I passi della cooperazione

ROMA – focus/aise - Si è tenuta il 14 agosto, a Nairobi la cerimonia di firma dell’iniziativa “Empowerment femminile e sostegno all’ambiente e salute in Kenya”, finanziata dalla Cooperazione italiana e realizzata dalle Organizzazioni della Società Civile IPSIA e We World–GV. L’evento si è svolto alla presenza dell'Ambasciatore d’Italia in Kenya, Roberto Natali, del Titolare della Sede regionale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Nairobi, Giovanni Grandi, di rappresentanti del Dipartimento di Stato per gender and affermative action e di rappresentanti delle Contee di Narok e Laikipia.
Obiettivo dell’iniziativa, spiega l’Aics, è quello di contribuire all’eliminazione di ogni forma di violenza e discriminazione di genere, migliorando l’accesso alle risorse economiche e naturali nelle aree Aride e Semi Aride.
Questi territori, spesso abitati da comunità dedite alle attività agropastorali, sono caratterizzati da tassi di violenza di genere elevati, in particolare all'interno di comunità in cui le strutture sociali patriarcali sono profondamente radicate e dove permangono pratiche tradizionali lesive, come le mutilazioni genitali femminili.
Due gli interventi finanziati: il primo, realizzato da We World–GVC nella Contea di Narok, si concentrerà su prevenzione e risposta alla violenza di genere (GBV) e alle pratiche tradizionali lesive; il secondo, realizzato da IPSIA nella Contea di Laikipia, intende rafforzare il ruolo della donna nella gestione del territorio, nell’accesso al mercato agricolo e nella gestione della terra.
Proprio sul tema della violenza di genere e della disuguaglianza tra uomini e donne, l’Ambasciatore Natali ha ricordato, nel suo intervento, come questa iniziativa, che raggiungerà un totale di circa 25.000 persone di cui oltre il 50% sono donne e ragazze, sia un’ulteriore testimonianza dell’allineamento tra le priorità di Italia e Kenya verso l’emancipazione delle donne e un esempio degli sforzi del sistema Italia nel combattere le disuguaglianze. (focus\aise)
È stata inaugurata una nuova ludoteca presso la Scuola Media Inferiore di Popeasca, nel Distretto moldavo di Stefan Voda, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia a Chisinau, Lorenzo Tomassoni, e di Pietro Pipi, Titolare della Sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Kiev. L’iniziativa – spiega l’Aics – si inserisce nell’ambito del programma di emergenza per l’Ucraina e i paesi limitrofi, finanziato dalla Cooperazione Italiana per un totale di 46,5 milioni di euro, di cui 6,5 milioni dedicati specificamente alla Moldova.
L’apertura della ludoteca, la prima di quattro, è risultato del programma “PACE: Protezione, Accoglienza, Cultura, Educazione”, finanziato dalla Cooperazione Italiana con un contributo di 1,2 milioni di euro e implementato dall’organizzazione Amici dei Bambini, in collaborazione con i partner locali Demos e O.A. Centrul de Cooperare Sud. L’iniziativa mira a sostenere i nuclei familiari (per un totale di oltre 14.000 persone) attraverso interventi volti al potenziamento delle strutture scolastiche, formazione del personale educativo, miglioramento dell’accesso ai servizi sociosanitari, integrazione nel mercato del lavoro e fornitura di supporto psicosociale nei distretti moldavi di Stefan Voda, Causeni, Anenii Noi, Donduseni e Edinet.
Il distretto Stefan Voda, dove è stata inaugurata la ludoteca, si trova a breve distanza dal confine e conta 5.617 studenti, per l’11% di origine ucraina. La significativa presenza di bambini e ragazzi provenienti dalle zone di guerra ha reso necessaria l’implementazione di misure volte a favorire la loro integrazione nel sistema educativo locale.
Negli ultimi due anni e mezzo l’Italia ha destinato alla Moldova 45 milioni di euro tramite la Cooperazione Italiana e il Fondo Migrazioni attraverso progetti realizzati in collaborazione con varie Agenzie dell’ONU, tra cui UNHCR, UNICEF, UNDP e IOM. Nei prossimi tre anni continuerà a sostenere il Paese con ulteriori 45 milioni di euro.
Per la prima volta, parte dei progetti sarà realizzata da Organizzazioni della Società Civile italiane e moldave, con l’obiettivo generale di sostenere insieme gli sforzi del Paese in materia di stabilità e sviluppo.
“Il quadro dei rapporti bilaterali è eccellente. In stretta collaborazione con il Governo moldavo, stiamo operando in modo efficace e concreto a favore della popolazione moldava e dei rifugiati ucraini da essa accolti”, ha sottolineato l’Ambasciatore Tomassoni durante la cerimonia. “Anche in questo modo, sosteniamo il processo di adesione della Moldova all’Unione Europea”.
Pietro Pipi, Titolare di AICS Kiev, ha ricordato che, durante l’estate, attraverso il progetto AICS, è stato anche organizzato un campo estivo che ha coinvolto bambini ucraini e moldavi promuovendo, in pieno spirito europeo, un clima di integrazione e condivisione tra le due comunità.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte diverse Autorità locali, tra cui Olga Luchian, Presidente del Consiglio Distrettuale di Stefan Voda, Raisa Burduja, Direttrice della Direzione Educazione di Stefan Voda, e Diana Zmeu, Direttrice della Scuola Media Inferiore di Popeasca. Il taglio del nastro è stato affidato a una bambina moldava e a un bambino ucraino, come simbolo dell’integrazione tra le due comunità e della costruzione di un futuro europeo condiviso. (focus\aise)