Meloni all’ONU - di Gabriella Ferrero

@GiorgiaMeloni/X

NEW YORK\ aise\ - Sedici minuti di intervento davanti all’Assemblea Generale dell'ONU, senza leggere appunti. Giorgia Meloni ha portato a New York la sua linea politica, parlando di un mondo “sospeso tra guerra e pace” e chiedendo un cambiamento profondo delle Nazioni Unite.
Sul conflitto in Medio Oriente, la premier ha usato parole nette: “La reazione di Israele a Gaza ha oltrepassato i limiti della proporzionalità, causando una strage di civili”. Meloni ha confermato che l’Italia voterà a favore di alcune misure restrittive proposte in sede europea, ribadendo però le due condizioni per il riconoscimento della Palestina: liberazione degli ostaggi israeliani e esclusione di Hamas da ogni ruolo di governo.
Nessuna apertura sul fronte ucraino. La premier ha accusato Mosca di aver violato la Carta delle Nazioni Unite e di non avere “alcuna volontà di negoziare”. Un messaggio che conferma l’allineamento dell’Italia con la posizione di Stati Uniti ed Europa.
Ampio spazio anche al tema migratorio. Meloni ha definito “obsolete” le convenzioni internazionali sul diritto d’asilo, nate in un contesto storico diverso e oggi, ha detto, “strumentalizzate da magistrature politicizzate”. L’Italia, insieme ad altri Paesi europei, proporrà una revisione delle regole.
Parlando di ambiente, Meloni ha criticato un “ecologismo ideologico” che rischia di deindustrializzare l’Europa più che decarbonizzarla. Infine, l’appello alla riforma del Palazzo di Vetro: “Un’architettura pensata 80 anni fa non è più in grado di affrontare le sfide di oggi. L’ONU deve davvero diventare una casa di vetro”.
La premier ha chiuso il suo intervento con una citazione di San Francesco: “I combattimenti difficili vengono riservati a chi ha coraggio esemplare. Credo che sia arrivato il tempo di mostrare quel coraggio”. (aise)