Almaty: l’IIC ospita Lorenzo Balbi del Mambo e l’artista Margherita Moscardini per l’inaugurazione dell'Almaty Museum of Arts

ALMATY\ aise\ - Grandi attese e interesse per l’apertura del nuovo Museo di arte contemporanea di Almaty (AMA): per due giorni intensi, ieri e l’altro ieri, 9 e 10 settembre, si è discusso di arte contemporanea con focus speciale sul networking internazionale. Per l’occasione, che coincide anche con il cinquantesimo dell’apertura del museo bolognese MAMBO (1975), l’Ambasciata d’Italia in Kazakistan e l’Istituto Italiano di Cultura hanno invitato Lorenzo Balbi, direttore del MAMBO e Presidente dell’AMACI, associazione che raccoglie 26 fra i musei italiani più prestigiosi, insieme con l’artista di fama internazionale Margherita Moscardini.
L’inaugurazione, il 9 settembre, ha visto la partecipazione del Ministro della cultura e dell’informazione del Kazakistan, Balaeva Aida Galymova, del sindaco di Almaty, Darkhan Satybaldy, di altre autorità, oltre a diplomatici stranieri, curatori d’arte di varie nazionalità, galleristi e collezionisti kazaki e stranieri, esponenti del mondo culturale dei paesi del centro Asia. Presenti, oltre agli ospiti italiani, il direttore dell’IIC Edoardo Crisafulli.
“La presenza di Lorenzo Balbi non è soltanto un gesto di prestigio culturale, ma un atto strategico di diplomazia culturale – ha spiegato l’Ambasciatore De Riu -. Balbi rappresenta non solo un’eccellenza curatoriale riconosciuta a livello internazionale, ma anche un sistema museale pubblico italiano che, da oltre cinquant’anni, coniuga rigore scientifico, innovazione didattica e forte radicamento territoriale. La sua partecipazione ad Almaty, in dialogo con un’artista di levatura internazionale come Margherita Moscardini, ci consente di avviare sinergie stabili e strutturate tra il sistema culturale italiano e quello kazako. Non parliamo solo di future mostre o scambi espositivi, pur fondamentali, ma di una collaborazione a 360 gradi: dalla formazione di giovani curatori e operatori museali, alla progettazione di residenze d’artista bilaterali; dall’export di modelli gestionali innovativi, come quelli del MAMBO in materia di rigenerazione urbana e coinvolgimento comunitario, alla costruzione di reti educative che rendano l’arte contemporanea strumento di inclusione sociale e crescita civile. L’Italia crede profondamente nel ruolo dei musei come catalizzatori di sviluppo urbano, sociale e umano. Il nostro Paese, che ha inaugurato l’Istituto Italiano di Cultura di Almaty solo due anni fa, intende posizionarsi come partner privilegiato del Kazakistan in un settore — quello dell’arte contemporanea — che oggi, a livello globale, è riconosciuto come motore di soft power, dialogo interculturale e innovazione sociale”.
L’apertura di AMA rappresenta la più grande novità nel panorama artistico e culturale kazako: il Museo, unico nel suo genere in Kazakistan, e impostato secondo le prassi più innovative, è il frutto di un massiccio investimento con capitali privati teso a posizionare Almaty quale crocevia di incontri ed esperienze artistiche internazionali in tutto il centro Asia. L’Italia, che vanta eccellenze nell’ambito artistico e curatoriale, e che ha lanciato da soli due anni l’Istituto Italiano di Cultura di Almaty, intende giocare un ruolo di primo piano in Kazakistan in un settore, quello dell’arte contemporanea, giudicato prioritario ormai ovunque.
Il 9 settembre, prima dell’inaugurazione, Balbi è intervenuto – in dialogo con Margherita Moscardini -- all’Istituto Italiano di Cultura in un evento ad hoc dedicato a fornire una panoramica sul contesto museale italiano e le sue prassi gestionali/di curatela artistica. Balbi si è soffermato in particolare sulla realtà dei musei pubblici di arte moderna e contemporanea evidenziando prassi esportabili in Kazakistan e altrove (residenze di artista, curatele per giovani artisti, progetti di rigenerazione urbana). Presenti vari ospiti qualificati sia kazaki che internazionali. Molto rilevante e apprezzata l’esperienza italiana sul valore sociale e comunitario dell’arte in rapporto al ruolo dei Musei intesi come catalizzatori di riqualificazione delle comunità urbane. Il dialogo con Margherita Moscardini ha consentito di spaziare su alcune proposte artistiche italiane di livello internazionale. Moscardini lavora sulle modalità più creative di dialogo interculturale mediante medium espressivi quali la fotografia, la scultura e le installazioni. (aise)