniera internazionalmente riconosciuta all’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale".
"La cessione del Balkan ad una fondazione costituita ad hoc è stata presentata con una narrazione in chiave antifascista che ha omesso gli antefatti di quella fatidica giornata culminata con l’incendio del palazzo", ha proseguito Codarin. "A partire dall’uccisione di due marinai italiani a Spalato e senza contestualizzare gli opposti nazionalismi che l’Impero asburgico fomentò e non pacificò in queste terre a partire da fine Ottocento: cinque anni prima del Balkan furono incendiati luoghi simbolo dell’italianità autoctona come la Società Ginnastica Triestina, la redazione del Piccolo e la sede della Lega Nazionale".
"Non possiamo, infine, che dirci esterrefatti", ha concluso il rappresentante degli esuli, "della benemerenza ricevuta da Boris Pahor. Egli ha parlato della vicenda delle foibe pure il 13 luglio stesso con termini indegni e degni di quel giustificazionismo che il presidente Mattarella ha condannato anche in occasione del Giorno del Ricordo, senza dimenticare alcune sue uscite di stampo nazionalista che nell’Unione Europea non hanno ragion d’essere, con particolare riferimento alla contestazione dell’elezione di un sindaco di origine africana a Pirano. Già ci stiamo attivando affinché si presentino mozioni parlamentari su questo increscioso riconoscimento".
Quanto alla copertura mediatica della giornata, "alla luce di alcune affermazioni erronee che sono state pronunciate", l’ANVGD, "in qualità più antica e rappresentativa tra le associazioni della diaspora adriatica (fondata nel 1947, oggi conta 34 Comitati provinciali e 25 Delegazioni territoriali), ritiene, infine, doveroso interessare la RAI affinché", conclude la nota alla stampa, "in analoghe prossime situazioni durante il commento vengano coinvolti anche rappresentanti dell’associazionismo degli esuli".
Si allarga la famiglia del Cap Paris, il Coordinamento delle Associazioni italiane a Parigi, che questa settimana ha dato il benvenuto ad altre tre associazioni, come deciso nell’assemblea del 23 giugno scorso.
Si tratta dell’Amip, Associazione dei medici italiani a Parigi; dell’Apsi, associazione degli psicologi italiani a Parigi, e dell’AlumniUnimiParis, cioè l’associazione che unisce gli alumni e gli studenti dell’Università degli Studi di Milano a Parigi.
Presieduta da Marco Pascoli, AMIP – Associazione Medici Italiani a Parigi riunisce i medici italiani che risiedono ed esercitano in Francia, specialmente a Parigi.
Nata per creare e promuovere una rete professionale tra medici italiani o di lingua italiana residenti in Francia (in particolare nella regione di Parigi), favorire il dialogo tra i medici italiani e le istituzioni pubbliche italiane in Francia e in Italia (anche in contesto europeo ed exta-europeo) nonché l’incontro tra medici italiani e gli italiani residenti in Francia, l’associazione intende anche stabilire e sviluppare relazioni di partenariato e collaborazione con altre associazioni, persone fisiche o giuridiche con gli stessi interessi e obiettivi dell’associazione. Organizza eventi culturali e lavori di ricerca.
Cinzia Crosali è, invece, la presidente di APSI – Associazione di Psicologi Italiani in Francia, che propone un sostegno psicologo ai connazionali emigrati in Francia, favorisce scambi e collaborazioni tra gli psicologi membri e con altre figure professionali. Promuove eventi culturali e lavori di ricerca, in ambito psicologico e sociale.
Nata per unire gli alumni e gli studenti dell’Università degli Studi di Milano a Parigi, Alumni Unimi Paris è presieduta da Aurora Visentin. Facendo leva sui valori dell’Ateneo, l’associazione intende diventare un punto di riferimento per gli alumni a Parigi. Organizza varie iniziative culturali scientifiche, artistiche, ricreative, sportive. (focus\ aise)