Cucina italiana: la decisione finale dell’Unesco a dicembre

ROMA\ aise\ - "La cucina italiana è una storia collettiva, scritta ogni giorno nelle case, nelle comunità e nei territori. Questo riconoscimento sarebbe un grande motivo di orgoglio per l’Italia intera". Questo il commento di Gianmarco Mazzi, Sottosegretario del Ministero della Cultura con la delega all’UNESCO all’indomani della pubblicazione della valutazione tecnica positiva resa dagli organismi consultivi sulla candidatura della cucina italiana nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
Il dossier sarà ora esaminato dal Comitato intergovernativo per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO.
La decisione finale è attesa durante la sessione del Comitato a New Delhi dall’8 al 13 dicembre. Gli esperti internazionali valuteranno il valore culturale della tradizione italiana, la sostenibilità delle pratiche e la capacità di trasmettere conoscenze alle generazioni future.
Il dossier, intitolato “La Cucina Italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale”, è il risultato di un lungo lavoro dell’Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura, che ha raccolto dati, testimonianze e documentazione per raccontare al meglio l’unicità della tradizione gastronomica italiana.
La candidatura, evidenzia il Mic in una nota, “non riguarda un singolo piatto o una ricetta, ma un modello culturale condiviso, fatto di esperienze comunitarie, scelta consapevole delle materie prime, convivialità del pasto, trasmissione dei saperi alle nuove generazioni e rispetto delle stagioni e dei territori. Una tradizione che vive quotidianamente nelle famiglie, nelle comunità locali e nelle comunità italiane nel mondo”.
La cucina italiana “è un equilibrio tra uomo e ambiente: tutela la biodiversità, valorizza le produzioni locali, favorisce il riuso degli alimenti e promuove abitudini alimentari consapevoli. Riflette il legame tra i paesaggi naturali e le comunità che li abitano, incarnando memoria, quotidianità e cultura dei territori. Diversamente da altri riconoscimenti gastronomici UNESCO, la candidatura italiana celebra un’intera tradizione culinaria quotidiana, diffusa e non legata a un singolo rito o piatto. La cucina italiana è la “cucina degli affetti”: trasmette memoria, cura, relazioni e identità, raccontando storie di famiglie e comunità attraverso il cibo”. (aise)