Italy Sushi Cup: al via a Vercelli la prima edizione

MILANO\ aise\ - Il 28 maggio a Vercelli, “Capitale Europea del Riso”, una prestigiosa giuria internazionale presieduta dal Maestro Gentaro Yamazaki sceglierà il sushi-chef che ad agosto volerà a Tokyo per rappresentare l’Italia al World Sushi Cup 2025 durante la prima edizione dell’Italy Sushi Cup.
L’edizione è organizzata dall’AIRG (Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi) e vedrà affrontarsi otto finalisti che hanno superato una severa selezione tra tutte le candidature: chef residenti o attivi in Italia, esperti nell’arte del sushi e in possesso del Sushi Proficiency Certificate, prestigioso attestato di qualità professionale riconosciuto dal Governo giapponese.
Tra questi: Dario Albanese, nato in Germania da famiglia siciliana, cede al richiamo delle origini e nel 1995 apre nell’Agrigentino, a Cammarata di San Martino, il proprio ristorante di pesce, proponendo freschissimo pescato locale: il San Martino de Kamerata. Subisce, quindi, il fascino del sushi e, dopo un’accurata formazione, diventa sushiman: oggi nel suo locale prepara infatti anche sushi e sashimi in stile giapponese.
Gianni Fernando, nome italianizzato di Kurukulasuriya Shehan Laksha Fernando, cingalese, che dal 2013 studia cucina e lavora in Italia come sushiman. Dopo una lunga esperienza in diversi ristoranti giapponesi di Napoli, dove risiede, è ora nel team del ristorante Goma di Chessy, in Francia.
Clayton Kawamura, origini nippo-brasiliane, dopo anni di esperienza come sushiman in Brasile, nel 2002 approda a Treviso e porta la sua arte in ristoranti di sushi di varie località venete. Da oltre vent’anni in Italia, oggi è insegnante di sushi e consulente per lo sviluppo della proposta sushi per la catena italiana di supermercati Cadoro.
Volodomir Klok, nato in Ucraina, si occupa cucina dal 2010 ed è sushiman da sempre. Lavora in Italia dal 2016, dove è tornato dopo aver lavorato per due anni in ristoranti giapponesi nel suo Paese. Una breve esperienza al ristorante Yio di Milano lo convince a dedicarsi definitivamente al sushi e è ora chef e sushiman al ristorante Honzen di Napoli, sua città d’adozione.
Juan Pablo Moretti, marchigiano, un passato come pizzaiolo e come cuoco di pesce “all’italiana”, dopo un’esperienza professionale in Australia, si converte definitivamente al sushi giapponese. È da sette anni il sushiman del ristorante Sushi Corner di Senigallia.
John Pahilanag, filippino di nascita, ma calabrese d’animo, profondo conoscitore della cultura gastronomica giapponese, dopo una lunga esperienza come sushiman nel suo Paese, si trasferisce in Italia nel 2013 per iniziare il suo percorso nel ristorante Tipanan, sul mare di Catanzaro. Oggi ne è il sushiman, ma anche responsabile di tutta la proposta di cucina giapponese.
Paolo Ravera, un piemontese che ha il Giappone nel sangue: è sushiman, sake sommelier e ha studiato a Tokyo in una scuola di ramen. Dopo diverse esperienze, sia come chef a domicilio sia nelle cucine dei ristoranti, nel 2015 apre a Fossano, sua città natale, il proprio locale: il ristorante Hizumo.
Ricardo Trois, sushiman sardo con la passione sia per il Giappone sia per la sua terra natale, ha lavorato in diversi ristoranti in Italia e all’estero ed è reduce da un’esperienza come Head Sushi Chef al ristorante La Mourra di Val d’Isere. Il suo prossimo progetto non è difficile da intuire…
A giudicare gli chef in competizione, oltre allo Chef Gentaro Yamazaki, docente emerito del WSSI (World Sushi Skill Institute), lo Chef Minoru Hirazawa, nome di spicco della gastronomia giapponese in Italia sin dal 1989, anno in cui aprì a Milano il Poporoya, ancora oggi punto di riferimento per tutti gli appassionati di cucina nipponica; lo Chef Alon Than, vincitore del World Sushi Cup 2015 alla guida dell’Alon Omakase, ristorante fine dining di Varsavia; la Chef Junko Kawada, titolare del Ko’uzi di Anversa, membro WSSI del Belgio di cui è Giudice Certificata in Europa e Medaglia d’Argento al World Sushi Cup 2014; e lo Chef Julian Costantin, pioniere della ristorazione giapponese in Romania e finalista del World Sushi Cup 2017.
Tre le prove che gli otto finalisti dovranno affrontare una prova di preparazione del pesce e degli ingredienti per sushi e sashimi; l’allestimento di una composizione di Edomae-sushi tradizionale; e la creazione di una composizione di Sushi Creativo.
A essere esaminate, dunque, saranno non solo le competenze tecniche, ma anche la conoscenza degli stili base tradizionali e lo stile personale, senza dimenticare l’attenzione all’igiene e alla sicurezza alimentare, fondamentali nella preparazione del pesce crudo.
Per l’Italy Sushi Cup, l’AIRG si avvale dell’importante collaborazione del WSSI, e l’evento gode del Patrocinio del Consolato Generale del Giappone di Milano, della Regione Piemonte, della Provincia di Vercelli, della Città di Vercelli e di JETRO, Japan External Trade Organization, Ente governativo per la promozione degli scambi tra il Giappone e il resto del mondo. (aise)