Progetto BRAT: l’Ambasciatore Di Ruzza all’evento Masterchef a Sarajevo

SARAJEVO\ aise\ - Nell’ambito delle attività previste dal progetto BRAT (Balkan Route – Accoglienza in Transito) la Scuola Superiore Cattolica “Sv. Josip” di Sarajevo ha ospitato l’iniziativa “MasterChef” alla presenza dell’Ambasciatore italiano in Bosnia Erzegovina, Marco Di Ruzza.
Il progetto si prefigge di favorire una migrazione ordinata, sicura e responsabile in Bosnia Erzegovina, potenziando e diversificando i servizi di accoglienza per i migranti, migliorandone le condizioni sanitarie e psicologiche e promuovendo la creazione di più strette relazioni con le comunità di accoglienza. Finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), BRAT annovera tra i soggetti attuatori numerose organizzazioni italiane e locali quali Caritas Italiana, IPSIA Acli, Croce Rossa Italiana, Caritas Bosnia Erzegovina, IFS-Emmaus e la Società di Croce Rossa della Bosnia Erzegovina.
L’iniziativa “MasterChef” – riporta l’Ambasciata – ha visto la partecipazione di diversi gruppi misti di una ventina di giovani studenti della scuola e di 6 minori non accompagnati che attraversano la rotta balcanica, ospitati nella Safe House di Sarajevo, struttura a sua volta finanziata dal progetto BRAT. All’iniziativa erano presenti, insieme all’Ambasciatore Di Ruzza, anche Anxhela Zeneli di Caritas Italiana, Mersiha Behlulovic di AICS e alcuni rappresentanti di IPSIA Acli, oltre a una docente della scuola ospitante. L’attività si è svolta con il fondamentale supporto del prestigioso chef Miran Karic, che, con grande professionalità e generosità, ha guidato i giovani nelle realizzazioni gastronomiche, incoraggiandoli a mettersi alla prova attraverso un intenso e appassionato lavoro di squadra.
I giovani partecipanti hanno collaborato nella preparazione di diverse pietanze, anche tipiche delle loro terre di origine, al fine di promuovere la cultura e le tradizioni di paesi come Marocco, Siria, Afghanistan e Pakistan e di contribuire a sviluppare buone relazioni tra la popolazione migrante e quella locale. Uno degli obiettivi dell’attività, infatti, è proprio quello di migliorare la percezione della popolazione locale nei confronti dei migranti, utilizzando il cibo come strumento per favorire un dialogo multiculturale e l’accoglienza. Tutti i concorrenti hanno ricevuto attestati di partecipazione e premi, ma, come affermato da Anxhela Zeneli, “lo spirito della gara non è stata la competizione o la rivalità, piuttosto quello della conoscenza reciproca e del rispetto delle diversità, dell’inclusione e della condivisione delle identità culturali individuali”.
Da parte sua, l’Ambasciatore Di Ruzza ha sottolineato l’importanza del progetto BRAT per una migliore gestione dei flussi migratori in Bosnia Erzegovina e delle politiche di accoglienza: tale iniziativa contribuisce in tal modo a sostenere il Paese balcanico nel suo percorso di adesione europea – che viene fortemente spalleggiato dall’Italia – in un settore importante e delicato. “Questo evento – ha aggiunto Di Ruzza – dimostra altresì che la cucina e il buon cibo rappresentano un potente strumento di inclusione e integrazione culturale in grado di promuovere la comprensione reciproca e di porgersi come una vera manifestazione di arte, genio e creatività: proprio questo è lo spirito con cui ogni anno proponiamo nelle principali città della Bosnia Erzegovina la rassegna della Settimana della cucina italiana”. (aise)