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ROMA – focus/aise - Cessata l’emergenza dovuta alla alluvione dello scorso 7 marzo che ha allagato, tra gli altri edifici, anche quello che ospita il Consolato generale d’Italia, a Bahia Blanca le porte della sede si sono riaperte ieri, giorno in cui sono ripresi i servizi consolari.
Obiettivo della sede, ora, sarà quello di recuperare gli arretrati accumulati negli 11 giorni di chiusura. Per questo motivo, e anche per consentire una efficace gestione delle urgenze e delle pratiche pendenti, il servizio di prenotazione degli appuntamenti per passaporti e Carte di Identità Elettroniche su Prenot@mi riprenderà solo dal 13 aprile.
Chi aveva un appuntamento per passaporti e CIE in una data compresa tra il 7 e il 18 marzo sarà ricontattato dalla sede per la sua riprogrammazione.
Quanti, invece, avevano già un appuntamento fissato dal 19 marzo in poi possono presentarsi nella Sede di Avenida Alem 309 nel giorno e nell’orario previsto.
L’Ambasciata d’Italia negli Emirati Arabi Uniti ha ospitato un prestigioso evento presso la Residenza italiana ad Abu Dhabi per celebrare la Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo 2025.
La Giornata ha lo scopo di evidenziare i contributi dei ricercatori e degli accademici italiani che lavorano all’estero, mostrando l’impegno dell’Italia per la scienza, la tecnologia e l’innovazione. L’iniziativa GRIM2025 è promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La celebrazione ad Abu Dhabi ha riunito oltre 100 ricercatori italiani che attualmente lavorano nelle università e nei centri di ricerca degli Emirati Arabi Uniti e ha coinciso con un’importante visita negli Emirati Arabi Uniti di una delegazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano, guidata dalla sua presidente Maria Chiara Carrozza.
L’evento ha evidenziato la crescente importanza di collaborazione scientifica tra l’Italia e gli EAU.
“Al mio arrivo ad Abu Dhabi”, ha ricordato l’ambasciatore Lorenzo Fanara nel suo intervento, “ho deciso di rafforzare fortemente la diplomazia scientifica investendo sulla presenza di oltre 150 ricercatori italiani che lavorano nelle università emiratine. L’Ambasciata d’Italia ha inoltre istituito una rete di ricercatori italiani per favorire le relazioni scientifiche tra le università italiane ed emiratine. Sostenendo questi scambi scientifici”, ha spiegato Fanara, “puntiamo a rafforzare la nostra la nostra cooperazione bilaterale e sottolineare il ruolo significativo della ricerca e del dialogo nel promuovere l’innovazione, la coesistenza pacifica e il progresso economico”.
Dopo i saluti dell’ambasciatore, la presidente del CNR Carrozza ha sottolineato i risultati e i piani futuri della comunità di ricerca italiana. “La ricerca scientifica è oggi profondamente è oggi profondamente impegnata nell’affrontare le sfide urgenti e non più rinviabili che riguardano il futuro del nostro pianeta: la transizione ecologica, l’approvvigionamento energetico e alimentare, la conservazione della biodiversità mondiale, la mitigazione degli impatti climatico-ambientali, solo per citarne alcune. Si tratta”, ha spiegato Carrozza, “di questioni trasversali e molto complesse, che richiedono la creazione di un ecosistema globale della conoscenza in cui valorizzare le competenze di culture e mondi diversi. In questa cornice”, ha aggiunto la presidente del CNR, “ritengo un valore la presenza qui di tanti bravi ricercatori italiani, fortemente impegnati a fare passi avanti significativi in vari campi e contribuiscono a creare un ambiente culturale basato sull’eccellenza scientifica e sull’innovazione”.
Il direttore esecutivo della Divisione di Fisica Quantistica dell’Istituto per l’Innovazione Tecnologica (TII), Luigi Amico, ha parlato degli collaborazione tra Italia ed Emirati Arabi Uniti. “Il 2025”, ha osservato, “è stato dichiarato dalle Nazioni Unite come Anno della scienza e della tecnologia quantistica. Il TII ha raggiunto notevoli traguardi nella ricerca quantistica, ponendo Abu Dhabi all’avanguardia dell’innovazione tecnologica. Le nostre collaborazioni con partner internazionali, tra cui l’Italia, hanno portato ad progressi rivoluzionari che hanno spinto i confini del possibile. Insieme”, ha concluso, “stiamo dando forma a un futuro in cui la scienza non conosce confini e l’innovazione prospera”. (focus\aise)