Tradizione, territorio, gusto: a Lucca torna la mostra-mercato agroalimentare “Il Desco 2025”

LUCCA\ aise\ - Il Desco celebra vent’anni e invita a un viaggio nei sapori della Toscana Nord-Ovest. Dal 21 al 23 novembre, i chiostri del Real Collegio a Lucca si animano di profumi e colori, dove il pubblico può scoprire da vicino le eccellenze agroalimentari di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, incontrando i produttori e vivendo l’autenticità del territorio con tutti i sensi.
La manifestazione è organizzata dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e gode del patrocinio di Regione Toscana e Comune di Lucca. E si propone come un’occasione per valorizzare il territorio e le sue eccellenze. Oltre 40 i produttori locali che saranno presenti per presentare formaggi, salumi, olio extravergine d’oliva, vini, birre artigianali, miele, tartufi e dolci della tradizione. Ogni prodotto racconta una storia fatta di passione, stagioni e legame con il territorio.
Il programma della manifestazione propone inoltre un ricco calendario di masterclass, degustazioni guidate, incontri e laboratori, pensati per coinvolgere il pubblico e approfondire la conoscenza delle eccellenze locali.
Un’attenzione speciale è riservata ai più piccoli, con momenti di gioco e scoperta pensati per avvicinarli al mondo del gusto e della natura. Tra laboratori sensoriali e attività interattive, i bambini potranno conoscere le piante officinali, le essenze naturali e i messaggi nascosti nei prodotti della terra, vivendo esperienze divertenti, formative e accessibili a tutti.
Per il pubblico adulto, “Il Desco 2025” propone un ricco calendario di eventi pensati per stimolare i sensi e approfondire la cultura enogastronomica del territorio. Degustazioni guidate di vini d’eccellenza, percorsi sensoriali tra formaggi e olio extravergine, laboratori dedicati a salumi, miele e birre artigianali, occasioni in cui il pubblico potrà scoprire l’armonia dei sapori locali. Un’attenzione particolare è dedicata alla sostenibilità, con incontri come “Grandi eventi, piccole impronte: modelli di gestione sostenibile dei rifiuti”, che mostra pratiche concrete per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la filiera corta negli eventi culturali e “L’arte del recupero: il valore del cibo”: quest’ultimo, rivolto agli studenti delle scuole secondarie, per un’esperienza concreta di educazione alla sostenibilità, collegando i temi dello spreco e del riuso alimentare alle scelte quotidiane in famiglia e a scuola.
“Il Desco è molto più di una mostra mercato – afferma Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest –: è un luogo di incontro e di identità, dove le eccellenze del territorio si raccontano in modo autentico. In questa ventesima edizione vogliamo sottolineare il valore della sostenibilità e della collaborazione tra produttori, enti e cittadini, per far crescere un modello di economia locale che unisce tradizione, innovazione e rispetto dell’ambiente.”
Protagonista dell’edizione 2025 è il ragù, inteso come linguaggio universale della cucina e metafora delle identità territoriali. Lo chef Cristiano Tomei guiderà ogni giorno gli incontri “Il Ragù e la Syrah”, dialogando con colleghi provenienti da tutta Italia. Il pubblico potrà partecipare a degustazioni e riflessioni sulle infinite sfumature di questo piatto simbolo, tra tradizione, innovazione e sapori unici del territorio.
“Per me la definizione di cucina è "lingua" come la musica, una lingua universale e universalmente differente, - ha spiegato lo Chef Cristiano Tomei - e il Ragù è come una delle prime parole che il bambino impara, come mamma papà o pappa. È la memoria collettiva, ancestrale, che riconduce al convivio, alla tavola ed è, per citare Pirandello, "uno nessuno e centomila", il ragù si "parla" in mille modi, in svariati stili e conserva nel suo "suono" la storia del territorio che lo racconta, della famiglia che ne imbandisce il proprio desco. Con questa edizione di Desco vorrei esplorare la grande memoria del Ragù con tutti gli avventori e con un po' di amici cuochi, addentrarmi nelle sue declinazioni, senza manierismi, schietti come una macchia di ragù!”. (aise)