LA MISSIONE DI MEDICI ITALIANI IN CILE RINSALDA LA NOSTRA AMICIZIA – di Nello Gargiulo

SANTIAGO\ aise\ - “Una amicizia rinsaldata tra i nostri paesi, Italia e Cile, e l’apertura di un canale di collaborazione scientifica tra il Sistema Sanitario dell’Ospedale Spallanzani di Roma e l’ospedale Clinico dell’Università del Cile e alcune strutture sanitarie del Paese. Questo è ciò che ci lascia il soggiorno del gruppo dei medici italiani a Santiago, medici che hanno attraversato una città chiusa come una meteora di speranza, scrivendo anche una bella pagina della storia di questa pandemia, grazie all’entusiasmo e alla dedizione con cui hanno trasmesso quanto imparato in Italia”. Così scrive Nello Gargiulo su “Presenza”, quindicinale degli italiani in Cile, in cui richiama la missione svolta dai medici italiani a Santiago.
“I germi di questa collaborazione nascono nel mese di aprile e appartengono non tanto alla politica quanto ai settori della società civile, tanto del Cile come dell’Italia. Va da sé che dal momento che il gruppo è stato ricevuto all’arrivo (e poi prima della partenza) dal Ministro della salute Paris, il soggiorno acquista anche una valenza politica che va messa sul conto globale delle iniziative di cooperazione tra i nostri paesi.
Il lavoro di tessitura diplomatica fatto sia dall’Ambasciatore Battocchi, he dal Consigliere Silvi, ha assicurato la fluidità delle diverse fasi della spedizione che per il momento pare sia l’unica di questa portata nella nostra America Meridionale. In modo silenzioso sono state coinvolte nella Missione importanti aziende italiane per sostenere con le risorse economiche i numerosi aspetti dell’organizzazione.
Le mani laboriose dei nostri connazionali medici hanno realizzato interventi diretti per alcuni giorni nelle corsie del J. J. Aguirre ma anche condiviso con diversi collegamenti telematici con Ospedali e sistemi sanitari di diverse città del paese: Iquique, Ovalle, Valdivia e con la stessa facoltà di medicina della PUC de Chile.
Il bagaglio complessivo di esperienze spiana la strada per studiare ricerche comuni, a partire dalla sperimentazione del vaccino italiano contro il covid, che potrebbe trovare qui in Cile anche uno spazio di applicazione mettendo in rete alcune unità sanitarie nel solco del rapporto di fiducia nato con la missione.
E poi, come ogni progetto si fa davvero “effettivo” nel raggiungimento dei suoi obiettivi quando lascia delle competenze, ci auguriamo anche che questo sia un motivo di stimolo per dare vita a una piattaforma di conoscenze e comunicazione tra il folto gruppo di medici, ricercatori e docenti delle scienze mediche italo-cileni”. (aise)