Bruxelles: debutto dell’Ammiraglio Cavo Dragone alla cena diplomatica del Circolo Reale Gaulois – di Alessandro Butticé

BRUXELLES\ aise\ – In occasione della 63° Dîner Diplomatique del Cercle Royal Gaulois Artistique et Littéraire di Bruxelles, la diplomazia internazionale accreditata nella capitale belga (presso il Re Philippe, l’Ue e la NATO) si è vestita a festa il 31 gennaio. L'evento ha riunito numerose personalità di spicco, tra cui Ambasciatori e diplomatici accreditati, militari, ed insigniti dei massimi ordini onorifici nazionali, come l'Ordine di Leopoldo del Belgio, la Legione d’Onore francese, e l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
L'evento è stato un momento significativo anche per l'Italia, grazie al pubblico debutto sulla scena diplomatica e internazionale belga del nuovo Presidente del Comitato Militare della NATO, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Cavaliere di Gran Croce OMRI, che ha in precedenza servito come Capo di Stato Maggiore della Difesa, che era accompagnato dal Capitano di Vascello Giovanni Galoforo, capo della sua Comunicazione.
Alla serata, tra i tanti diplomatici europei, Nato e di tanti paesi amici del Belgio, hanno partecipato anche il Rappresentante Permanente d'Italia presso l'Unione Europea, Ambasciatore Vincenzo Celeste, ed il Console Generale d’Italia a Bruxelles, Consigliere Francesco Varriale.
Il presidente del Cercle Royal Gaulois, Cavaliere Philippe de Wouters d’Oplinter, dopo un brindisi dedicato al Re, ha aperto la serata con un brillante intervento di saluto dei numerosi ospiti. Seguito da un discorso di ringraziamento dell’Ambasciatore Hubert Roisin, Capo del Protocollo del Ministero degli Affari esteri belga.
Durante la serata, gli ospiti hanno avuto l'opportunità di interagire e discutere, nel quadro dell’atmosfera di collegialità e condivisione che è una delle tradizioni del Circolo e del corpo diplomatico.
In questa cornice di eleganza e tradizione, è emersa una nota di disappunto da parte di alcuni ufficiali italiani in congedo alla sede di Bruxelles. I quali, a differenza dei loro colleghi provenienti da altri paesi dell'UE e della NATO, non sono autorizzati a indossare l'uniforme di gala in occasioni pubbliche e ufficiali come questa. Questa restrizione si è notata al dîner diplomatique, ove gli ufficiali in congedo, anche di etá avanzata, del Belgio e di molti altri Paesi, come ad esempio il Regno Unito, indossavano con orgoglio le loro uniformi da cerimonia. Mentre gli italiani, che le avrebbero indossate con altrettanto orgoglio (ad ulteriore testimonianza del “sistema Italia” che da tempo va rafforzandosi, anche sotto l’impulso del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, a Bruxelles, capitale belga ed Europa, oltre che sede del Quartier Generale Nato), vivono l’impossibilità di indossarla come un limite al riconoscimento del loro servizio ed una discriminazione rispetto al trattamento riservato da altri Paesi al loro personale militare in congedo.
L’Ammiraglio Cavo Dragone ha ascoltato con sensibilità ed interesse gli argomenti manifestatigli sull’opportunità di sensibilizzare il Ministero della Difesa per affrontare la questione dell'uniforme di gala per il personale in congedo. Con l’auspicio di alcuni dei militari presenti all’evento che venga proposto, anche a favore dell’immagine dell’Italia, un trattamento equo e rispettoso dei nostri veterani anche nel contesto internazionale.
Questa serata a Bruxelles, dunque, non ha solo celebrato le tradizioni diplomatiche, civili e militari, ma è stata l’occasione per sollevare l’opportunità di rivedere le normative italiane sull’uso delle uniformi (in modo particolare quelle di gala, che non si prestano agli eventuali abusi che si potrebbero temere con le uniformi di servizio) al fine di valorizzare ulteriormente il contributo dei militari italiani in congedo, analogamente a quanto avviene in altri Stati membri della Nato e dell’Ue.
Un detto inglese riguardante l’uso delle uniformi da parte degli ufficiali in congedo è: “Once an officer, always an officer, but not always in uniform” (Una volta Ufficiale, sempre Ufficiale, ma non sempre in uniforme). Riflettendo la tradizione, seguita in molti Stati Ue è Nato, secondo cui un ufficiale in congedo mantiene il proprio status e la propria dignità. Anche se non sono più tenuti ad indossare l’uniforme regolarmente, gli ufficiali britannici e belgi in pensione possono indossare l’uniforme in occasioni cerimoniali, a discrezione delle autorità militari. (alessandro butticé\aise)