Rafforzare le evacuazioni mediche da Gaza: MSF scrive ai Ministri Tajani e Piantedosi

ROMA\ aise\ - Medici Senza Frontiere, assieme ad altre 5 organizzazioni umanitarie (ARCI, Caritas, Federazione delle chiese evangeliche in Italia, FNOMCeO e Comunità di Sant’Egidio), ha inviato nelle scorse una lettera al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e al Ministro degli Interni, Matteo Pientedosi, per chiedere di rafforzare il programma italiano di evacuazioni mediche da Gaza. Per farlo, mette a disposizione le proprie competenze e le proprie risorse al fine di rafforzare il programma italiano di evacuazioni mediche da Gaza.
Di seguito la lettera integrale: “la situazione a Gaza è ormai catastrofica. La popolazione vive sotto attacco ed è stretta nella morsa della fame. Il sistema sanitario è devastato e non riesce a far fronte ai bisogni immensi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 14 mila persone devono essere urgentemente evacuate dalla Striscia di Gaza per ricevere cure mediche salvavita. Circa la metà di loro presenta lesioni traumatiche che non possono essere trattate in loco; le altre sono affette da patologie croniche complesse, come tumori e malattie cardiovascolari, che richiedono interventi specialistici immediati.
Un anno fa, il Meccanismo di Protezione Civile dell’UE ha attivato un programma di evacuazioni mediche verso l’Europa, a cui l’Italia ha dato un contributo importante. Grazie al lavoro congiunto di vari attori istituzionali e al supporto di dieci strutture ospedaliere altamente specializzate, il nostro paese ha accolto 181 pazienti, accompagnati da 396 familiari. L’Italia si conferma così il quarto Paese al mondo – e il primo fra quelli occidentali – per numero di pazienti accolti da Gaza.
Ma le evacuazioni sono ancora largamente insufficienti rispetto ai bisogni. Il collasso delle strutture sanitarie di Gaza e le drammatiche condizioni di migliaia di pazienti in pericolo di vita, senza accesso adeguato a cibo, acqua e farmaci, impongono un’azione immediata e su scala molto più ampia. Le terribili immagini e testimonianze che arrivano in questi giorni da Gaza hanno suscitato una profonda indignazione e una crescente mobilitazione popolare, che deve essere canalizzata in azioni concrete. In tante occasioni nel passato, l’Italia ha saputo costruire iniziative di solidarietà attraverso la collaborazione tra istituzioni nazionali, enti locali, associazioni del terzo settore e privati cittadini: l’accoglienza dei profughi dai Balcani negli anni ’90 del secolo scorso e, più recentemente, il supporto a chi è fuggito dall’Ucraina e l’esperienza dei corridoi umanitari da Libano, Etiopia, Afghanistan e Libia.
Con questo stesso spirito e senso di urgenza, ribadendo con forza il nostro appello perché il governo faccia tutto il possibile per arrivare quanto prima a un cessate il fuoco permanente e all’ingresso degli aiuti nella Striscia, vi scriviamo per mettere a disposizione le risorse e l’esperienza delle nostre organizzazioni per rafforzare il programma italiano di evacuazioni mediche da Gaza. Attraverso l’espansione della rete socio-sanitaria e la collaborazione pubblico-privato per creare nuovi posti in accoglienza potremo incrementare in modo sostanziale il numero di pazienti evacuati. Per fare – tutti insieme – la cosa più importante in questo momento così buio: salvare quante più vite umane sia possibile.
Nel corso di queste ultime settimane, abbiamo avviato alcune interlocuzioni con gli uffici preposti dei vostri Ministeri, per sondare l’interesse e la praticabilità di questa nostra iniziativa. Auspichiamo un vostro diretto interessamento affinché venga convocato, a inizio settembre, un tavolo di confronto in cui discutere in termini più concreti la proposta”.
A siglare la proposta sono stati: Walter Massa – Presidente ARCI; Don Marco Pagniello – Direttore Caritas; Daniele Garrone – Presidente Federazione delle chiese evangeliche in Italia; Filippo Anelli – Presidente FNOMCeO; Monica Minardi – Presidente Medici Senza Frontiere; Marco Impagliazzo – Presidente della Comunità di Sant’Egidio. (aise)