Carmine Coletta nuovo Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini

ROMA\ aise\ - Carmine Coletta è il nuovo Presidente del Sannio Consorzio Tutela Vini. Rafforzare le attività di tutela, promozione e valorizzazione delle eccellenze vitivinicole del Sannio sono le priorità.
“Sono onorato della fiducia che mi è stata accordata – ha dichiarato il neo Presidente dopo l'elezione -. Assumo questo incarico con grande senso di responsabilità e con l’obiettivo di lavorare in stretta sinergia con tutti i soci, le istituzioni e gli operatori del settore per consolidare il posizionamento dei nostri vini a livello nazionale e internazionale. Il Sannio ha un patrimonio enologico straordinario, e il Consorzio continuerà a essere il suo motore propulsivo".
"Sento da parte mia e del Consorzio che rappresento di esprimere profonda gratitudine a Libero Rillo, per la continuità, per la dedizione, per aver accompagnato il Sannio vitivinicolo attraverso fasi complesse e decisive – ha aggiunto –. Le istituzioni crescono quando sanno riconoscere il valore di chi le ha servite, e il nostro primo atto è proprio questo: rispetto per il passato, senza nostalgia e gratitudine senza retorica. Oggi però si apre una nuova fase. Non una rottura, ma un’evoluzione".
In seguito, Coletta ha elencato una serie di priorità che saranno al centro della sua azione e della squadra che lo accompagnerà. Un lavoro non facile soprattutto in considerazione dei grandi cambiamenti che hanno avuto: il Sannio, i mercati, i consumatori, il modo di comunicare il vino e, non ultimo il ruolo di un Consorzio di Tutela, visto come strumento ancora più utile, più presente, più autorevole e che sappia anche guidare. Fra le azioni da perseguire nell’immediato, tra le altre, spiccano: l’identità, l’ambiente e la gestione inclusiva e aperta al territorio.
"Dobbiamo rafforzare un racconto unitario, riconoscibile, coerente – ha spiegato ancora - che valorizzi le nostre DOC, le nostre DOCG e il ruolo strategico della Falanghina e dell’Aglianico, senza dimenticare nessun vitigno, nessuna area, nessuna impresa. Il Consorzio deve essere una casa comune anche per chi esporta, per chi cresce e per chi fatica. Un altro elemento importante è la sostenibilità come valore aggiunto sul territorio, un obiettivo sul quale bisogna impegnarsi per coinvolgere le istituzioni e gli enti locali".
Altre iniziative riguarderanno una maggiore promozione, sui mercati esteri e nazionali, con strategie moderne; cui bisogna aggiungere, l’esigenza per ogni socio di sentirsi parte attiva del Consorzio, percepita sempre più come una casa comune e uno strumento concreto al servizio di chi produce.
L’ultimo richiamo è rivolto ai giovani e alle nuove professionalità, e a quanti scelgono di restare o di tornare nel nostro territorio per fare vino, che “dovrà essere un modello di coesione, reputazione e valore”. (aise)