L'Emilia-Romagna per la popolazione palestinese: approvati due progetti tra Cisgiordania e Gaza

BOLOGNA\ aise\ - Dalla fornitura di materiale didattico e di un supporto educativo e psicosociale per un migliaio di bambini della comunità di Betlemme all’assistenza psicologica per duecento minori nella Striscia di Gaza. E’ l’impegno della Regione Emilia-Romagna a favore della popolazione palestinese, che si sviluppa su un doppio binario: accogliere le persone che hanno bisogno urgente di assistenza sanitaria e, al tempo stesso, essere al fianco di chi vive la guerra ogni giorno, in particolare i più fragili e i più esposti, a partire dai minori e dai soggetti deboli.
Per questo, la Regione ha emanato un bando specifico per l’emergenza palestinese, che si affianca a quello per l’emergenza ucraina. Gli esiti sono stati approvati dalla Giunta regionale nella seduta di ieri: sei progetti che sono tutti risultati ammissibili. In particolare, i due che si attestano nelle prime posizioni in graduatoria interessano uno la Cisgiordania, l’altro la Striscia di Gaza.
La sottosegretaria alla Presidenza della Regione, Manuela Rontini, commentando l'approvazione dei progetti ha voluto sottolineare "l’importanza di dare continuità alla presenza dell’Emilia-Romagna nella cooperazione internazionale allo sviluppo nel contesto di Gaza e della Striscia, dedicata in particolare a chi soffre di più. Purtroppo, le aggravate condizioni del conflitto hanno prodotto, tra gli altri drammatici esiti, quello del ritiro di molte progettualità di cooperazione internazionale. Essere riusciti a confermare un presidio e una progettualità, ovviamente garantendo la sicurezza di chi vi opera, è motivo di soddisfazione e di orgoglio".
I due progetti
Il primo, con un contributo richiesto di 97.300 euro circa, pari al 100% del costo, vuole rispondere alle esigenze delle comunità vulnerabili della Cisgiordania, in particolare nelle aree di Nablus, Jenin e Betlemme, colpite dalla crisi dopo ottobre 2023. Attraverso la collaborazione tra Fondazione AVSI-ETS e gli altri partner, oltre ai partner locali, l’iniziativa si concentra sull’accesso a diritti essenziali come l’istruzione di qualità, l’accesso al cibo, alle cure e alle medicine, a dispositivi di assistenza e supporto psicosociale per mitigare lo stress del conflitto, con particolare attenzione a minori e persone con disabilità.
L’altro progetto, “Semi di Speranza”, con un contributo richiesto e finanziato di 92.835 euro, pari al 100% del costo del progetto, è promosso dall’ong EducAid nella Striscia di Gaza. L’obiettivo è promuovere l’accesso all’istruzione in emergenza e il benessere psicosociale dei minori sfollati, con e senza disabilità. Il progetto si concentra su tre spazi temporanei di apprendimento a Gaza City, Middle Area e Khan Younis, fornendo materiali didattici, kit igienici, supporto psicosociale e attività ricreative. Le principali attività includono il rafforzamento delle capacità educative di 60 insegnanti e l’elaborazione del trauma di 200 minori. Inoltre, un centinaio di bambini con disabilità riceverà assistenza tecnica personalizzata per recuperare la propria autonomia funzionale. (aise)