A Londra il primo vertice Ue – Uk dopo la Brexit

LONDRA\ aise\ - Un vertice che segna l’inizio di “un nuovo capitolo della partnership tra Ue e Regno Unito”, l’avvio “di un partenariato strategico rinnovato e rafforzato”. Così, rispettivamente, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa, a margine del vertice Ue – Uk ospitato oggi a Londra dal premier britannico Keir Starmer, il primo summit da che il Regno Unito è uscito dall’Ue.
Lavori intensi e serrati che hanno portato all’adozione di tre documenti in cui si definiscono i passi della “rinnovata agenda” che dai prossimi mesi caratterizzerà i rapporti tra Unione Europea e Gran Bretagna, nonostante la Brexit.
Al primo punto la difesa e la sicurezza: come spiegato da von der Leyen si tratta di lavorare per favorire “la partecipazione del Regno Unito al nostro programma di preparazione industriale per la difesa SAFE”. Citate nel documento anche la sicurezza marittima, la cooperazione in caso di disastri naturali e la sicurezza sanitaria.
Poi, le persone: “Regno Unito e Commissione europea condividono l'opinione che sia nell'interesse reciproco approfondire i nostri legami interpersonali, in particolare per le giovani generazioni”, si legge nel documento finale in cui le parti si impegnano a “concordare” un “programma equilibrato di esperienze per i giovani” che “dovrebbe facilitare la partecipazione dei giovani dell'Unione europea e del Regno Unito a diverse attività, come lavoro, studio, au-pairing, volontariato o semplicemente viaggi, per un periodo di tempo limitato”. Un programma che implicherebbe il rilascio di visti “dedicati” e un numero “accettabile” di partecipanti per entrambe le parti.
Marcia indietro, rispetto alla Brexit, anche sul fronte Erasmus: “Regno Unito e la Commissione europea dovrebbero adoperarsi per l’adesione del Regno Unito al programma Erasmus+. Le condizioni specifiche di tale associazione, comprese le condizioni finanziarie concordate di comune accordo, dovrebbero essere determinate nell'ambito di tale processo, così da garantire un giusto equilibrio tra i contributi e i benefici per il Regno Unito”. Quanto alle frontiere, il documento parla di “gestione fluida a beneficio dei loro cittadini”, includendo il “potenziale utilizzo degli eGate ove appropriato”.
Ampio il capitolo dedicato ai rapporti economici, che include l’ipotetica partecipazione del Regno Unito al mercato interno dell'elettricità dell'Unione Europea; scambi normativi e tecnici sulle nuove tecnologie energetiche; la cooperazione in ambito fitosanitario – per facilitare la circolazione dei prodotti agroalimentari – e ambientale – stabilendo “quote” per le emissione di Ue e Uk.
In questa parte vengono citate anche le “prestazioni di servizi tramite l'ingresso e il soggiorno temporaneo di persone fisiche per motivi professionali”: si stabilisce che verranno avviati “dialoghi dedicati sull'attuazione dell'accordo di commercio e cooperazione, per quanto riguarda l'ingresso e il soggiorno temporaneo di persone fisiche per motivi professionali, compresi il regime di sponsorship e il riconoscimento delle qualifiche professionali”; infine, la cooperazione nell'applicazione delle norme sulla concorrenza.
Al centro del confronto anche la sicurezza interna e le migrazioni.
“Stiamo intensificando la nostra cooperazione nella lotta all'immigrazione clandestina”, ha detto von der Leyen in proposito. “La criminalità non si ferma alle frontiere, e nemmeno la nostra risposta dovrebbe fermarsi. Stiamo unendo le forze per reprimere traffici e trafficanti” con il “chiaro obiettivo” di “proteggere le nostre frontiere e prevenire ulteriori tragedie”.
Quanto alla lotta alla criminalità, le parti si sono impegnate ad “incoraggiare” Europol e National Crime Agency del Regno Unito, e le altre autorità competenti, a “sviluppare ulteriormente la loro cooperazione, anche nel quadro di progetti di analisi e piani d'azione operativi nell'ambito della piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce criminali”.
Auspicato anche un futuro accordo tra le competenti agenzie sui rischi e le minacce legate alla droga. (aise)