"UBI CONSISTAM": MARINA SAGONA IN MOSTRA A BARCELLONA CON L’IIC

BARCELLONA\ aise\ - È stata inaugurata il 17 novembre scorso, nell'ambito del Festival Loop di Barcellona dedicato alla videoarte (in corso fino al 26 novembre), la mostra "Ubi Consistam" dell'artista italiana Marina Sagona.
La mostra è un progetto dell'Istituto Italiano di Cultura di Barcellona realizzato in collaborazione con la galleria Chiquita Room, ed è visitabile nello spazio virtuale dell'Istituto Italiano di Cultura ed in quello della galleria. Nel gennaio 2021 verrà quindi inaugurata la mostra materiale presso lo spazio espositivo di Chiquita Room nel quartiere Sant Antoni mentre a marzo si trasferirà a Madrid dove sarà presentata presso il locale IIC.
La citazione "Ubi Consistam", che dà il titolo all'esposizione, deriva dalla frase attribuita ad Archimede il quale, dopo aver scoperto il principio della leva, esclamò "datemi un punto d'appoggio e solleverò il mondo".
Martina Sagona la utilizza in riferimento alla ricerca della propria identità e all'idea di un'ubicazione stabile. Nel 2017 Marina Sagona ha, infatti, ottenuto la nazionalità americana dopo aver vissuto negli Stati Uniti per 22 anni. Da questo momento, l'artista ha sentito che la sua nuova cittadinanza la svuotava di quella precedente, ma solo però per lasciare il posto ad un nuovo vuoto identitario. "Ubi Consistam" parla dunque di tale ricostruzione identitaria individuale.
La mostra si compone di tre parti: quella virtuale con un video, "Self-Portrait", in cui sei donne, tra le quali la stessa artista, parlano della natura mutevole dell'identità, evocando la famiglia e l'infanzia, la nostalgia e il politicamente corretto, le differenze fra l'educazione americana e italiana, la co-dipendenza e l'abbandono, la depressione e l'approvazione: attraverso le dichiarazioni di queste donne, con cui si identifica, l'artista crea dunque il suo autoritratto.
La seconda parte, la serie Passport, comprende 16 disegni (60 x 45 cm) che rappresentano le 16 pagine del suo nuovo passaporto americano. Queste pagine sono illustrate con paesaggi statunitensi e con alcune frasi di presidenti degli Stati Uniti o con citazioni estratte dalla Dichiarazione di Indipendenza. Marina Sagona vi interviene e disegna le sue iniziali in verde e rosso, in riferimento alla bandiera italiana e alla sua esperienza personale, trasformando così l'oggetto che le permette andare e tornare in un'opera d'arte a se stante.
La terza parte è formata da 30 sculture di piccolo formato che compongono la serie "Organs" e "The Five Senses". Una metà fa riferimento a cinque organi umani: il cervello, la trachea, il fegato, gli intestini e il cuore; l'altra metà ai cinque sensi: il tatto, il gusto, la vista, l'udito e l'olfatto attraverso lo spazio negativo di un dito, una lingua, due occhi, un orecchio e un naso.
Le due serie, realizzate in gesso, giocano ancora una volta con la policromia del verde, del bianco e del rosso della bandiera italiana e rappresentano la necessità di dar corpo a un vuoto, a un'identità che nasce dalla mancanza di definizione.
Marina Sagona ha iniziato la sua carriera artistica come illustratrice per il mondo editoriale, e collabora regolarmente con The New Yorker e The New York Times.
Dal 2006 al 2008 ha diretto il dipartimento contemporaneo della Fondazione Fiac per l'Arte e la Cultura Italiana, nel 2014 ha curato lo spettacolo "Dante Ferretti: Design and Construction for the Cinema" al MoMA. Inoltre, ha vinto lo Strategic 50 Award e la Domus Artist Residency a Galatina, in Italia. Ha esposto a New York, San Francisco, Parigi, Bratislava e in diverse citta' italiane quali Roma, Torino, Palermo e Bologna. (aise)