Cgie: le relazioni delle continentali in plenaria

ROMA\ aise\ - Non era mai accaduto prima che una Commissione continentale sconfessasse la relazione del suo vice segretario. È successo oggi, nel corso dei lavori del secondo giorno di assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero riunito a Roma, quando Giuseppe Stabile è stato contestato da molti consiglieri europei che non hanno ritrovato nella sua relazione il senso dei lavori svolti martedì mattina. Un botta e risposta che ha finito per coinvolgere la segretaria generale Maria Chiara Prodi e che ha fatto interrogare l’assemblea su come i vicesegretari d’area dovrebbero sintetizzare i lavori delle commissioni, separando le loro osservazioni personali dal report sugli argomenti trattati.
Il vicesegretario per l’Europa e il Nord Africa ha iniziato ricordando la composizione della commissione e il suo ruolo, citando la legge istitutiva; si è poi soffermato sull’esigenza di rappresentare anche le esigenze delle comunità numericamente ridotte, dove non c’è neanche il Comites, rispetto a quelle che risiedono nei Paesi di vecchia emigrazione. Questo per garantire “coerenza” ed “equilibrio” nella rappresentanza perchè “non si può egemonizzare il lavoro delle Commissioni imponendo solo le istanze delle collettività più numerose”. Anche per questo, ha aggiunto, ha chiesto ai consiglieri di stilare “schede Paese” in cui “evidenziare i temi e le priorità locali” che servono “per la relazione”. Ad oggi, lo hanno fatto “Austria, Belgio, Olanda, Spagna e Tunisia, per cui ringrazio il Comites”. Tutte le schede sono state pubblicate sul sito del Cgie. Nel corso delle riunioni svolte nell’anno, la Continentale ha registrato la presenza di “comunità integrate e strutturate”, il “miglioramento di tempi e procedure consolari, grazie alla digitalizzazione”, ma anche la “vitalità delle associazioni culturali”. Stabile ha poi fatto stato delle “difficoltà nelle elezioni” praticamente ovunque, e degli “ostacoli normativi obsoleti” che penalizzano i Comites. Il vicesegretario ha quindi richiamato i contenuti della Contintale svolta a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, e dell’incontro del 27 maggio quando i consiglieri sono stati chiamati a discutere la mozione sulla cittadinanza”.
Un resoconto contestato, come detto, dai colleghi d’area - Mariani, Remigi, Gurrieri e Medda – che lo hanno accusato di non aver incluso quanto discusso nell’incontro più recente, quello di martedì scorso alla vigilia della plenaria quando i consiglieri hanno discusso di pensioni, enti gestori e cittadinanza. 
Stabile ha prima detto che il vicesegretario nella relazione “riporta anche le sue osservazioni” e assicurato che il documento sarebbe stato “integrato” con i punti sollevati dai colleghi; quindi, è andato al contrattacco sostenendo da un lato che “c’è un problema di governance che blocca i lavori del Cgie, monopolizzato da una determinata componente politica” soprattutto nella sua commissione e, dall’altro, accusando la segretaria generale Prodi di “facilitare gli amici e di far passare come collegiali le sue decisioni”. "I lavori preparatori della Commissione Europa e Nord Africa - ha aggiunto Stabile - sono stati di fatto bloccati da un attacco prolungato di oltre un’ora e mezza da parte della solita componente, con il diretto coinvolgimento del senatore Crisanti".
Affermazioni cui hanno ribattuto prima Prodi e poi Mariani, Gurrieri, Vaccaro e Medda, che hanno ribadito – questi ultimi – di “non ritrovarsi” nella relazione del vicesegretario che ha “falsificato” quando accaduto in Commissione a danno di tutta la plenaria; ma anche Romagnoli – “questa relazione è una provocazione” – e Nesti: “la relazione alla plenaria – ha detto il consigliere svizzero - ha il dovere di rappresentare tutte le posizioni emerse. Questa è una relazione che non può essere messa agli atti perché non rappresenta i lavori ed è un peccato, perché abbiamo lavorato bene negli ultimi due giorni, capaci di dialogare e di arrivare ad una conclusione comune. Ci manca il motore per far convergere le posizioni”. Un vicesegretario, ha chiosato Mangione, “può ovviamente esprimere le sue osservazioni, ma non nella relazione”.
Un’affermazione che “disorientato” Mariano Gazzola, secondo ad intervenire per riassumere i lavori della Continentale America Latina concentrati soprattutto sulla riforma della cittadinanza. “Ringrazio la Dgit che martedì ha partecipato ai nostri lavori con il consigliere Branciforte dell’Ufficio III per analizzare alcuni dubbi e interpretazioni per l’applicazione della legge”. La commissione ha anche ribadito l’esigenza di “rinforzare alcune sedi” consolari - Montevideo, Val Paraiso, Lima tra le altre – e di garantire una presenza al Cgie in rappresentanza del CentroAmerica. All’ordine del giorno anche l’errore che ha impedito agli italiani in Venezuela di partecipare al referendum e la necessità di “accompagnare” e “orientare” gli italodiscendenti che decidono di tornare in Italia approfittando degli incentivi per il rientro. Come “buona prassi” della sua Continentale, Gazzola ha citato il gruppo di supporto ai Comites di Paesi assenti nel Cgie, ringraziando infine il Comitato di presidenza per aver invitato il Presidente del Comites della Colombia, Caponera, cui ha passato la parola. Dei problemi degli italiani in Colombia, Caponera ha citato la mancanza di un accordo di sicurezza sociale, che impedisce il cumulo dei periodi di contribuzione per la pensione, l’Imu e la Tari e l’assistenza sanitaria che manca agli iscritti all’Aire. Punto quest’ultimo su cui è intervenuto Andrea Di Giuseppe (FdI), primo firmatario di una proposta di legge che interviene sul tema che, ha confermato, “a luglio verrà incardinata in Aula”, seguita a stretto giro da quella sull’Imu su cui “sono in dialoga con il Ministero dell’economia e delle finanze”.
Vicesegretario della Commissione di nomina governativa, Gian Luca Lodetti ha citato il “clima costruttivo e propositivo” che ha caratterizzato i lavori della Commissione sia sui tre punti indicati dal Cdp – cittadinanza, voto e incentivi al rientro – ma anche su accordi di sicurezza sociale e Imu, a testimoniare – così come aveva detto anche Di Giuseppe – che i problemi degli italiani all’estero sono gli stessi a tutte le latitudini.
Lodetti ha parlato anche dello scambio con i colleghi di documenti e studi di settore utili ai lavori di Commissione e dello sguardo alle buone pratiche da esportare come il Progetto Fenix in Argentina a sostegno dei connazionali disoccupati. (ma.cip\aise)