“aDigital Perspective”: a Belgrado dieci artisti tra Italia e Balcani ridefiniscono il concetto di arte digitale

BELGRADO\ aise\ - Dal 28 maggio al 20 agosto l’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado sarà la terza tappa di “aDigital Perspective”, una mostra in cui dieci artisti italiani e balcanici sono stati invitati a riflettere e ridefinire la relazione tra arti visive e cultura digitale.
Dopo l’euforia per gli NFT e l’Intelligenza Artificiale, il mondo ha immaginato un futuro in cui quadri e sculture sarebbero rapidamente scomparsi per lasciare posto a un orizzonte di capolavori in formato digitale, ma le cose non sono andate così. Gli artisti hanno iniziato a interrogarsi sul significato profondo della digitalizzazione, mettendo in pratica un atteggiamento di dubbio e riflessione, piuttosto che di ottimistiche certezze.
“aDigital Perspective”, un progetto degli Istituti Italiani di Cultura di Belgrado, Bucarest e Tirana, a cura di Spazio Taverna, si configura come una mostra collettiva in cui dieci artisti – sei italiani e quattro provenienti dai Paesi coinvolti – esplorano contraddizioni e possibilità delle nuove tecnologie, ma ricorrendo a tecniche tradizionali e volutamente non digitali.
L’iniziativa si inserisce in un ampio progetto di diplomazia culturale, che intende rafforzare i legami tra l’Italia e i Paesi dei Balcani attraverso l’arte contemporanea. La mostra itinerante è ospitata nelle città di Tirana, Bucarest, Belgrado e Prizren, proponendo una riflessione condivisa sul futuro del digitale nel panorama artistico.
A corredo della mostra è stato pubblicato un catalogo bilingue, arricchito da interviste a scrittori, filosofi e intellettuali suggeriti dagli artisti, per approfondire le tematiche emerse dalle opere, anche da un punto di vista teorico.
“Gli artisti italiani e balcanici in mostra, esplorano il digitale e il Tecnocene, investigando i meandri di questa nuova “foresta” tecnologica. La loro naturale inclinazione a un sano scetticismo rispetto agli entusiasmi anglosassoni diventa uno strumento prezioso, un filtro attraverso cui osservare e comprendere una dinamica globale che coinvolge tutti noi. Una scelta curatoriale chiave della mostra è stata quella di selezionare opere che rifuggono l’uso diretto del medium digitale. Un approccio che rappresenta un antidoto simbolico alla visione totalizzante del digitale”, scrive Marco Bassan, fondatore di Spazio Taverna con Ludovico Pratesi.
La presentazione della mostra a Belgrado si ricollega al progetto Italia Digitale, promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Tirana e inserito nel programma del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale denominato “Capitali della Creatività italiana nel mondo”, un progetto che aspira a presentare, attraverso creatività e innovazione, i nuovi linguaggi e le correnti espressive che stanno trasformando i panorami culturali.
Gli artisti coinvolti provengono da Albania, Italia, Kosovo, Romania e Serbia e sono: Sanja Anđelković, Federica Di Pietrantonio, Alessandro Giannì, Laureta Hajrullahu, Ledia Kostandini, Numero Cromatico, Alice Paltrinieri, Ginevra Petrozzi, Jacopo Rinaldi e Mădălina Zaharia. (aise)