Iran-Israele: il coprifuoco regge

ROMA\ aise\ - Regge l’accordo sul cessate il fuoco tra Israele e Iran entrato in vigore ieri mattina. Dopo 12 giorni dall’attacco israeliano, la “guerra dei 12 giorni” sembra essersi conclusa. Ne è convinto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che nel messaggio alla nazione di ieri sera ha affermato: “nei 12 giorni dell'Operazione Rising Lion abbiamo ottenuto una vittoria storica, che resterà impressa per generazioni. Abbiamo rimosso due minacce esistenziali: l’essere annientati da armi nucleari e l’essere annientati da 20.000 missili balistici. Se non avessimo agito ora, lo Stato di Israele avrebbe presto affrontato il pericolo di annientamento”, ha ribadito.
Netanyahu ha quindi ricordato l’uccisione di importanti scienziati nucleari iraniani e gli attacchi alle basi nucleari, col supporto degli Usa.
“Il nostro amico Donald Trump ci è stato accanto in un modo senza precedenti. Su suo ordine, l'esercito americano ha distrutto l'impianto di arricchimento sotterraneo di Fordo”, ha detto Neatanyau. Quanto al regime, “gli abbiamo inferto colpi devastanti”, eliminando “molti comandanti di alto rango” e “distruggendo centri di comando. Abbiamo attaccato basi delle Guardie Rivoluzionarie” e “colpito i simboli del regime”, ha aggiunto il Premier israeliano.
“Cittadini di Israele, a nome vostro, ringrazio il mio amico, il Presidente Trump, e gli Stati Uniti per il loro contributo alla difesa di Israele e alla rimozione della minaccia nucleare iraniana. La decisione degli Stati Uniti di unirsi alla campagna, non solo sul fronte difensivo, ma anche su quello offensivo, è stata storica. Non era mai successo prima”. Israele “non ha mai avuto un amico così grande alla Casa Bianca”.
Un amico che ieri, prima di salire sull’Air Force One che lo avrebbe portato a L’Aja per il vertice Nato, non ha mancato di richiamare con durezza sia Israele che Teheran affinchè rispettassero il coprifuoco. Alla fine di una giornata di incertezze e aggiornamenti contrastanti, Trump, sempre sul suo social Truth – poi rilanciato dalla Casa Bianca – ha scritto “congratulazioni mondo. Ora è tempo di pace”. Molto meno concilianti, invece, le parole del presidente Usa contro la stampa americana – Cnn New York Times – che, riprendendo i dati di un rapporto della Defense Intelligence Agency (DIA), agenzia militare d’intelligence per l’estero, ha ridimensionato i “successi” vantati da Usa e Israele contro il nucleare di Teheran, sostenendo che i bombardamenti non abbiano distrutto i siti nucleari ma solo rallentato il processo dell’arricchimento dell’uranio.
Da parte iraniana, il presidente Masud Pezeshkian in un messaggio alla Nazione ha annunciato "la fine della guerra dei 12 giorni imposta" da Israele al suo Paese. "Oggi, dopo l'eroica resistenza della nostra grande nazione, che sta scrivendo la storia con la sua determinazione, assistiamo all'instaurazione di una tregua e alla fine di questa guerra di 12 giorni, imposta dall'avventurismo e dalle provocazioni di Israele".
Su X, il Ministro degli esteri Abbas Araghchi ha scritto che “le operazioni militari delle nostre potenti Forze Armate per punire Israele per la sua aggressione sono continuate fino all'ultimo minuto. Insieme a tutti gli iraniani, ringrazio le nostre coraggiose Forze Armate che sono pronte a difendere il nostro caro Paese fino all'ultima goccia di sangue e che hanno risposto a ogni attacco del nemico fino all'ultimo minuto”. (aise)