"The Wild Line": il progetto fotografico di Davide Agati a Padova

PADOVA\ aise\ - Sarà aperta sino al 6 gennaio nelle sale del Museo Esapolis di Padova la mostra "The Wild Line" di Davide Agati, che ripercorre la spedizione lungo la Panamericana nata dal progetto WANE - We Are Nature Expedition, il reportage ideato e condotto insieme alla giornalista ambientale e naturalista Valeria Barbi: un viaggio attraverso le immagini che inizia in Alaska e arriva fino a Los Esteros del Iberá, in Argentina, per dimostrare che, se la devastazione è allarmante, il Pianeta è ancora popolato da comunità e singoli individui che non si arrendono alla perdita di varietà e bellezza, così come di tradizioni e culture indissolubilmente legate alla sopravvivenza di specie animali e vegetali che, ogni giorno, si vedono portare via un pezzetto del loro habitat.
Accanto ad ogni foto, un racconto che aiuta lo spettatore a comprendere quello che sta osservando e perché è importante non chiudere gli occhi di fronte alla realtà.
Il progetto WANE - We Are Nature Expedition
Oggi, un milione di specie animali e vegetali è a rischio estinzione e, di queste, più del 50% potrebbe scomparire entro la fine del secolo in corso. Eppure la biodiversità continua ad essere la grande dimenticata della crisi ambientale. Il perché si deve ad una diffusa incapacità di comprendere quanto la nostra sopravvivenza dipenda dai servizi ecosistemici che la natura ci dona a titolo gratuito come l’acqua potabile, la regolazione del clima, l’impollinazione, il benessere fisico e psicologico, svariate materie prime per la costruzione di edifici, abiti o principi attivi con cui produrre farmaci che ci salvano la vita ogni giorno. Per cercare di risolvere il problema e promuovere l’azione collettiva è fondamentale creare conoscenza e sviluppare una narrazione che unisca dati scientifici accurati e storie in grado di far divampare l’empatia verso ciò che ancora troppe persone considerano “altro rispetto a sé”. Storie che facciano comprendere come in un mondo che spinge all’intolleranza, la coesistenza sia un valore fondamentale da cui ripartire per creare un mondo più giusto e inclusivo. Storie che raccontano un nuovo modo di essere umani.
Alcune di queste si svolgono in prossimità delle bisettrici che disegnano artificialmente il Pianeta: linee artificiali così lunghe e numerose che se potessero essere unite a formare un unico filo, potrebbero circondare il Pianeta e avvolgerlo per più di 1600 volte. Nonostante gli indubbi impatti sulla biodiversità, le strade rappresentano però anche un privilegiato laboratorio per la raccolta di dati utili ad interpretare il rapporto tra esseri umani e altre specie. Da queste premesse nasce il progetto WANE - We Are Nature Expedition, un reportage multimediale che ha come obiettivo quello di seguire le impronte delle attività umane sulla biodiversità e raccogliere storie di coesistenza possibile tra esseri umani e altre specie.
La prima spedizione si è svolta lungo la Panamericana che collega Prudhoe Bay (Alaska) ad Ushuaia (Argentina). Lunga quasi 30.000 Km, la PanAm - come viene spesso chiamata - è l’unica strada al mondo ad attraversare tutti i biomi esistenti, un crocevia di culture e tradizioni difficilmente riscontrabile in altri luoghi del Pianeta. Ma è anche il simbolo di un’unione fallita tra due continenti e i loro interessi, le loro culture, uno sviluppo socio-economico così distante da sembrare, spesso, incolmabile.
Da questa esperienza nasce The Wild Line, un racconto fatto di storie raccolte in 22 mesi sulla strada, 16 paesi attraversati e quasi 80.000 chilometri percorsi in van tra Nord, Centro e Sud America.
WANE - We Are Nature Expedition è un progetto di Valeria Barbi (autrice) e Davide Agati (documentarista).
Valeria Barbi giornalista ambientale, naturalista e scrittrice esperta di biodiversità, è naturalista e politologa di formazione. Ha viaggiato in 5 continenti e 44 paesi per osservare il comportamento delle altre specie e indagare il rapporto tra l’essere umano e la natura. Autrice di “Che cos’è la biodiversità, oggi”, pubblicato nel 2022 da Edizioni Ambiente e di WANE - We Are Nature Expedition. "Dall’Alaska alla Patagonia. Viaggio attraverso gli ecosistemi più straordinari del mondo" è il suo nuovo libro, edito da Laterza. I suoi articoli sono stati pubblicati su svariati quotidiani e magazine tra cui Lifegate, Pianeta 2030 del Corriere della Sera, La Rivista della Natura, Materia Rinnovabile, e i suoi servizi sono andati in onda su Rai 3. Per GEO, cura una rubrica su biodiversità e biomimesi. E' responsabile della comunicazione di Salviamo L'Orso e fa parte della Commissione per la Comunicazione e l’Educazione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. È stata nominata Colibrì d’onore di Save The Planet per il suo impegno nei confronti della natura, ed è ambasciatrice del Patto Europeo per il Clima.
Davide Agati è fotografo e documentarista. Con i suoi scatti cerca di dare voce ai professionisti della conservazione, documentando situazioni, specie animali e vegetali, vittime delle azioni umane e progetti di rewilding e coesistenza. Dopo aver esplorato 40 paesi, ad oggi i suoi lavori si concentrano soprattutto sui continenti Nord e Sud Americano, e sull’Africa meridionale. Le sue foto sono state pubblicate su quotidiani, magazine cartacei e testate online come Green&Blue di la Repubblica, Pianeta 2030 del Corriere della Sera, Lifegate, La Rivista della Natura, Materia Rinnovabile, Donna Moderna, Natural Style. Il suo scatto che immortala uno degli ultimi esemplari di tartaruga gigante delle Galapagos è stato scelto come immagine di copertina de La Rivista della Natura, che ha ospitato il reportage dalle Isole Galapagos nell’ambito del progetto WANE. I suoi servizi sono andati in onda in diverse puntate di GEO - Rai3, dove è stato ospite della trasmissione per parlare di coesistenza, e su Tagadà (La7). Informatico di formazione. Velista per passione. (aise)