Il ricercatore italiano Alessandro Coatti ucciso e fatto a pezzi in Colombia

Ph. Royal Society of Biology

ROMA\ aise\ - Si chiamava Alessandro Coatti e aveva 42 anni il ricercatore di Ferrara il cui corpo è stato ritrovato fatto a pezzi e chiuso in una valigia nei pressi della città di Santa Marta, in Colombia. A confermarlo, il Sindaco della città colombiana, Carlo Pinedo Cuello, che in un post su X ha anche offerto 50.000.000 pesos a chiunque possa fornire informazioni utili alle indagini sulla brutale morte dell’italiano.
Secondo le prime ricostruzioni, il biologo era in Sud America in vacanza e sarebbe uscito dall’hotel dove dormiva, avrebbe preso un taxi per poi sparire per 2 giorni fin quando non è stata trovata la borsa che conteneva parti del corpo. L’identificazione dell’uomo è stata possibile grazie al bracciale dell’hotel che aveva al polso.
Il Sindaco di Santa Marta, Pinedo Cuello, sui propri profili social ha spiegato anche di aver predisposto tutto l’iter istituzionale per chiarire nel dettaglio la morte dell’italiano: “questo crimine non rimarrà impunito – ha scritto su X -. I criminali devono sapere che a Santa Marta la criminalità non può esistere. Li perseguiteremo finché risponderanno alla giustizia”.
Anche la britannica Royal Society of Biology, dove Coatti ha lavorato per 8 anni, ha espresso il suo cordoglio per l’uccisione del ricercatore: “era un appassionato scienziato, redigendo numerose relazioni sugli animali, organizzando eventi e fornendo prove alla House of Commons. Ha lasciato l'RSB alla fine del 2024 per fare volontariato in Ecuador e viaggiare per il Sud America”. (aise)