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ROMA – focus/aise – Rispetto, passione, competizione leale e spirito di squadra. La prima Giornata dello Sport italiano nel mondo è stata celebrata la sera di mercoledì, 11 settembre, a Istanbul nel segno di questi valori, che uniscono sport e diplomazia. Un evento ospitato dall’ambasciatore d’Italia in Turchia, Giorgio Marrapodi, a Palazzo di Venezia, inserito nel ciclo “Meetürkitaly”, iniziativa promozionale avviata dall’Ambasciata per condividere esperienze e individuare modelli di successo e innovativi tra Italia e Turchia.
Protagonisti Vincenzo Montella e Daniele Santarelli, allenatori delle Nazionali di calcio e pallavolo femminile turche. Due icone di successo dello sport italiano, figure amate in tutta la Turchia per i successi cui hanno condotto le rispettive squadre, nel segno dello spirito di gruppo e della solidarietà, come dimostrato anche in occasione del terremoto che ha colpito il sud-est del Paese nel 2023.
L’evento è stato moderato dalla giornalista turca Deniz Aksoy, ex allieva del Liceo italiano di Istanbul, laureata alla Cattolica di Milano e formatasi nei ranghi della Gazzetta dello sport.
Hanno rivolto un indirizzo di saluto in apertura il presidente della Federazione calcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, e della Federazione di pallavolo, Akif Ustundag. I due rappresentanti istituzionali hanno sottolineato il valore universale dello sport, elemento di condivisione e stimolo, soprattutto per i giovani, oltre che strumento per il rafforzamento delle relazioni bilaterali, come dimostra l’organizzazione congiunta tra Italia e Turchia degli Europei di Calcio nel 2032.
“Sport e diplomazia sono un binomio fondamentale nel mondo di oggi”, ha esordito l’ambasciatore Marrapodi. “Promossa dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, la prima Giornata dello Sport Italiano nel Mondo costituisce un’occasione per riaffermare valori che uniscono culture e società”, ha aggiunto. “L’Italia è protagonista in questo campo: ne è prova l’organizzazione delle Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina del 2026”.
Di fronte a selezionati invitati del mondo della società civile e dei media nel suggestivo scenario di Palazzo di Venezia, partendo dalle personali esperienze a cavallo tra i due Paesi, Montella e Santarelli hanno valorizzato i numerosissimi legami e contatti tra le due società, affrontando temi cruciali legati al mondo dello sport su cui la sensibilità è comune tra Italia e Turchia.
Si è chiusa il 12 settembre, con il quarto giorno di lavori, la terza edizione della conferenza internazionale sul contrasto al traffico illecito dei beni culturali, organizzata dalla Qatar National Library in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Doha, oltre che con quelle francese e statunitense.
L’evento, che ha visto l’Italia impegnata in primo piano fin dalla prima edizione, ha consentito di formare, con obiettivi di “capacity building”, una platea di esperti e funzionari in materia di polizia, controllo doganale e gestione dei beni culturali provenienti dall’intera area mediorientale, grazie all’esperienza messa al servizio dai Paesi partner della conferenza, tra cui l’Italia riveste un ruolo di primo piano.
L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “Himaya”, voluto dal ministro di Stato e presidente di Qatar National Library, Hamad bin Abdulaziz Al Kawari, con cui la biblioteca è divenuta centro regionale dell’IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions), distinguendosi a livello nazionale e nell’area del Golfo per le numerose attività volte a potenziare le capacità in materia di contrasto al traffico di beni culturali, alla tutela e alla prevenzione.
Il tema di questa edizione, che ha visto alternarsi 24 relatori di diversa estrazione professionale, dai giuristi agli archeologici, dagli storici ai dirigenti delle forze di sicurezza, è stato il rafforzamento del quadro giuridico e legislativo di contrasto al traffico illecito di beni culturali e la connessa costruzione di capacità istituzionali a livello internazionale. Per quest’edizione, l’Ambasciata d’Italia è stata presente con tre relatori, che hanno aperto i lavori della prima, della terza e della quarta giornata: Manlio Frigo, avvocato presso Bonelli Erede e professore di Diritto Internazionale presso l’Università degli Studi di Milano; Giuliana Ciriello, dirigente del Ministero della Cultura; e il maresciallo Antonella Spagnuolo, carabiniere del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, vero fiore all’occhiello del Sistema Italia in materia di prevenzione e contrasto al traffico del patrimonio storico-artistico.
Intervenendo a margine dei lavori, l’ambasciatore Paolo Toschi ha sottolineato come “l’Ambasciata d’Italia a Doha e la Qatar National Library sono partner uniti da molti importanti progetti di cooperazione culturale. Tra questi, Himaya costituisce la prova tangibile del nostro impegno condiviso nella tutela del patrimonio culturale, con l’Italia che è stata uno dei principali attori dell’iniziativa sin dalla sua prima edizione”, ha detto. “In tempi di instabilità internazionale, siamo fieri di poter condividere la nostra esperienza nel delicato tema del traffico di beni culturali in Qatar e in tutta la regione mediorientale. Tutto questo”, ha concluso l’ambasciatore, “al fine di prevenire la circolazione illecita e promuovere la resilienza e la capacità operativa delle istituzioni locali”. (focus\aise)