Un chicco di riso cambia il mondo: torna la campagna Focsiv per il diritto al cibo

ROMA\ aise\ - Torna nelle piazze e nelle parrocchie d’Italia la Campagna Focsiv “Abbiamo riso per una cosa seria”: l’appuntamento è per oggi e domani, 17 e 18 maggio, e poi nel prossimo fine settimana, quello di sabato 24 e domenica 25 maggio. Per sostenere il diritto al cibo e un’agricoltura familiare sostenibile, attraverso interventi di cooperazione in Italia e nel mondo, saranno in offerta chicchi di riso certificati, coltivati con l’esperienza e la qualità del territorio: prodotti dalla Riseria Giuseppino Viazzo di Tricerro, in provincia di Vercelli, saranno proposti e distribuiti a fronte di una donazione minima di 7 euro.
I fondi raccolti in questo modo serviranno a finanziare 27 progetti di cooperazione e solidarietà realizzati in 17 Paesi e quattro continenti a favore di 12.823 famiglie e 2.171 comunità. Tutti gli interventi – sottolinea Focsiv – mettono al centro le comunità locali e mirano a contribuire a raggiungere il traguardo “Fame zero”, uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A curare i progetti sono 27 soci di Focsiv, la federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana.
I 27 progetti supportati nel mondo dalla Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” mirano a migliorare le condizioni di vita delle comunità agricole e in particolare quella delle donne, artefici dello sviluppo delle loro famiglie. Allo stesso tempo, puntano a sensibilizzare i giovani affinché comprendano le opportunità della propria terra e non la abbandonino per un futuro incerto nelle metropoli. Un altro impegno riguarda la formazione dei contadini su tecniche e pratiche ecosostenibili, che valorizzino qualità e quantità.
Secondo Ivana Borsotto, presidente di Focsiv, “con un chicco di riso si può cominciare a cambiare il nostro modo di consumare” affinché “milioni di persone possano vedere riconosciuto nei fatti il proprio diritto al cibo”. La premessa è che oggi il locale diventa globale e il globale diventa locale. “Si possono e si debbono cambiare le modalità produttive e le logiche del mercato internazionale, soprattutto agroalimentare, anche migliorando i nostri stili di vita” l’appello di Borsotto. “La Campagna non è solo un sostegno ai progetti di agricoltura familiare sostenibile promossi dai nostri soci in molti Paesi: è anche un’occasione per riflettere e renderci consapevoli delle distorsioni di un sistema mondiale che impone il predominio delle monoculture industriali, il monopolio dei prezzi delle derrate alimentari e gli allevamenti intensivi, che ricorre ancora al caporalato, ha gravi responsabilità nelle emissioni di gas serra e non attua politiche che contrastino il riscaldamento climatico, un fenomeno causa dell’emigrazione di milioni di persone”. Il contesto è segnato oggi dall’incertezza per gli annunci sui dazi del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Il commercio può offrire opportunità per affrontare l’insicurezza alimentare, ma comporta anche delle sfide” sottolinea Borsotto. “È fondamentale che i diritti delle famiglie e delle comunità vengano prima degli interessi o delle chiusure di stampo nazionalistico; logiche che secondo un recente studio delle Nazioni Unite possono far aumentare i costi del cibo fino al 20%, rendendolo meno accessibile per tutti”.
In questi due fine settimana circa tremila volontari saranno presenti nelle piazze e nelle parrocchie d’Italia, dalla Sicilia al Trentino. Al loro fianco, la Fondazione Missio della Conferenza episcopale italiana (Cei), che sostiene l’impegno sul territorio.
Tutte le informazioni sull’iniziativa e anche su dove trovare i banchetti di riso più vicini sono disponibili a questo link. (aise)