I passi della cooperazione

ROMA – focus\ aise - Nel quadro della missione di sistema sul progetto faro TANIT, inserito nel “Piano Mattei“, il direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Marco Riccardo Rusconi, ha incontrato il personale della Sede di AICS Tunisi.
L’incontro è stato l’occasione per ribadire la centralità della Sede Regionale di Tunisi e valorizzare il lavoro del nuovo Programma Paese che, come sottolinea l’Agenzia in una nota, convoglierà l’impegno nei settori tradizionali della Cooperazione Italiana in Tunisia con approcci innovativi al passo con le sfide dei nostri tempi.
Il workshop “Indo-Pacific outlooks: implications for the EU-ASEAN relationship”, che si è tenuto di recente presso la Nanyang Technological University di Singapore, ha consentito una riflessione collettiva tra analisti, accademici ed esperti dell’area sulle dinamiche dell’Indo-Pacifico capaci di influenzare le relazioni tra l’Unione Europea e l’ASEAN, in un contesto globale caratterizzato da rapidi cambiamenti economici e geopolitici.
Nell’ambito di una ricerca dell’Università di Torino sulle relazioni tra UE e ASEAN nella regione Indo-Pacifico, finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è intervenuto Michele Boario, coordinatore programmi della Sede di Hanoi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Boario ha partecipato alla giornata di studio presentando l’esperienza di collaborazione tra AICS e Segretariato ASEAN (ASEC): una sinergia avviata nel 2022, due anni dopo il conferimento all’Italia dello status di Partner di Sviluppo dell’ASEAN, e che oggi vede all’attivo tre iniziative di cooperazione allo sviluppo nella Regione.
Presieduto da Giuseppe Gabusi dell’Università di Torino, il seminario ha visto anche l’intervento dell’ambasciatore italiano a Singapore, Dante Brandi, che ha invitato la platea a una considerazione complessiva sulla rilevanza dell’Italia nella Regione.
La conferenza ha affrontato, quindi, temi cruciali per il futuro delle relazioni tra UE e ASEAN, quali il ruolo della UE e degli Stati europei nella regione Indo-Pacifico, e la relativa garanzia di un approccio coordinato dell’UE e degli Stati Membri, Italia inclusa; la sfida comune di conflitti, cambiamenti climatici e intelligenza artificiale e l’esigenza di una risposta partecipata guidata da una governance globale, al di là di nazionalismi e divisioni.
“La modalità di lavoro della cooperazione allo sviluppo dell’Italia va oltre il finanziamento di progetti e insiste nel costruire partenariati fondati sulla fiducia, su valori condivisi e su una visione a lungo termine”, ha dichiarato Boario. “In una fase in cui l’ASEAN affronta un futuro plasmato dalla trasformazione digitale, dalle sfide climatiche e dai cambiamenti geopolitici, l’Italia è pronta a collaborare. Il nostro obiettivo, oltre a una crescita sostenibile, è nel valorizzare le comunità di tutta la regione ASEAN, senza lasciare nessuno indietro come indica l’Agenda 2030, puntando all’expertise settoriale italiana e condividendo i principi dell’ASEAN”, ha aggiunto Boario, evidenziando il ruolo strategico della cooperazione allo sviluppo nella risposta alle sfide comuni.
L’intervento di Boario è poi proseguito nell’illustrare come il partenariato tra Italia e ASEAN rappresenti un modello di collaborazione e un approccio inclusivo e sostenibile, sottolineando l’interesse di AICS per l’Initiative for ASEAN Integration (IAI), che punta a diminuire il gap socioeconomico all’interno dell’Associazione dei Paesi del sud-est asiatico, guardando specificatamente a Cambogia, Laos, Myanmar e Vietnam, quale espressione del consistente impegno italiano nel ridurre le disparità di sviluppo e promuovere l’integrazione regionale.
Nel suo insieme il workshop ha confermato il valore del dialogo tra istituzioni accademiche, diplomatiche e tecniche per definire strategie comuni che rafforzino la relazione tra UE e ASEAN, con l’Italia come protagonista di uno sviluppo condiviso e sostenibile.
Il secondo Urban Mekong Corridor Initiative Dialogue si è tenuto a Phnom Penh, Cambogia, il 5 e 6 dicembre scorsi. L’Iniziativa del Corridoio Urbano del Mekong (UMCI) nasce con l’obiettivo di migliorare ed ottimizzare la connessione e lo sviluppo sostenibile delle città e dei centri urbani situati lungo il fiume Mekong ed è promossa da Cities Alliance, l’Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione in partnership con United Cities and Local Governments Asia-Pacific.
Il Mekong River è il più lungo dei fiumi transfrontalieri e attraversa Cambogia, Cina, Laos, Myanmar, Tailandia e Vietnam. La sede AICS di Hanoi, nella persona di Daniele Pittalis, esperto senior Wash, ha preso parte alla conferenza nella capitale cambogiana insieme a rappresentanti governativi dei vari Paesi coinvolti e delle organizzazioni della società civile impegnate nella proposta di soluzioni green, inclusive e sostenibili nell’area.
Costanti sfide in atto nella Regione, come la crescita demografica e conseguente aumento del fenomeno dell’urbanizzazione, dello sviluppo economico e dell’inquinamento da acque reflue, e della necessità di un adattamento agli impatti del cambiamento climatico, spingono i paesi coinvolti a un’azione di governance collettiva a tutela di tutta la popolazione.
L’evento, oltre a promuovere lo scambio, l’apprendimento e la cooperazione tra i Paesi attraversati dal fiume Mekong, ha rappresentato un’importante occasione per una discussione approfondita sulla strategia comune più efficace da adottare per la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, inclusa l’adozione di natural based solution.
L’occasione, per la sede AICS di Hanoi, ha fornito elementi per cogliere i reali bisogni della regione per la pianificazione di nuove iniziative in tema di sostenibilità ambientali e gestione delle risorse, considerando la prospettiva nell’ambito del partenariato Italia- ASEAN e la prossima implementazione del progetto di Statistica a carattere regionale, che interessa Vietnam, Laos e Cambogia. L’iniziativa punta alla creazione di indicatori ambientali di qualità e di statistiche omogenee utilizzabili, tra l’altro, in contesti urbani a supporto di una governance regionale per una migliore pianificazione e una più efficace gestione delle risorse e delle emergenze ambientali. D’altra parte, l’ASEAN Community Vision 2045, il documento di recente adozione dell’Associazione dei Paesi del Sudest Asiatico, propone la costruzione di un network resiliente, innovativo, epicentro della regione Indo-Pacifico, e che riduca il divario di sviluppo guardando a una sostenibilità multidimensionale entro il 2045. (focus/ aise)